Incisione Consigliabile

Esistono diverse incisioni dell'ALEXANDER'S FEAST. Una versione consigliabile è quella edita dalla PHILIPS, diretta da J.E. Gardiner, corredata da una copertina in cartoncino plastificato portante nella facciata il dipinto di G. Domenico Tiepolo "Il Banchetto di Cleopatra".

Nel cofanetto è incluso anche il concerto HWV 318, che venne eseguito il 19 febbraio 1736 assieme all'Ode; non è invece presente la cantata Cecilia, volgi un sguardo HWV 89, anch'essa concepita da Handel nel 1736, un'eccezione rispetto a tutte le altre cantate da egli composte per lo più fra il 1706 e il 1710, durante il suo soggiorno in Italia.

Numero catalogazione Philips: 422 053 - 2 , DDD

Cantanti
Donna Brown
Carolyn Watkinson
Ashley Stafford
Nigel Roson
Stephen Varcoe
Monteverdi Choir
English Baroque Soloists

Durata 1 ora e 38 minuti e 16 secondi (2 Cd).

L'ode Alexander's Feast è stata spesso conosciuta ed eseguita nella versione del 1736, che impiegava quattro voci soliste, ossia 2 soprani, un tenore e un basso (rispettivamente Anna Strada, Cecilia Arne-Young, John Beard, Mr. Erard): su questa versione - pubblicata straordinariamente da John Walsh nel marzo 1738, visto che al tempo si concedeva alle stampe solamente alcuni brani di un'opera e non l'intera partitura - si sono rifatte le edizioni di F. Chrysander per la HandelGesellschaft (Lipsia 1862) e di K. Ameln per la Hallische Handel-Ausgabe (Kassel 1957). Tuttavia studi successivi hanno permesso di ricostruire la storia delle sue ultime rappresentazioni, specie quella del 1751 avvenuta al Covent Garden di Londra, oggetto dell'edizione critica di D. Burrows (Sevenoaks 1982), su cui si basa l’incisione della Philips: nel 1751 Handel apportò alcune variazioni alla partitura adeguandola alle esigenze del nuovo cast formato da un soprano (Giulia Frasi), un contralto (Caterina Galli), un alto (Gaetano Guadagni), un tenore (Thomas Lowe) e un basso (Henry Theodore Reinhold). Sulle varie modificazioni che Handel apportò in vista di successive esecuzioni, si può consultare Donald Burrows “Handel and Alexander’s Feast”, “Musical Times” CXXIII (1982), pagina 252, e sempre dello stesso studioso “The Composition and First Performance of Handel’s Alexander’s Feast”.

A cura di

Arsace da Versailles