NEWS -
Le Riprese Live della Sonata III
Qui per adire alla sonata III
Qui per adire alla Sonata in Sol maggiore
Qui per adire alla Sonata VI
Nacque il 21 Dicembre 1728 a Stralsund in
Germania, ed era figlio di Christoph Raupach, a sua volta
compositore ed organista (1686 - 1744) nonchè nipote dello
storiografo della chiesa luterana Bernhard Raupsch (1682 -
1745).
Hermann Raupach si distinse come clavicembalista ed assistente
di Vincenzo Manfredini in Russia con l'orchestra della Corte
Imperiale a San Pietroburgo nel 1755: il 24 febbraio dello
stesso anno infatti ricoprì l'incarico di vice-clavicembalista
dell'orchestra di Corte.
Nel 1758, fu nominato maestro di Cappella e compositore di
Corte, succedendo al compositore Araja. Fu il solo caso in cui
un compositore non-italiano diresse l'opera italiana di San
Pietroburgo durante il XVIII secolo. Il 1758 lo battezzò pure
come operista con sua alceste in linqua russa, Al'cesta
(Sumarokov).
Alcune delle sue opere sono state rappresentate in Russia; la
sua ALCESTE nel 1758 è considerata come la "seconda opera
russa", dopo quella TSEFAL i PROCRIS del 1755 di Araja. Il ruolo
di Admeto in questa opera fu cantato da Dmitry Bortniansky,
chiamato l' "Orfeo della Neva".
Il 18 gennaio 1762 egli fu sostituito nella carica di direttore
della cappella imperiale da
Vincenzo Manfredini e quindi Raupach
lasciò San Pietroburgo per Amburgo e poi Parigi, dove incontrò
W.A. Mozart ed improvvisò con lui su un clavicembalo a 4 mani.
Mozart arrangiò certi movimenti delle sue Sonate per piano e
orchestra d'archi.
Nel 1768 Raupach ritornò a San Pietroburgo, dopo che Tommaso
Traetta fu nominato nuovo maestro di Cappella di Corte, e
riacquistò la sua passata carica di vice-clavicembalista e dove
divenne l'istruttore di composizione e di canto all'Accademia
delle Belle Arti dal 1768 al 1778. I compositori Dmitri
Bortninasky e Yevstigney Fomin furono fra i suoi allievi.
Nel 1770 fu nominato vice di Traetta. Durante questo periodo si
dedicò principalmente alla produzione di balletti e di lavori
teatrali, in lingua russa ed anche italiana: tra questi si
ricorda il singspiel in russo Dobrïye soldati (I bravi soldati).
Infine, nel 1777, fu nominato direttore del dipartimento di
musica dell'Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo.
Morì a San Pietroburgo.
Fra l' 11 ed il 13 Dicembre 1778 ed ebbe
grande successo, per quanto solo postumo, la sua ultima opera
"I
buoni soldati"; l'importanza di H.F. Raupach rimase sostanzialmente
limitata alla musica russa.
Con le sue opere egli anticipò stilisticamente la severità
classica di Christoph Willibald Gluck.
La sua Sonata per piano e violino in la
maggiore, che è stata repertoriata come K61, fece una
prima apparizione sotto il nome di Mozart nella Breitkopf &
Hartel Oeuvres nel 1804 ed era stata trovata nella collezione
del Barone Taddaus von Durnitz e fu a torto attribuita a Mozart.
Solo nel 1912 Theodor de Wyzewa e Georges de Saint-Foix
scoprirono che il compositore reale era Hermann Raupach. Essi
credettero che il giovane Mozart avesse copiato questa sonata
per utilizzarla per un concerto per piano come aveva già
utilizzato anche opere di Raupach nella K 37, K 39 e K 41.
Per il K. 37 (1mov.) il primo tempo della Sonata
Op.1 n. 5;
per il K. 39 (1mov. e 3mov.) il primo tempo e
terzo tempo della Sonata Op.1 n. 1;
per il K. 41
(2mov.) secondo
tempo della Sonata Op.1 n. 1.
Alcesta (opera
seria, libretto di Aleksandr Petrovič Sumarokov, 1758, San
Pietroburgo);
The New Monastery,
rappresentata nel 1759;
Siroe, Re di Persia
(opera seria, libretto di Pietro Metastasio, 1760, San
Pietroburgo);
Dobrïye soldatï
(singspiel, libretto di M. Kheraskov, 1779, Mosca);
15 balletti circa,
alcuni per le opere di Tommaso Traetta (perduti);
6 sonate per clavicembalo e
violino, op. 1 (1762 ca., Parigi);
4 sonate per clavicembalo e
violino, op. 2 (1765 ca., Parigi);
4 sonate per 2 violini e basso,
op. 3 (1770 ca., Parigi).
La riscoperta di questo compositore, da un
punto di vista vocale ed anche strumentale, può imputarsi
certamente da Diego Fasolis ed i Barocchisti col loro cd St
Peterbourg, con la cantante Cecilia Bartoli (ma c'è anche una
marcia strumetale tratta dall'opera Alceste), ma da un punto
clavicembalistico è qui il Principe del Cembalo ad esser
pioniere della riscoperta, che ha voluto dare in esecuzione
questa prima sonata ad Orlando Bass, che col suo giovane
talento, ha colpito con la sua maestria. E' da questo proficuo
connubio che presentiamo la Sonata III, che appartiene ad una
raccolta dedicata al Principe Razumovsky e risalgono al 1759,
sebben poi vennero publicate attorno al 1765 a Parigi.
Qui ci fregiamo di presentare ancora una
volta Orlando Bass, in una ben difficile esecuzione, in assoluta
prima mondiale, estrapolata dal repertorio raupachiano che sta
studiando per il concerto che dovrà dare grazie al mecenatismo
ed ai brani scelti dal
Principe del Cembalo
niente di meno che a San Pietroburgo; dopo Cecilia Bartoli,
Raupach ritorna dalla Russia in prima assoluta mondiale in tempi
moderni, ma per tastiera.
|