Il Bacino degli Specchi

Il miglioramento delle tecniche adoperate dai fontanieri permise agli zampilli di raggiungere sempre più delle altezze spettacolari. Nel 1685, grazie alla costruzione dei serbatoi dell'ala nord, il Getto del Bacino del Dragone, potè raggiungere l'altezza di 27 metri, mentre nel 17904 Jules-Hardouin Mansart riuscì a spingere l'acque fino ha 23 metri di altezza per i 231 getti raggruppati nel boschetto che prese egli nome dell'Obelisco.

Ma più che ai records in altezza, è la qualità dei getti la vera innovazione poiché essi iniziano ad assumere forme diverse e complesse: tovaglie argentate, covoni di pioggia, zampilli a forma di lancia, di ventaglio, soli, girandole, effetti di vaporizzazione, mutazioni in succhielli, sculture effimere... 

Il Bacino degli Specchi, detto anche "Vertugadin" fu realizzato nel 1672. In seguito, esso fece parte di un complesso di statue, vasche, palizzate, alberi, e bacini che si concludeva col L'Isola Reale (1674 - 1683). L'arte di costringere l'acqua sotto pressione a disegnare delle graziose raffigurazioni è dovuta al boccaglio avvitato o saldato all'estremità ad un tubo cilindrico di rame lavorato. Questi zampilli di acqua della Vasca degli Specchi, comandato da Luigi XIV nel 1702, e ripristinato attualmente, rinnovano ogni stagione, durante gli spettacoli delle grandi Acque musicali, gli incantesimi del Grande Secolo.

Poichè quest'Isola Reale era divenuta una palude, si lasciò all'abbandono.  Quando Luigi XVIII° ordinò al suo architetto Dufour di restaurare Versailles, fece realizzare un giardino fatto di tappeti d'erba e di cespugli fioriti, che prese il nome del Giardino del Re.

 

 

A cura di

Arsace da Versailles e Faustina da Versailles

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