Le Grandi Scuderie

Esse sono la testimonianza di quanto fosse importante la caccia nel dominio di Chantilly; furono edificate in modo monumentale dall'architetto Jean Aubert, nell'arco di tempo fra il 1719 e il 1735. Chi commissionò l'opera fu Luigi Enrico di Borbone (1692 - 1740) che credeva fermamente nella metempsicosi, e quindi credeva di potersi reincarnare in un cavallo, una volta che fosse passato a miglior vita. Oggi la costruzione, che interagisce direttamente con la vita del tram tram quotidiano (sotto un grande arco passa una strada principale ad alto traffico automobilistico), è un Museo Vivente per il cavallo, già dal 1982: il luogo sfoggia differenti cavalli di razza , nelle loro stalle, che il visitatore può osservare nel loro lavoro quotidiano. Nel Museo c'è una grande rotonda centrale dove per tre volte al dì si esibiscono delle dimostrazioni equestri, e spesso ci sono anche allestimenti di spettacoli equestri.

Veduta della facciata meno esposta delle Grandi Scuderie

Sempre facciata meno esposta delle Grandi Scuderie

Sempre facciata secondaria delle Grandi Scuderie

Dettaglio dell'assemblamento a destra delle Grandi Scuderie

Dettaglio del centro della Facciata Secondaria delle Grandi Scuderie

Fregio particolare sempre della facciata Secondaria delle Grandi Scuderie

L'edificio delle Grandi Scuderie è lontano dal Palazzo di Chantilly, cosa curiosa per l'epoca, e si estende per una lunghezza di 186 metri, riuscendo a contenere fino a 240 cavalli e 500 cani.

Il pianoterra è dominato da una balaustra di stile italiano che cela l'attico; nel padiglione centrale v'è l'abbeveratoio una volta ornato dalla statua della Fama, concepita da Coyseaux, che però venne fusa durante la Rivoluzione Francese.

Veduta della sommità delle Grandi Scuderie, da scorcio vicino alla chiesa del paese Chantilly

Particolare del Tetto delle Grandi Scuderie

Parte della facciata Principale delle Grandi Scuderie, rivolta verso il Palazzo di Chantilly

L'edificio include anche un gran maneggio circolare, con canili e rimesse, con decorazioni di cavalli e cani intenti alla caccia.

Nel 1740, morto il Principe, la costruzione rimase inconclusa: il lato nordest che scavalca la strada che porta al paese di Chantilly, diviene successivamente la Porta Saint-Denis

Altra visuale della Facciata rivolta verso il Palazzo di Chantilly: si Noti come a destra (porta Saint-Denis) passi l'arcata la strada principale del paese di Chantilly, ad alta concentrazione di traffico automobilistico.

Altra parte della Facciata principale delle Grandi Scuderie

Particolare del sovra portone d'ingresso della Facciata Principale delle Grandi Scuderie

Particolare dell'arco che sovrasta la strada ad alto traffico automobistico verso il paese di Chantilly

Decoro sotto la volta dell'arcata di Saint-Denis succitato

Esempio di traffico che percorre la strada sotto l'arco estensione delle Grandi Scuderie a Chantilly

La strada principale lasciato l'Arco delle Grandi Scuderie per il palazzo del Gran Condé

Nel corso del 1700 le Grandi Scuderie furono in sostanza un luogo adibito alla realizzazione delle feste: gli ospiti più rinomati di Chantilly ebbero modo di ammirarle:

Il 20 Aprile 1756 si tenne una sontuosa festa in occasione della nascita del Duca di Borbone

1769: Luigi XV°

1770: La Delfina e le figlie di Luigi XV°

1771: il Re di Svezia

1777: Giusepe II° Imperatore d'Austria, fratello della Regina Maria Antonietta, anno fra l'altro che vide il festeggiamento dell'uscita dal Convento della principessa Luisa di Condé

1782: il Futuro zar Paolo I°

Visuale della strada dalla parte opposta alla direzione del Palazzo di Chantilly, dall'altra parte dell'Arco Saint-Denis, con strada che conduce verso il centro della città di Chantilly: a sinistra la facciata della Chiesa, accanto alle Grandi Scuderie, di Chantilly.

A Cura di

Arsace di Versailles

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