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(Mannheim, 20 Febbraio 1734 – Bordeaux 31 Dicembre 1809)
Franz Ignaz Beck era un violinista tedesco, compositore, direttore ed insegnante di musica, che passò la maggior parte della vita in Francia, dove ebbe modo di prendere l'incarico di direttore al Grande Théâtre di Bordeaux. Probabilmente l'allievo più talentuoso di Johann Stamitz, Beck fu un importante rappresentante della seconda generazione della cosidetta scuola di Mannheim. Si è già presentata un altro compositore che espresse in una sintesi perfetta il sonatismo italiano con quello della scuola di Mannheim: si tratta di Henri-Joseph Rigel. La fama di Beck è legata alla sue 24 sinfonie, che sono fra le più originali ed impressionanti del periodo pre-classico. Beck era uno dei primi compositori a presentare l'uso regolare di strumenti a fiato nei movimenti lenti e porre un'enfasi in aumento sullo sviluppo tematico. Lo stile teso, drammatico è anche straordinario per il suo procedere con armonici audaci, ritmi flessibili e scritture delle parti estremamente indipendenti.
(1734 -1754) Beck cominciò i suoi studi di violino con suo padre, Johann Aloys Beck (morto nel 1742), un oboista e Rettore della Coro Scuola alla Corte del Palatinato in Mannheim. Lui imparò anche double basso ed organo, fra gli altri strumenti ed eventualmente fu sotto l'egida di Johann Stamitz, il direttore di musica strumentale e leader della brillante orchestra di Corte di Mannheim. I talenti di Beck furono noti rapidamente e l'elettore Principe dell'Elettorato del Palatinato, Charles Theodore, si incaricò della sua istruzione. Durante la gioventù, Beck godette del favore presso la Corte di Mannheim tanto che fu chiamato Virtuoso di Camera del Principe Elettore.
(1755 -1757)
La sua permanenza Mannheim finì nel momento in cui - apparentemente accidentalmente - egli ferì un rivale in un duello (presumibilmente a causa della gelosia), un atto che lo costrinse a lasciare Germania. È difficile accertare se questo è quello che accadde realmente o fu solo - come disse Berlioz - una storia di cappa e spada. L'unica fonte di questa storia fu l'alunno di Beck, Henri Blanchard che pubblicò questo racconto in una biografia del suo primo insegnante nella rivista Revue et Gazette musicale de Paris (1845). Secondo Blanchard, l'oppositore di Beck aveva finto solamente la sua morte, ma Beck lo seppe ciò solo molti anni dopo. Quando l'Opera III con sei sinfonie di Beck. 3 furono pubblicate molti anni dopo a Parigi (1762), l'edizione annotò questo titolo: SEI SINFONIE / A PIÙ STROMENTI / Composte / Dal Sigr. FRANCESCO BECK / Virtuoso di Camera di Sua / A. S. L’ELECTOR PALATINO, / & Actualmente Primo Violino / del Concerto di Marsilia. /OPERA TERZA. /...Chez Mr. Venier... Qui si fa accenno che la storia di Beck relativa alla lotta ed al duello probabilmente era una beffa. Se Beck, così procede il ragionamento, era verosimilmente stato costretto a fuggire dalla Corte di Mannheim perché aveva ucciso qualcuno in un duello, di certo non avrebbe avuto l'audacia di reclamizzare apertamente il fatto che era un Virtuoso di camera della stessa Corte.
Comunque, da un altro punto di vista, è probabile
invece che questo provi la
verità della storia esposta da Blanchard. Se Beck
non avesse ucciso davvero l'altro uomo e sapendo egli poi
che tutto era stato una biricchinata viziosa essendo
il suo rivale vivo, la storia sarebbe dopo
tutto vera, in quanto fuori di pericolo, poteva
rimettere senza conseguenze il suo titolo di Virtuoso di Camera.
Galuppi era tra il 1750 ed il 1765 il compositore di opera più conosciuto in Europa. In Mannheim poi specialmente era famosissimo. Molte delle sue opere (16 tutte insieme) furono inscenate a Mannheim durante il XVIII° secolo. Così, Galuppi conosceva bene Mannheim, così come il fatto che Mannheim avesse l'orchestra più prestigiosa in Europa. Questo aiuta a spiegare perché Beck, dopo che la sua fuga probabilmente aveva una difficoltà per stabilirsi a Venezia e divenire l'alunno di Galuppi. Dopo tre anni a Venezia, lui fuggì a Napoli con un Anna Oniga, la sua futura moglie e madre dei suoi sette bambini. Sembra che la carriera di Beck come compositore cominciasse soprattutto durante i suoi anni in Italia. (1757 - 1760) Dopo che il suo soggiorno in Beck di Italia si trasferì a Marseilles dove lui divenne direttore dell'orchestra di teatro. La data esatta del suo arrivo in Francia è ancora incerta, ma per l'anno 1757 lo spettacolo di una delle sue sinfonie a Parigi è documentato. Quando Venier, l'editore Parigino di Beck, annunciò la pubblicazione dell'opera 3 del compositore nel novembre del 1762, presentò Beck a con queste parole: "Attualmente Primo Violino del Concerto di Marsilia". Tra il 1757 ed il 1762 tutte le sue 24 sinfonie furono pubblicate una dietro l'altra da editori parigini. Almeno sette spettacoli delle sinfonie di Beck si sa che furono dati a Marsiglia fra il 1760 ed il 1761. (1761 - 1791) Nel 1761 Beck si trasferì da Marsiglia a Bordeaux, dove egli diresse concerti e fu nominato direttore musicale della società drammatica del Marechal Duc de Richelieu, che nel 1780 passò al Grande Theatre appena costruito. Beck era anche attivo come organista ed insegnante. Fra i suoi alunni più prominenti Pierre Gaveaux, Henri Blanchard ed un certo Boscha. Il 24 ottobre 1774 lui fu nominato organista a St Seurin a Bordeaux, dove la sua abilità di improvvisazione conquistò l'ammirazione della congregazione. Nel periodo in cui Beck era a Bordeaux, venne definito come il miglior compositore. Molto di quello che lui scrisse in questa città sembra o essere stato perso o distrutto da Beck stesso. Il suo più grande successo avvenne nel 1783 quando lui lavorava a Parigi per dirigere il primo spettacolo del suo Stabat Mater a Versailles.
Come facevano molti altri compositori, Beck scrisse musica patriottica e rivoluzionaria durante la Rivoluzione, incluso un Hymne á l'Être Suprême. Nel 1791 lui ugualmente si mise nei guai con le nuove autorità, quando attraverso commenti caustici lui mise in ridicolo apertamente i troppo zelanti partigiano dello spirito nuovo. Egli sembra essere stato un uomo sicuro di sé, orgoglioso e caparbio. Quando egli fu messo quindi di fronte ad una prova rivoluzionaria nella sua camicia da notte, lui rispose a domande riguardo il suo atteggiamento rispetto la rivoluzione, con l'esclamazione: "Cosa potrei fare contro la rivoluzione!?" (1791 - 1809) Le fortune di Beck declinarono a causa della
Rivoluzione francese. Mentre nell'anno 1791, egli era ancora capace di
pagare a sua madre una pensione di 400 Livree, alcuni anni più tardi lui
era appena capace sostenere la sua propria famiglia. Beck aveva sei figlie, due delle quali morirono presto. Il suo unico figlio era comandante di una corvetta francese durante le guerre napoleoniche, e fu tenuto per molto tempo prigioniero dagli inglesi. Orchestrali Le 24 sinfonie di Beck sono concepite in tre movimenti e seguono la sinfonia italiana col tempi consueti: veloce - lento - veloce. Il Minuetto, come terzo movimento sempre presente nelle sinfonie di Johann Stamitz, viene invece omesso da Beck. Nelle Symphonie Op. 3, Nr. 3-5, sembra invece che alcune sinfonie hanno quattro movimenti, così come un minuetto; come per le sinfonie di Stamitz, alcuni non hanno un minuetto e hanno solamente tre movimenti. Le sinfonie dell'Opera 1 è con partitura per orchestra d'archi; nell' Opera 2, N.ro 1 oltre agli archi è prevista anche la presenza di due corni francesi; Opera 3 e 4 sono pensati per oboi e corni, oltre al quintetto d'archi. Six Symphonies Op. 1 (Sinfonie 1-6; publ. Paris 1758)Six Symphonies Op. 2 (Sinfonie 7-12; publ. Paris 1760) Six Symphonies Op. 3 (Sinfonie 13-18; publ. Paris 1762) Six Symphonies Op. 4 (Sinfonie 19-24; publ. Paris 1766) Ouverture La mort d'Orphée Ouverture L'île déserte Stabat Mater (1782) Orchestra quartets Opere
La belle jardinière
(Bordeaux, Agosto 24, 1767)
Pandora
(Paris, 2 Luglio 1789) L'Isle déserte (1779, non rappresentata) Esistono anche delle sonate per pianoforte, ed inoltre anche delle sonate per clavicembalo, manoscritte, non citate nella rete che qui ci siamo pregiati di inserire, quali rarità concesse grazie non solo alla disponibilità dei professionisti (Rita Peiretti) che collaborano nella Triade Barocca, ma anche grazie alla concessione delle partiture dall'encomiabile Principe del Cembalo, che non si può che ringraziare ancora una volta..... A cura di
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