(Dobitschen, Turingia, 4 Gennaio 1720 – Berlino, 2 Dicembre 1774)

 

Organista, compositore, nonché musicografo

Nel 1738, universitario a Lipsia, divenne allievo di J.S. Bach, ma fu poi fortemente attratto dall’analisi e studio delle opere di Hasse (che ebbe modo di sentire a Dresda) e di Handel, che egli studiò a Berlino, dove decise di stabilirsi nel 1741, e dove ebbe per maestro Quantz.

Il filosofo convinto in amore, fu un intermezzo (o divertimento) che riscosse un successo tale da esser richiesto nel 1750 alla Cappella Imperiale di Berlino dell’Imperatore Federico II.

Nel 1751, egli si unì in matrimonio con Benedetta Emilia, nata Molteni, una soprano di origine italiana (Modena, 1722 – Berlino 1780), che era stata allieva di Nicola Porpora, Hasse e il musico Felice Salimbeni

Benedetta era eccellente sia nell’opera che nella musica sacra. Lasciò l’Italia in occasione nel 1742 dell’inaugurazione del Teatro d’opera di Berlino, incarnando la protagonista nell’opera CESARE E CLEOPATRA di Graun

Le nozze di Benedetta con Johann Friedrich offesero però Imperatore Federico II, che non appena Agricola morì, non attese a licenziarla immediatamente, anche se possedeva ancora una bellissima voce.

Alla dipartita di K. H. Graun, fu Agricola ad esser il nuovo direttore della cappella di Corte nel 1759.

Il nome di Agricola fu noto sia per le doti di organista, che per il ruolo di maestro di canto; si deve ricordare infatti che lui medesimo cantò come tenore, ed in particolare nell’oratorio TOD JESU, del 1755 di Graun.

Oggi si conosce il nome di Agricola soprattutto perché fu copista di molte composizioni di J.S. Bach e coautore del suo necrologio.

I problemi della vita musicale dell’epoca oggi li possiamo conoscere proprio dalla sua attività di scrittore e compositore. Agricola fu direttore d’orchestra, cantante, maestro di canto e organista, ma il suo ruolo importante nella storia della musica è quello legato ai suoi scritti.

Assieme a K.H. Graun, che ammirava moltissimo, a J.A. Scheibe e a Ch. Ph. E. Bach, faceva parte alla generazione di musicisti che si staccarono con forza dalla tradizione del Tardo Barocco tedesco, tentando di trovare una nuovo ideale: “la musica naturale del sentimento” (Blume).

Negli scritti iniziali, Agricola si schierò con la musica italiana; come rodato critico musicale, si guadagnò un ruolo stimato, divenendo quasi una autorità, tanto che fu interpellato per venire a capo della disputa che era scoppiata fra F. W. Marpurg e G.A. Sorge.

Ebbe modo di scrivere delle note anche su Tosi, con le osservazioni in VORZUGE DER MELODIE VOR DER HARMONIE e la sua elaborazione del “Musica mechanica organoedi” di Aldlung.

Come compositore, Agricola presenta poca personalità. Secondo lo studioso Blume, le sue opere teatrali e le sue cantate sono molto prossime a quelle di Hasse, K.H. Graun e Homilius; nei Lieder e nelle altre musiche da chiesa di possono riconoscere i caratteri tradizionali del suo apprendimento a Berlino.

Il filosofo convinto in amore (Postdam. 1750);

La ricamatrice divenuta dama (1751; perduto);

Cleofide (Berlino, 1754);

La nobiltà delusa;

Il Tempio d’Amore, festa teatrale (Charlottenburg, 1755);

Achille in Sciro (Berlino, 1763);

Amor e Psiche (libretto dell’abate Landi, ivi; 1767, perduto)

Il Re Pastore (ivi, 1770);

Oreste e Pilade (Libretto Landi; ivi, 1772)

Musica di scena per Semiramis di Voltaire (Amburgo, 1767);

2 cantate profane: Triumphlied bei der Rukkehr Friedrich II (1763) e Les voeux de Berlin (1770).

Varie cantate e oratori: Salmo 21 (1757); 

Trauerkantate (1757); 

Die Auferstbung des Erlosers (1758); 

Auferstebung und Himmelfabrt; Lobet den Herrn; 

Die mit Tranen saen; 

Kunclich gross; 

Gelobet sei Gott; 

Singet frohlich Gotte; 

Ein Kind ist uns geboren; 

Ein schnelles Brausen; 

Magnificat.

Inoltre Lieder e odi; 

corali per organo; 

concerti grossi e per organo; 

la suite “Das Erdbeben” (1761)... 

una sonata per clavicembalo (1762).

Necrologio di J.S. Bach, in collaborazione con Ch. Ph. E, Bach (in “Musikalische Bibliothek” del Milzler, 1754);

Tradusse Le opinioni de’ cantori antichi di Pier Francesco Tosi (Anleitung zur Singekunst, Berlino, 1757); 

Revisionò il Musica Mechanica organoedi (1758) di J. Adlung e lasciò alcuni scritti di argomento musicale, principalmente due opuscoli contro Marpurg: 

Schreiben eines reisenden Liebhabers (Berlino, 1749) e 

Schreiben an Herrn A. (id.)

entrambi con lo pseudonimo di Flavio Anicio Olibrio.

 

 

 

 

1 - Allegro Assai

 

2 - Larghetto

 

3 - Allegro Assai

 

 

 

Esecuzione live su strumento non virtuale, concessa da Il Principe del Cembalo,

a cui, come sempre si rinnovano i ringraziamenti

(trovata e fatta dopo nemmeno 24 ore: 

questa versione comunque è davvero su cembalo e non ha avuto bisogno di modelli per esser suonata)

 

A cura di

Il Principe del Cembalo - Faustina da Versailles

Arsace da Versailles - Rodelinda da Versailles

Arbace

 

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