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Brani estratti dal Concerto 

live per cembalo

 

Compositore, organista e clavicembalista italiano, nato a Massa di Valdimevole, oggi Massa e Cozzile, Pistoia il 7 Dicembre 1637 e morto poi a Roma, il 21 Novembre 1710.

Dopo aver terminato i primi studi ad Uzzano col pievano Mariotto Bocciantini, oppure, come sostiene Padre Martini, a Ferrara presso uno zio, si spostò a Roma nel 1650. E' qui che seguì le lezioni di L. Vittori e A. Cesti, analizzando le composizioni di Palestrina e di Frescobaldi.

Non trascurò la cultura letteraria, tanto che diede alla stampa anche la commedia LA TESSALONICA.

Accolto in Arcadia col nome di Protico Azetiano, ricoprì il ruolo di organista della Chiesa Nuova (nel 1661 -1663) e allo stesso tempo di S. Luigi dei Francesi, poi S. Maria degli Aracocli (nel 1664), della chiesa di Santa Maria Maggiore (nel 1665-1667), dell'Oratorio del SS. Crocifisso (1664-1685) e nuovamente di San Luigi dei Francesi nel 1673- 1675.

Appartenne alla congregazione di S. Cecilia, dove era "guardiano degli organisti" nel 1665, 1667, 1668, 1692 e 1700. Entrato alle dipendenze del Principe Gian Battista Borghese nel 1669 circa, ricoprì la funzione di clavicembalista da camera sino alla dipartita, dimorando nel suo castello. 

Pasquini partecipò come virtuoso di cembalo e come compositore ai concerti della Regina Cristina di Svezia, di cui fu anche direttore, ed a cui il Principe F. Colonna e dei cardinali B. Pamphili e P. Ottoboni. 

Sotto la protezione di Ferdinando de' Medici, organizzò spettacoli nella sua Villa di Pratolino. Venne chiamato a Vienna, dove era giunta la sua fama, dall'Imperatore Leopoldo I, che lo voleva alle sue dipendenza, ma non assunse alla fine l'incarico. 

Bernardo Pasquini suonò in presenza del Re Sole, Luigi XIV a Parigi, luogo in cui si era recato assieme al Cardinale F. Chigi, nipote di Alessandro VII.  Bernardo Pasquini si dedicò anche al teatro ed inaugurò il Teatro Capranica di Roma con la sua opera DOV'E' AMORE E PIETA' (1679); in questo stesso tetro ricoprì il ruolo di cembalista nell'orchestra dove facevano parte Arcangelo Corelli (violino) e Gaetani (liuto).

Insegnate molto ricercato, Pasquini può annoverare allievi quali F.Durante, B. Gaffi, F.M. Ricci, G. Muffat, J. Ph. Krieger, A. Della Ciaia, F. Gasparini, G.M. Casini, D. Zipoli e forse anche Alessandro Scarlatti e J.K. Kerll.

Pasquini fu inumato nella Chiesa di San Lorenzo in Lucina. 

Il nipote Bernardo Ricordati P., figlio della sorella e pure suo discepolo, lasciò in Manoscritto 102 versetti in basso continuo per rispondere al Coro.

 

Lo Stile di Bernardo Pasquini

I lavori teatrali di Bernardo Pasquini sono molto legati allo stile di Abbatini, Marazzoli e Cesti, così come altri maestri contemporanei, e evidenziano una profonda conoscenza dello stile antico, grazie al bagaglio cultural-musicale assimilato nelle lezioni avute in suolo romano nello stile del XVI° secolo. Da Cesti ereditò il senso tonale, le forme dell'aria, la tecnica del recitativo, l'impiego dell'arioso per palesare l'espressività, lo stile sillabico,  e una  orchestra costituita da 2 violini e dal basso continuo, un interesse per il basso sia come fonte di imitazione di una delle voci, sia come mezzo organizzante atto a stimolare disegni analoghi ma variati.

Arie e recitativi sono nettamente diverse, ma la fluidità caratterizza la loro successione, anche se non seguono uno schema rigoroso.

Nel recitativo, Pasquini impiega liberamente note del valore di una croma o di una semicroma che imitano i ritmi del linguaggio parlato.

Per quanto riguarda la melodia, Pasquini tende a disegnare un contorno melodico attraverso un graduale movimento delle parti vocali. 

Il testo è ripetuto per infondere tensione all'azione.

Il basso invece resta statico per lunghe frasi, cosa che consente di raggiungere effetti di grande impatto drammatico. 

Gli unici brani sicuramente indipendenti sono le sinfonie, spesso in forma bipartita e con stile imitativo: esse però non sono ancora interessanti di per se stesse, ma ricoprono la mera funzione di riempitivo in attesa che si alzi il sipario. 

Abitualmente l'orchestra ha la funzione di accompagnare qualche aria o di suonare ritornelli che seguono o precedono le arie col basso continuo.

Così gli strumenti  sono usati sia in "stile da concerto" - cioè in funzione di ritornello che conferisce vigore alle singole frasi vocali - sia come un vero e proprio accompagnamento contrappuntistico, che procede di pari passo con la voce. 

La scrittura dei violini è sia omofonica che di stampo imitativo. 

Il melodramma pasquiniano adatta la musica ad intrecci di tipo realistico in modo che non sono necessari macchinari e congegni grandiosi. Vi è spesso una tendenza ad estrapolare l'essenza ritmica di una idea musicale e considerarla autonoma tanto da poterla impiegare come un tipo di ostinato, cosa che diventerà peculiare nello stile da  concerto del Tardo barocco.

Nella musica da tastiera Pasquini risente ancora dei capricci dello stile Frescobaldiani: apre il ricercare con una breve esposizione dei tempi, che si sviluppano in una seconda parte, dove il principale di essi, senza di essi, senza venire modificato come motivo melodico, viene tuttavia trasformato con diversi accorgimenti, soprattutto con il moto contrario e la trasposizione degli accenti. 

Nel ricercare di Pasquini è palese l'inclinazione all'omofonia su cui distendere il canto mosso e completo. 

Nella canzone francese, Pasquini accentuava la tendenza alla concentrazione, limitando a 3 e persino a 2 periodi la struttura e la predilezione per la cantabilità plastica e spaziosa delle melodie. 

Nelle Toccate, l'arte di Pasquini è aperta alla ingegnosità delle successioni armoniche, idonee a rischiararne il rinnovato effetto sonoro. Manca però nella toccata il carattere d'improvvisazione.

Una nuova luce allo stile cembalistico è apportata da Pasquini proprio per la sua inclinazione all'omofonia ed il carattere melodico della sua toccata.

Pasquini fu il primo in Italia che abbia coltivato la forma della suite e che abbia cercato di applicare alla musica per cembalo la forma della sonata per violino.

Il gusto squisitamente cembalistico lo indusse ad impiegare il movimento terziario nelle figurazioni della mano sinistra ed il binario in quelle di destra, l'efficacia degli accordi spezzati, il "trilo lungo" centrale - che esigeva una sviluppata indipendenza meccanica delle dita - e figurazioni rapide ostinate per entrambe le mani, che gli fece trascurare le stesure polifoniche a vantaggio dell'omofonia arricchita dalle acquisizioni ornamentali, tecniche, figurative e armoniche congeniali  ad un'arte cembalistica indipendente dall'organistica.

Opere teatrali rappresentate a Roma:

LA SINCERTA' CON LA SINCERITA' OVVERO IL TIRINTO (Ariccia, 1672)

L'ALCASTA OVVERO L'AMOR PER VENDETTA, dedicato alla Regina Cristina di Svezia (libretto di G.F. Appolloni, 1673)

LA DONNA ANCORA E' FEDELE (D. F. Contini, 1676)

ARTIDE, incompiuta (G. B. de Totis, 1678)

DOV'E' AMORE E' PIETA' (G.A. Moniglia, rifacimento dell'IPERMESTRA di Cavalli, 1679)

L'IDELMA, OVVERO CHI LA DURA LA VINCE (1680)

LA FORZA D'AMORE (G.F. Apolloni, 1680)

IL LISIMACO (G. Sinibaldi, 1681)

LA TESSALONICA (N. Minato, 1683)

L'ARIANNA (1685)

LA SANTA DINNA , in collaborazione con A. Melani e A. Scarlatti (Pamphili, 1687)

LA CADUTA DEL REGNO DELLE AMAZZONI (G.D. de Totis, 1690)

L'EUDOSSIA (1692)

SELEUCO (A. Morselli, 1693)

Di dubbia attribuzione 

ALESSANDRO AMANTE

ARSACE (1683)

RADAMISTO (1696)

IL TRESPOLO (il libretto è quello servito a Stradella, modificato).

AGAR (1675, perduta)

ASSUERO (1675, idem)

SANT'AGNESE (B. Pamphili, Roma 1677)

SANT'EUFRASIA (ivi, circa 1678)

SALUTAZIONE ANGELICA (Messina, 1681)

DIVAE CLARAE TRIUMPHUS (A. F. Noceto, Roma, 1682)

LA SETE DI CRISTO (ivi, 1683)

L'IDOLATRIA DI SALOMONE (ivi, 1686)

SANT'ALESSIO (G.F. Bernini, Modena 1687)

IL MARTIRIO DEI SANTI VITO, MODESTO E CRESCENZIO SOTTO LA TIRANNIDE DI DIOCLEZIANO IMPERATORE (D. F. Contini, 1687)

I FATTI DI MOSE NEL DESERTO (G.B. Giardini, ivi, 1687)

L'ABRAMO (Palermo 1688)

LA CADUTA DI SALOMONE ( 1693)

L'ISMAELE (Firenze, 1693)

DAVID TRIONFANTE CONTRO GOLIATH (Roma prima del 1694)

SAN FILIPPO NERI (Roma, s.a.)

Oratorio a 5 voci che tratta il fratricidio di Caino e inizia con "O VOI CHE IN QUESTA VITA" (ivi, s.a.)

Applauso musicale per il giorno festivo della cristianiss. Reale Maestà di Maria Luigia a 5 voci (1689)

Erminia in riva al Giordano (B. Pamphili, Roma, 1682)

Accademia per musica (A. Guidi, ivi, 1687)

Il Colosso della Costanza (ivi, 1689)

Fermate onde del Tebro a 5 voci con istrum.

In lode di S. Filippo Neri, uguale all'oratorio.

Sovra un'accesa pira, per soprano, 2 violini e continuo (s.a.)

Inoltre circa 50 cantate per solo e continuo e circa 200 arie con continuo, la maggior parte delle quali tratte dalle opere citate. 

35 toccate o "tastate"(fra cui la Toccata con scherzo del Cucco, alcune pubblicate nella raccolta TOCCATAS & SUITTES POUR LE CLAVESSIN DE MESSIEURS PASQUINI, POGLIETTI, & GASPARD KERLE, (Amsterdam, s.a., forse 1706)

35 Sonate (fra cui 14 per 2 clavicembali), 25 arie, 18 variazioni o partite (fra cui Variazioni Capricciose, Variazioni ad invenzione,Variazioni diverse sopra l'Allemanda, Variazione Fiorita, Partite diverse di Follia, Variazione sopra la Follia, Partite di Bergamasca, Partite del Saltarello)

17 suites, 11 danze di vario tipo, 5 bizzarrie, 4 passacaglie, 3 canzoni francesi, 2 capricci, 2 ricercari, 1 fantasia, 1 fuga, 1 bergamasca (circa 12 pezzi di dubbia attribuzione).

Saggi di contrappunto (1695, MS)

Regole per ben suonare il cembalo e organo (perd.; ne esiste una copia con il titolo Regole del Signor Bernardo Pasquini per bene accompagnare con il Cembalo ad uso di Giuseppe Gaetani da Fofi, Roma 7 Gennaio 1715, MS, Bologna, Museo Civico Bibliografico Musicale).

Oltre che a Bologna MSS di Pasquini sono a Modena (Estense), Venezia (Marciana) Roma Apostolica Vaticana, Casanatense, Cons. S. Cecilia, Arch. Doria Pamphili, Milano (Cons. G. Verdi Biblioteca C. Sartori), Firenze (Cons. L. Cherubini, Biblioteca Mediceo-Laurenziana), Torino (Nazionale), Napoli (Cons. S. Pietro a Maiella), Fano (Comunale Federiciana), Bologna (Archivio di S. Petronio).

Virgilio Virgili Bernardo Pasquini Musicista del secolo XVII ed. E. Nucci Pescia 1908

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A cura di

Il Principe del Cembalo - Faustina da Versailles

Arsace da Versailles - Rodelinda da Versailles

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