Violinista e compositore italiano

(Firenze, 14 Dicembre 1681 – Roma, 1753)

 fra l'altro anche PASTORE ARCADE col nome di 

Si trasferì ben presto a Roma, dove era un membro della Congregazione di Santa Cecilia, il che era fondamentale per praticare musica in quella città. Da un sonetto pubblicato nelle sue RIME (1708), si viene a conoscere il nome del suo insegnante, Giovanni Bononcini, con cui studiò a Roma tra il 1692 ed il 1697. A Roma fu anche allievo di Arcangelo Corelli, a cui dedicò la Settima sonata della sua Opera 5, intitolata appunto "La Corelli".

La prima segnalazione dell'attività di Valentini come violinista è nel 1694, ma solo dal 1708 comincia a far conoscere il suo nome - ed anche il suo soprannome "Straccioncino" - per l'apparire con una certa regolarità negli elenchi di esecutori in chiese ed università, o in liste di musicisti che suonano in esibizioni patrocinate dal Principe Ruspoli e i Cardinali Ottoboni e Pamphili.

Negli anni fra il 1701 ed il 1714, Valentini pubblica sette collezioni di composizioni strumentali (opere 1 a 8, mentre l'opera 6 non sarà mai pubblicata) e inoltre compone molti oratori e cantate. Nonostante l'intenzione, espressa nella prefazione dell'Op.8 di pubblicare sei ulteriori raccolte ed un "poemetto in ottava rima", nessuno dei suoi lavori fu pubblicato in Italia dopo 1714.

Questo non solo era dovuto al costo elevato di stampa, al cui Valentini si riferisce nella prefazione dell'Op.4 quando spiega perché lui non abbia pubblicato le "sonate a due e tre corde", ma anche perché dopo 1710, come un musicista stabile, lui non ha più necessità di dimostrare i suoi talenti per ottenere un posto come Maestro di Cappella o di Primo violino in chiese e in università.

Fino alla pubblicazione della sua Opera 7 nel 1710, lui non era riuscito ad ottenere un tale posto a Roma né a trovare un vero patrono, ma da quell'anno, in parte al risultato di avere pubblicato sonate e concerti, la situazione cambiò. Il 1710 segna l'inizio della sua attività presso San Luigi dei Francesi (1710 - 1741), dove lui prese il posto posto di Corelli come direttore del concertino. Secondo Geminiani, il successo di Valentini come compositore e violinista, era una ragione del peggioramento della malattia di Corelli, per il quale Valentini comunque mostrò grande rispetto, non a caso gli dedicò una sonata "La Corelli".

Nella titolazione dell'Opera 7, Valentini si presenta come violinista e compositore di Musica del Principe Michelangelo Caetani, per il quale rimase a servizio sino al 1727: negli anni 1710-1715 quindi lo si ritrova come Maestro di Cappella del Principe Caetani di Caserta, per il teatrino del quale, a Cisterna, compose almeno 2 opere. 

Fra il 1711 ed il 1726 egli era attivo come violinista a San Giacomo degli Spagnoli e frequentò la domenica le conversazioni nella residenza di Ruspoli. Le sue attività aumentarono negli anni che seguirono, ed alle due chiese già menzionate si aggiunsero San Giovanni dei Fiorentini (1720 - 1753) e S. Maria Maddalena (1727 - 1750), dove lui succedette come maestro di Cappella, ed il Collegio del Nazareno (1720 - 1749), dove tra il 1721 ed il 1747 sei delle sue cantate furono eseguite per la Festa della Natività della Vergine (8 settembre).

Lui suonò anche a Santa Maria Maggiore (dove nel 1736 fu nominato Maestro della Cappella Borghese, o Cappella Paolina), a San Lorenzo in Damaso ed all'Oratorio di San Marcello. La conferma del riguardo alto che gli era tributato venne con la sua elezione all'Accademia dell'Arcadia (come Euginaspe Leupinto), un onore dato a pochi musicisti prima di lui. 

Tornato a Roma fra il 1730 ed il 1733, vi fece eseguire almeno cantate ed oratori: probabilmente nel 1735 si trasferì alla Corte del granduca di Toscana, a Firenze.

Dalla terza decade del 18° secolo, lui si è mantenuto regolarmente come maestro di Cappella in queste chiese. Con l'eccezione della cantata compiuta nel 1733 al Palazzo Apostolico e a San Lorenzo in Lucina e quelle scritte nel 1746 e 1747 per il Collegio del Nazareno, la sua carriera come un compositore era virtualmente finita. La data esatta della sua morte non è conosciuta, ma il suo dossier nell'archivi dell'Accademia di Santa Cecilia porta scritto "defonto a novembre 1753" e il 12 novembre la Congregazione di Santa Cecilia aveva indetto una Massa per lui. Ci sono comunque altre fonti che datano la sua dipartita a Parigi, dopo il 1759.

Fu un musicista di grande valore, e come compositore fu assai inventivo e molto sviluppato nella tecnica violinistica per l'epoca, arrivando egli in alcune composizioni alla sesta posizione. Dal fatto che il Roger ad Amsterdam pubblicasse i suoi lavori, si desume che il suo nome avesse valicato i confini italiani.

La finta rapita, in collaborazione con N. Romaldi e C. Cesarini (libretto D. Renda, Cisterna, 1714);

La Costanza in amore (A. Rossi; ivi, 1715)

La superbia punita in Absalone (Roma, 1705);

Sant’Alessio (Roma, 1705);

Santa Caterina da Siena (Roma, 1705);

San Giovanni della Croce (Roma, 1727);

Oratorio per l’Assunzione della Beata vergine (ivi, 1730)

Cantata in occasione della felice nascita di Cesare Augustissimo Imperadore Gioseppe I (1710)

Cantata da recitarsi per la natività della Beata Vergine (intitolata “Son l’origine di tutti”), per 2 soprani (Roma, 1723)

Cantata in lode a Benedetto XIII (intitolata “Amica e cara fede”), per Soprano, Alto, 2 trombe, 2 corni, 2 violini e basso continuo (Roma, 1724)

Componimento poetico (intitolato “Nella Reggia siam giunti”), (Cisterna, 1727)

Cantata per la festività di San Francesco di Paola (intitolato “Quel Dio, che già dal nulla”) (Roma, 1728)

Cantata da recitarsi nel palazzo apostolico la notte del Santissimo Natale (Roma, 1733)

Cantata per la natività della Beatissima Vergine (intitolata “Cara e fedel consorte”) (Roma, 1746)

Cantata per la natività della Beatissima Vergine (intitolata “Sempre dunque in profonda, orrida notte”) per Soprano, alto, coro SATB, flauto, oboe, 2 corni, 2 violini, viola, basso continuo (Roma 1747)

La Santissima Vergine addolorata

Nell’amoroso foco, per soprano e 2 violini e basso continuo

 

12 Sinfonie per chiesa a tre, cioè 2 violini e violoncello col basso per l’organo, Op. 1 (Roma, 1701);

7 Bizarrie per camera a 3, cioè 2 violini e violone o cembalo, Op. 2 (Roma, 1703);

12 Fantasie musicali a 3, Op. 3 (Roma, 1706);

8 Idee per camera a violino e violone o cembalo, Op. 4 (ivi, s.a.), dedicate a D. Gius. Garzia Del Pino, segretario dell’ambasciata spagnola in Roma

Villeggiature Armoniche a 3 (12 Sonate), op. 5 (Amsterdam, Roger)

Rime Varie….. Op. 6

12 Concerti grossi a 4 e 6 strumenti, cioè a 2 et 4 violini, alto viola e violoncello con 2 violini e basso di ripieno, Op. 7 (Bologna, Marino Silvani, 1° Aprile 1710), dedicati a D. Michelangelo Caetani e D. Anna Maria Strozzi Caetani; qui dopo la dedica si trovano anche due Sonetti suoi di buona fattura; l’opera fu ristampata pure dal Roger;

12 Sonate o Allettamenti per camera a violino e violoncello o cembalo, Op. 8 (Roger, 1714);

10 Concerti a violino primo, secondo e basso concertino, e violino primo e secondo concerto grosso, violetta e basso Op.9 libro I e II (Amsterdam, s.a.)

Un suo ammirabile Adagio è riprodotto nell’”Art de violon” del Cartier (Parigi, 1801) e 2 Allegro in quella di Corrette “Art de se perfectionner  dans le Violon” (Parigi, 1783).

Inoltre 1 concerto a 5 voci, altri concerti e 2 pezzi per violino in raccolte dell’epoca; esistono inoltre alcune sue composizioni manoscritte.

W. S. Newmann, The Sonata in the Baroque Era, Chapel Hill, 1959 (1966);

M. Talbot, in Grove

Un rivale di Corelli: il violinista-compositore Giuseppe Valentini, in Nuovissimi Studi Corelliani, Firenze, 1982.

Basta andare su www. youtube. com e digitare Giuseppe Valentini e troverete moltissimi video con le sue opere: qui se ne sono inseriti solo alcuni come "campione".

A cura di

Il Principe del Cembalo - Faustina da Versailles

Arsace da Versailles - Rodelinda da Versailles

Arbace

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