Dal Bagno delle Ninfe e Diana, parte un pendio, decorato con due file di piccole fontane circolari, che rappresentano dei putti che danzano: si tratta appunto del Viale d'Acqua. Questi gruppi di fanciulli, che inizialmente erano in piombo dorato, reggono delle vasche di metallo, impreziosite con motivi di frutta e fiori.

Luigi XIV ebbe modo di dire una volta “voglio bambini dovunque”. Tale desiderio fu soddisfatto se ci si concentra nei dettagli di castello e parco, dove le composizioni figurative mitologiche e le decorazioni dei vasi sono spesso rallegrate da putti e amorini ridenti e birichini. Ne è un esempio il grazioso viale chiamato appunto l’Allèe des Marmousets, dove marmousets sta per marmocchi. 

I primi gruppi, 14 per l'esattezza, furono collocati nel 1670, poi nel 1678 ne seguirono altri 8; nel 1688 vennero tutti rifatti in bronzo e con vasche rosa marmoreo. Questo Viale rappresenta l'infanzia attraverso tritoni, piccoli danzatori, putti, satiri o piccoli pescatori.

Claude Perrault aveva progettato per questa decorazione 22 vasche circolari di marmo bianco con un gruppo di tre bambini al centro reggenti una vasca in marmo rosa.

Diversi scultori lavorarono alla realizzazione di questi capolavori, tra cui Le Gros, Le Hongre, Lerambert, Mazaline e Buirette; si nota pertanto la diversità dello stile nella resa delle figure.

I tre satirini di Le Gros sono il ritratto della gentilezza con le manine paffutelle, i riccioli ordinati e le zampe pelose con lo zoccolo caprino.  

Tre Satirini

Altrettanto deliziosi sono i putti musicanti di Lerambert e i due amorini con una bambina di Le Hongre. Il Viale d’Acqua è uno dei più suggestivi di Versailles, dove i marmocchi, fermi e silenziosi in pose plastiche, non temono affatto la vicinanza del drago al centro della Fontana del Dragone, posta più in basso, circondato per di più da amorini cavalcanti dei cigni puntanti le loro frecce contro il mostro.  

Il viale se si snoda in verticale dalla fontana I Bagni di Diana, scendendo, trova il suo completamento nel Bacino del Dragone.

A cura di

Arsace da Versailles e Faustina da Versailles

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