Catherine Deshayes, nota come La Voisin, vedova Monvoisin, (Parigi, circa 1640 – Parigi, 22 febbraio 1680) fu un’avventuriera francese.

Catherine Deshayes, nacque nel 1640 circa in Francia. Si narra che era brutta, sboccata ed alcolizzata. Si unì in matrimonio con Monvoisin, un gioielliere che con la sua attività permise a Catherine di entrare in contatto con il mondo della nobiltà. 

Suo marito, che doveva subire l'affronto di continui e reiterati adulteri, che spesso veniva picchiato, per ordine di Catherine, dai suoi amanti, non ebbe  particolari successi nella sua attività, e quindi, per compensare questa vita difficile e migliorare le proprie condizioni di vita, Catherine cominciò a praticare la magia per invocare ed attirare fortuna e ricchezza. 

La Fontaine scrive: "Una donna a Parigi faceva la Pitonessa".

Suo istruttore fu il sacerdote Etienne Guibourg (1603-1683), che celebrava Messe Nere, ed il suo amante, l'indovino Adam Lecouret detto Le Sage, con cui distillava veleni nella cantina di casa. 

Secondo alcune fonti essi avevano accesso ai registri dell'Inquisizione e dagli atti dei processi estrapolarono le loro conoscenze magiche. 

Con l’esperienza e la pratica, Catherine diventò un’abile fattucchiera cartomante, chiromante, procuratrice di aborti, di afrodisiaci, di filtri d'amore, di talismani, ottima iettatrice ed organizzatrice anche di messe nere per alcuni clienti "eletti", servigio quindi che non riservava a tutti. 

Fra le sue clienti si poterono annoverare sia le donne del popolo che le nobildonne della corte parigina, delle quali divenne la confidente, facendola diventare una donna molto ricca. 

Infatti finì per avere una certa fama e, iniziando a frequentare i più importanti salotti, riusciva a lucrare anche dalle 50.000 alle 100.000 lire l'anno.

Orgogliosa del suo mestiere, oltre ad aver studiato anche fisiognomica, La Voisin era anche una abile psicologa, dal momento che era perfettamente in grado di indovinare il futuro di una persona più parlando con essa che leggendole la mano.

I suoi clienti erano anche personaggi d'alto rango, soprattutto donne, fra cui anche la celeberrima Madame de Montespan, ex favorita del Re Luigi XIV, che poiché lasciata da quest’ultimo per Mademoiselle de Fontanges, cercò di rientrare nei favori di sua Maestà, mediante sortilegi.

Ciò che fece scattare in particolare la rovina de la Voisin fu una denuncia anonima, scritta in un biglietto depositato in una chiesa, secondo l’usanza dell’epoca, da parte di un suo seguace, che, fedele alla corona, non poteva permettere che andasse in porto una messa nera commissionata per uccidere il Re! 

Saputa la notizia, Nicholas de La Reynie, luogotenente generale della polizia del Re, arrestò Catherine Monvoisin e altre 360 persone, complici della strega e del sacerdote Etienne Guibourg. Il suo arresto è datato 12 marzo 1679, appena uscita da una messa nera. In quel momento la fattucchiera aveva 39 anni.

Nelle perquisizioni dell’abitazione della fattucchiera, i gendarmi trovarono resti di ossa umane all'interno di un forno e vari oggetti magici. 

Non solo! consultando i registri della strega la Voisin, si venne a conoscenza del nome di dame di corte committenti di messe nere, di prescrizioni di filtri d'amore, veleni, unguenti a base di grasso di neonato per restare giovani.

La Rochefoucauld disse: “Il secolo presente ha generato non meno avvenimenti straordinari dei secoli precedenti, ma li ha sorpassati nell’eccesso dei crimini”.

Approfondendo con solerzia le indagini, il luogotenente di polizia La Reynie scoprì non solamente le prove per le accuse di avvelenamento, ma anche una serie di altri crimini. Questi personaggi, citati in giudizio, erano coinvolti nella celebrazioni di messe nere, celebrate da preti spretati (fra cui il tristemente celebre Etienne Guibourg, costante collaboratore della Voisin), dove si profanavano ostie consacrate e si fabbricava moneta falsa, e dove venivano sacrificati anche dei bambini e neonati.  

Secondo gli interrogatori e le deposizioni ottenute da La Reynie, nelle messe nere, al momento dell'offertorio, si sgozzava un bambino, se ne versava in sangue in un calice, lo si mescolava a sangue di pipistrello e ad altre sostanze immonde: poi si procedeva a mescolare il tutto a della farina, che serviva a dare una solidificazione al composto, in modo da poter formare un'ostia satanica.

“Questi sono crimini orrendi e mi spaventano” (Nicholas de la Reynie)

La Reynie non si rese conto però della lotta che intercorreva fra il ministro della guerra, Louvois, e Jean-Baptiste Colbert, ministro delle finanze. Per conto del Re in realtà era in corso anche un’altra inchiesta, segreta e parallela, disposta dal Louvois, che rivelò che i più illustri accusati erano parenti od amici di Colbert.

Attraverso le prove raccolte e le testimonianze, grazie all'operato di La Reynie, la Camera Ardente pronunciò contro i personaggi secondari 36 condanne a morte, e sentenze che condannavano alla galera. Molti condannati furono rinchiusi nella cittadella Vauban du Palais a Belle-Île-en-Mer.  

Il prete Guibourg non fu mai formalmente processato, ma fu palese la sua responsabilità di decine di omicidi rituali di bambini, a cui aveva tagliato la gola per sacrificarli a Satana: venne quindi rinchiuso nelle segrete di un castello, dove rimase, incatenato ad una parete, fino alla morte avvenuta quattro anni dopo.

Per quanto concerne La Voisin, durante il processo e sotto tortura, confessò di aver organizzato un proficuo mercato basato sui bambini: oltre a quelli abortiti perché prova di adulterio (pare che nel giardino della casa della strega La Voisin, si ritrovarono i corpi di circa 2000 neonati ed embrioni), i piccoli nati non desiderati, venivano o storpiati appena nati e venduti a mendicanti, oppure allevati per divenire gli amanti di qualche nobile e ricco pervertito. 

Durante il processo, La Voisin accusò anche la Marchesa di Montespan di tentato omicidio nei confronti di una bellissima nobildonna sua rivale. Nel momento in cui però il nome della favorita venne pronunciato, Athenais era già caduta in disgrazia: la Venere di Versailles, che aveva incantato tutti, era oramai nota per i suoi maneggi di intrigante e dopo 8 gravidanze, secondo alcuni oramai era divenuta grasse e sgraziata: il Re provava irritazione molto spesso nei suoi confronti.

20 febbraio 1680, piazza de Grève….le fiamme divoravano La Voisin.

La sorte degli altri processati fu segnata per più della metà da una condanna alla deportazione, al carcere a vita, ed anche alla morte.


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