Organista,
compositore, nonché musicografo
Nel
1738, universitario a Lipsia, divenne allievo di J.S. Bach, ma fu poi
fortemente attratto dall’analisi e studio delle opere di Hasse
(che ebbe modo di sentire a Dresda) e di Handel,
che egli studiò a Berlino, dove decise di stabilirsi nel 1741, e dove
ebbe per maestro Quantz.
Il
filosofo convinto in amore, fu un intermezzo (o divertimento) che
riscosse un successo tale da esser richiesto nel 1750 alla Cappella
Imperiale di Berlino dell’Imperatore Federico II.
Nel
1751, egli si unì in matrimonio con Benedetta
Emilia, nata Molteni, una soprano
di origine italiana (Modena, 1722 – Berlino 1780), che era stata
allieva di Nicola
Porpora, Hasse e il
musico
Felice Salimbeni.
Benedetta era
eccellente sia nell’opera che nella musica sacra. Lasciò l’Italia
in occasione nel 1742 dell’inaugurazione del Teatro d’opera di
Berlino, incarnando la protagonista nell’opera CESARE E CLEOPATRA di
Graun.
Le nozze di Benedetta con Johann Friedrich offesero però
Imperatore Federico II, che non appena Agricola morì, non attese
a licenziarla immediatamente, anche se possedeva ancora una bellissima
voce.
Alla
dipartita di K. H. Graun, fu Agricola ad esser il nuovo direttore
della cappella di Corte nel 1759.
Il
nome di Agricola fu noto sia per le doti di organista, che per il
ruolo di maestro di canto; si deve ricordare infatti che lui medesimo
cantò come tenore, ed in particolare nell’oratorio TOD JESU, del
1755 di Graun.
Oggi
si conosce il nome di Agricola soprattutto perché fu copista di molte
composizioni di J.S. Bach e coautore del suo necrologio.
I
problemi della vita musicale dell’epoca oggi li possiamo conoscere
proprio dalla sua attività di scrittore e compositore. Agricola fu
direttore d’orchestra, cantante, maestro di canto e organista, ma il
suo ruolo importante nella storia della musica è quello legato ai
suoi scritti.
Assieme
a K.H. Graun, che ammirava moltissimo, a
J.A. Scheibe e a Ch. Ph. E.
Bach, faceva parte alla generazione di musicisti che si staccarono con
forza dalla tradizione del Tardo Barocco tedesco, tentando di trovare
una nuovo ideale: “la musica naturale del sentimento” (Blume).
Negli
scritti iniziali, Agricola si schierò con la musica italiana; come
rodato critico musicale, si guadagnò un ruolo stimato, divenendo
quasi una autorità, tanto che fu interpellato per venire a capo della
disputa che era scoppiata fra F. W. Marpurg e G.A. Sorge.
Ebbe
modo di scrivere delle note anche su Tosi, con le osservazioni in
VORZUGE DER MELODIE VOR DER HARMONIE e la sua elaborazione del “Musica
mechanica organoedi” di Aldlung.
Come
compositore, Agricola presenta poca personalità. Secondo lo studioso
Blume, le sue opere teatrali e le sue cantate sono molto prossime a
quelle di Hasse,
K.H. Graun
e Homilius; nei Lieder e nelle altre musiche da
chiesa di possono riconoscere i caratteri tradizionali del suo
apprendimento a Berlino.
Il
filosofo convinto in amore (Postdam. 1750);
La
ricamatrice divenuta dama (1751; perduto);
Cleofide
(Berlino, 1754);
La
nobiltà delusa;
Il
Tempio d’Amore, festa teatrale (Charlottenburg, 1755);
Achille
in Sciro (Berlino, 1763);
Amor
e Psiche (libretto dell’abate Landi, ivi; 1767, perduto)
Il
Re Pastore (ivi, 1770);
Oreste
e Pilade (Libretto Landi; ivi, 1772)
Musica
di scena per Semiramis di Voltaire (Amburgo, 1767);
2
cantate profane: Triumphlied bei der Rukkehr Friedrich II (1763) e Les
voeux de Berlin (1770).
Varie
cantate e oratori: Salmo 21 (1757);
Trauerkantate
(1757);
Die
Auferstbung des Erlosers (1758);
Auferstebung
und Himmelfabrt; Lobet den Herrn;
Die
mit Tranen saen;
Kunclich
gross;
Gelobet
sei Gott;
Singet
frohlich Gotte;
Ein
Kind ist uns geboren;
Ein
schnelles Brausen;
Magnificat.
Inoltre
Lieder e odi;
corali
per organo;
concerti
grossi e per organo;
la
suite “Das Erdbeben” (1761)...
una
sonata per clavicembalo (1762).
Necrologio
di J.S. Bach, in collaborazione con Ch. Ph. E, Bach (in
“Musikalische Bibliothek” del Milzler, 1754);
Tradusse
Le
opinioni de’ cantori antichi di Pier Francesco Tosi (Anleitung
zur Singekunst, Berlino, 1757);
Revisionò
il Musica Mechanica organoedi (1758) di J. Adlung e lasciò
alcuni scritti di argomento musicale, principalmente due opuscoli
contro Marpurg:
Schreiben
eines reisenden Liebhabers (Berlino, 1749) e
Schreiben
an Herrn A. (id.)
entrambi
con lo pseudonimo di Flavio Anicio Olibrio.
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