Jean Baptiste Loeillet
"John Loillet of London"
(Ghent, 18 novembre 1680; London, 19 luglio 1730)
Quella dei Loeillet fu una rigogliosa famiglia fiamminga di strumentisti e compositori. John Loeillet, compositore, fu nipote di Pieter Loeillet e figlio di Jean Baptiste François Loeillet con la sua seconda moglie, Barbe (née Buys). Egli fu spesso confuso con Jean Baptiste Loeillet detto ‘Loeillet de Gant’. In seguito alla morte del padre avvenuta nel 1685, è possibile che lo stesso zio Pieter Loeillet lo abbia preso con se. Attorno al 1705, John Loeillet si stabilì definitivamente a Londra dove lo troviamo spesso indicato con la denominazione fonetica ‘Lullie’ o ‘Lully’ ed egli stesso adattò il proprio nome di battesimo in ‘John’ alla maniera inglese. Fu membro dell’orchestra del Drury Lane a partire perlomeno dal 1707, mentre uno o due anni dopo è menzionato come primo oboista (e flautista) nell’orchestra impiegata nella stagione operistica di Heidegger presso il Queen’s Theatre, in Haymarket. Nel 1710 o poco dopo egli iniziò ad organizzare concerti presso la sua casa in Hart Street, Covent Garden, e fu in una di queste occasioni (probabilmente nel dicembre 1714) che i Concerti Grossi op.6 di Corelli furono eseguiti per la prima volta in Inghilterra. Loeillet divenne un celebrato maestro ed insegnante di clavicembalo e strumenti a tastiera nonché, secondo una tradizione mai smentita, il principale responsabile della diffusione capillare del flauto traverso in Inghilterra. Nel 1722 lo ritroviamo, assieme ad Handel, Croft ed altri, alle prese con il collaudo del nuovo organo della chiesa di St Dionis Backchurch. Più tardi negli anni Loeillet spostò il proprio domicilio in East Street vicino Red Lion Square, dove morì. Nel suo testamento, datato 1 maggio 1729 e convalidato il 9 settembre 1730 egli fece dei lasciti al suo fratellastro Pierre Loeillet (Ghent), a sua sorella Catherine e a suo fratello Jacques Loeillet (Munich); il suo giovane cugino di Bordeaux, Etienne Joseph Loeillet, ricevette oltre ad una eredità il ‘very Best of my Absecords’ (il migliore dei miei clavicembali), mentre il legatario del testamento fu lo zio Pieter Loeillet ‘my oncle att Bordeaux in France’ che ricevette ‘my … Collection of musick boocks … and musickell instruments consisting in violins, Flutes of all kind, Bass violins’.
Le nove Suites of Lessons
per clavicembalo o spinetta di John Loeillet di Londra furono composte nello
stile tastieristico tipicamente inglese, includendo alcuni caratteristici
movimenti di danza come la hornpipe o il cibell. Pur presentando
una scrittura precisa e coerente, non richiedono comunque particolari abilità
tecniche d’esecuzione e, a detta di alcuni musicologi inglesi dei giorni nostri,
la loro qualità non sarebbe paragonabile alle analoghe composizioni dei suoi
contemporanei inglesi Blow e Croft. Resta comunque il fatto innegabile che le
suite tastieristiche di John Loeillet presentano una spiccata propensione per il
contenuto melodico e la grande orecchiabilità che le rendono particolarmente
accattivanti all’ascolto. Le sue sonate strumentali cadono nella forma della
sonata da chiesa: generalmente iniziano con un movimento lento in tempo
ordinario, seguito da un veloce movimento fugato alla breve (spesso su
basso di rapide crome), seguito da movimento lento tipo sarabanda con maggior
richiesta di ornamentazioni ed infine concluso da una rapida e leggera giga.
Poste queste premesse, Loeillet adottò uno stile marcatamente distinto per
ciascuno dei tre gruppi di strumenti per i quali scrisse sonate. Le sei trio
sonate per flauto dolce ed oboe, nonché le sei sonate per flauto dolce
rappresentano i suoi lavori più conservativi dove troviamo la formula
stereotipata dei movimenti; il basso supporta in modo semplice le parti
melodiche, mentre le due parti cantabili assumono quasi eguale importanza,
laddove nelle trio sonate per due strumenti melodici la seconda parte è
generalmente subordinata alla prima. Diversamente, le sei trio sonate per due
flauti traversi sono molto meno stilisticamente prevedibili se paragonate a
quelle per flauto dolce ed oboe, e presentano una scrittura più all’avanguardia:
qui Loeillet fece largo uso di lunghe linee melodiche con sospensioni ed uso di
terze e seste nelle parti superiori. Le trio sonate per due violini ci mostrano
un Loeillet al culmine della vena esplorativa, adottando sovente figure
idiomatiche per gli archi con temi arpeggiati reminiscenti di Corelli e Vivaldi
ed infine con la parte del violoncello saldamente integrata nella tessitura
musicale.
COMPOSIZIONI (tutte pubblicate a Londra)
- Lessons (e, D, g), cembalo/spinetta (c1712); ed. in MMBel, i (1932)
- [6] Sonatas for Variety of Instruments (F, G, g, D, C, e), op.1 (1722); nos.1, 3, 5 per flauto dolce, oboe, bc; 2, 4, 6 per 2 flauti traversi, bc
- 6 Suits of Lessons (g, A, c, D, F, E ), cembalo/spinetta (1723/R); ed. in MMBel, i (1932)
NOTA. Puoi ascoltare alcuni bellissimi brani di John Loeillet, eseguiti e gentilmente concessi dal maestro Fernando De Luca, cliccando sul seguente link che ti porterà nella SALA DEL CEMBALO del Caro Sassone!
- 12 Sonatas in Three Parts (B , F, A, d, G, c, E, b, g, e, D, G), op.2 (c1725); nos.2, 4, 6 per flauto dolce, oboe, bc; 8, 10, 12 per 2 flauti traversi, bc; le altre per 2 violini, bc
- 12 Solos (C, d, F, a, g, d, e, G, D, b, D, G), op.3 (1729); nos.1–6 per flauto dolce, bc; 7–12 per flauto traverso, bc.
a cura di
Zadok ed Arsace