Argomento Artaserse,
Re della Persia, quello appunto che fu cognominato Longimano, fu Principe di
singolare prudenza e valore dotato, ma in occulto di pessimi vizi macchiato.
Col pretesto dell’Interesse di Stato, egli fece ammazzar
Dario, suo fratello, e con finto zelo di religione non la risparmiò ad uno dei
suoi figli, sotto colore che fusse sprezzatore delle Deità adorate da Persi.
Poco però è stato scritto di questo Principe. Xenofonte, che si estende sopra la
vita del secondo Artaserse, figlio di Dario, non ne dice che di passaggio, e
così Giustino, e Plutarco ne parlano succintamente; Onde ciò che ne figura nel
presente Dramma, è quasi tutta invenzione poetica come nel medesimo scorger si
puote.
La
Scena
Si finge nella città di Susa, anticha Regia della Persia,
situata vicina al Fiume Coaspe che si va a perder nel Tigri, e fuori delle sue
mura. Fu questa Regia denominata Susa dalla copia de’ Gigli, che qui nascevano, mentre in Persiano questo Fiore si chiama Susa.
Mutazioni de IDASPE di Riccardo Broschi
Atto I Campo d’Armi sotto le Mura di Susa, con Machine Militari, Ponte alzato, Camera d’Udienza con Trono.
Atto II Atrio Regio corrispondente a’ Giardini. Prigione.
Atto III Deliziosa. Anfiteatro con serraglio di Fiere. Appartamenti terreni. Rotonda di Colonnati.
Le Scene Sono di invenzione, e direzione de’ Signori Fratelli Gioseppe, e Domenico Valeriani, Ingegnieri del Teatro, e Pittori di S. A. S. E. di Baviera.
Li Balli Sono di invenzione, e direzione del Signor Antonio Ferrari.
Attori Artaserse, re di Persia, amante di Berenice: il Sig. Filippo Giorni Dario, fratello d’Artaserse, sotto il nome d’Arbato Generale di Media, amante di Mandane: il Sig. Carlo Broschi detto Farinello Berenice, nobile Persiana amata amante d’Idaspe: la sig. Francesca Cuzzoni Sandoni Mandane, figlia del Re di Media rapita da Artaserse, amante di Dario: la sig. Maria Maddalena Pieri Idaspe, sotto il nome di Airone, finto moro, amante di Berenice. Il Sig. Nicolino Grimaldi, Kav. della Croce di S. Marco. Ircano, amico fedele d’Idaspe: il Sig. Castoro Antonio Castori. Arbace, Capitano delle Regie Guardie, amico d’Idaspe: la Sig. Caterina Giorni.
La Musica E’ del sig. Riccardo Broschi Maestro di Cappella, Napoletano.
Dovendo trascegliere un distinto, e lucido ornamento da
porre in fronte a questo Dramma, che nel maggior teatro di questa Veneta,
Dominante, e sempre invitta Repubblica rappresentar si deve, a quale più
distinto fregio rivolger mai mi poss’io, che a quello del vostro famoso nome,
Sereniss. Signore, che in ogni parte ove egli risplende una sì pura, e chiara
luce tramanda, che rispetto, e reverenza in ogni petto ella imprime. Quindi è
che siccome voi nella nobiltade, e Grandezza da per tutto vi distinguete, così
io ancora dal costume degli altri scrittori distintamente m’apparto. Mentre se
il vizio di questi è di macchiar con l’adulazione la gloria de’ Principi quando
un qualche componimento al merito loro consacrano, io da questo esentandomi
m’arresterò col dir solo, che siete Grande per la nascita, distinto per il
merito, rispettato per la ricchezza, venerato per i costume non solo tra gli
Astri più scintillanti del Germanico, ma del Cielo Italico ancora. Degnatevi
adunque, Serenissimo Signore, con un raggio della vostra Clemenza riguardare
questo mio ossequioso tributo, nel mentre che con profondo, e umilissimo inchino
prostrandomi resto.
Di voi Serenissimo Signore
Umiliss. Dev. Ed Obl. Servitore
Domenico Lalli. A cura di Arsace da Versailles http://it.groups.yahoo.com/group/Handel_forever
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