"Luigi XIV° aveva costruito Versailles per la Corte, Marly per i suoi amici"

(Duca di Saint Simon)

 

 

La volontà e la scelta del Re Sole di costruire un nuovo Palazzo, un luogo solitario per allontanarsi dalla Corte, si manifesta negli anni del 1670. 

Il Re infatti possedeva delle terre nella zona della attuale Marly-le-Roy, collocate a metà tragitto fra Saint-Germain-en-Laye, altra residenza Reale, e Versailles, dove la Corte si era installata a partire dal 1682.

Il Re acquisì nuovi terreni e la pianificazione del luogo inizia nel 1679.

Nel 1684, la maggior parte dei lavori è portata già a termine. 

Mentre nel 1686 si assiste alla presentazione della Prima Marly, termine che designa un soggiorno di parecchi giorni al castello con il Re e qualche privilegiato della Corte.

Piantina di Marly, nell'anno 1714

L'originalità di questo Castello si evidenza in un piano verde, dove ogni elemento è il risultato di una ricerca della perfezione.

Questo Castello-giardino mostra differenti proposte dei suoi ideatori: Il Re Sole evidentemente, il pittore Charles Le Brun la cui costruzione è stata eclissata da quella dell'architetto Jules Hardouin Mansart, la cui partecipazione al progetto di realizzazione di Marly è solo a partire dal 1681.

Piantina modellino di Marly

Il visitatore che scopre Marly la prima volta non può nascondere al sua sorpresa, come riporta l'illustre testimonianza di Madame la Principessa Palatina, duchessa di Orléans,e cognata del Re:

  "Si direbbe che sono le fate a lavorare qui".

Questa osservazione è mossa proprio dalla magnificenza di questi luoghi: al centro è posto il Padiglione Reale, di forma quadrata si organizza intorno ad un salone all'italiana, attorniato da 4 vestiboli. Gli angoli del Padiglione sono occupati da 4 appartamenti: Il Re, Madame de Maintenon, Monsieur, il fratello del Re, e Madame, la sua sposa.

"Il contrasto di un'arte delicata e di una natura agreste...dona all'insieme un'aria favolosa, che mi piace"

(Diderot)

I 12 padiglioni degli invitati sono disposti dai due lati opposti del Grand Miroir.

L'insieme di queste costruzioni è dipinto en trompe l'oeil, raffigurando degli elementi architettonici, dei trofei, dei bassorilievi. 

La policromia degli edifici, rossi, verdi, oro, con lapislazzuli, si integra con l'ambiente vegetale circostante, andando a formare un insieme globale che concorre a dare l'impressione di un decoro di Teatro. 

Boschetti e Fontane, bacini di maiolica e schieramenti di statue completano la favola.

Venire a Marly, era poter stare accanto al Re in una cerchia ristretta per qualche giorno, nella sua intimità e godere dei benefici piacevoli del luogo, senza una etichetta rigida. 

Cacce, passeggiate, spettacoli in gondola nel Grand Miroir, giochi nei giardini contribuirono a divertire gli invitati. 

Nella cinta del padiglione Reale, balli, concerti, giochi di carte, lotterie, partite a bigliardo animarono le giornate.

Anche la caccia non era da meno nel novero dei divertimenti.

Essere invitati a Marly diventò uno dei favori reali più ricercati e partecipare ad un "Marly" era un vero privilegio. Bisognava sollecitare il Re, saper supplicare, da cui il riporto della frase celebre da parte del Duca di Saint Simon: "Sire, Marly....."

Questa grazia era accordata solo a pochi eletti, (60 /100 persone per soggiorno). Il Re Sole riservava questo privilegio solo ai nobili di spada, quelli anche che lo avevano offeso sotto la Fronda. Averli infatti vicino a lui, gli permetteva di controllarli. Gli inviti permettevano anche al sovrano di esprimere il suo malcontento nei confronti dei cortigiani non invitati ad un "Marly", quando ne erano invece abituati.

Alcuni membri della Corte sono presenti a tutti i soggiorni, altri poterono adire solo una volta, mentre altri non ebbero mai la fortuna di soggiornare in questo luogo fiabesco. I nomi dei fortunati scelti per un soggiorno a Marly erano scritti in una lista, che veniva molto commentata dalla Corte, poichè palesava i favori e le cadute in disgrazia Regie.

Il Castello di Marly costituì anche uno strumento di potere come mostra questa raccomandazione del Re Sole a suo figlio:

" Questo luogo di piacere, che dà alle persone della Corte una onesta famigliarità con noi, li tocca, li affascina che più non si può.... Attraverso questo luogo, noi teniamo in pugno i loro spiriti e i loro cuori, qualche volta in modo più forte forse che attraverso le ricompense e i benefici."

Alla morte di Luigi XIV°, nel 1715, il Reggente, che non aveva mai apprezzato i soggiorni a Marly, lasciò Versailles con la Corte e s'installò a Parigi, con Luigi XV°.

I crediti concessi al mantenimento del castello diminuirono: così la tenuta si degradò: le maioliche dei bacini esterni e i marmi della Riviera si danneggiarono a causa delle intemperie. 

Le sculture che ornavano l'Abreuvoir (ossia l'abbeveratoio) - La statua di Mercurio e La Rinominata, opere di Antoine Coysevaux - furono trasferite a Parigi, finendo per decorare i giardini delle Tuileries.

Il Reggente progettò anche di distruggere la tenuta, che venne alla fine salvata dal Duca di Saint Simon che tanto aveva criticato il progetto di Luigi XIV°.

Pierre-Denis Martin: Prospettiva di Marly

Il Regno di Luigi XV° comportò un rinnovamento alla tenuta. I Soggiorni reali con la Corte ripresero, e quindi ripresero i miglioramenti esterni ed interni. La Riviera sparì in modo definitivo, rimpiazzata da un tappeto di erba, o Tappeto Verde, ancor oggi visibile. Le Nappes seguirono la stessa sorte. Luigi XV° comandò inoltre a Guillame Custou due sculture: i famosi "Cavalli di Marly", che ornano l'Abreuvoir (ossia l'abbeveratoio).

All'interno del Padiglione Reale, per sopperire alla mancanza di spazio, molti ammezzati sono costruiti, cosa che comportò delle perforazioni che costrinse a modificare la decorazione delle facciate. La decorazione degli appartamenti è rinfrescata o rinnovata. Inoltre, L'Apoteosi di Enea, opera di François Boucher, viene piazzata nella camera del Re ne 1747.

Sotto il Regno di Luigi XVI°, qualche soggiorno reali ci fu: Maria Antonietta andò spesso a Marly per assistere al levarsi del Sole, o per fare delle passeggiate nei boschi. I giardini si giovarono di un gran progetto di restauro negli ultimi anni dell'Ancien Régime.

Durante gli anni della rivoluzione, Marly soffrì dei danni procurati dai rivoluzionari: le insegne reali furono soppresse, la mobilia venduta, la totalità dell'insieme dei metalli che servivano per la canalizzazione dei giardini venne estratto ed utilizzato per sostenere le guerre. Una parte delle opere d'arte è preservata per "servire all'Istruzione pubblica".

Statua nei pressi del Museo di Marly

Museo di Marly, incluso nel Parco di Marly

Discesa dal prato circolare dove si trova il Museo di Marly, verso l'Ex Padiglione Reale

Quanto allo schieramento di statue, si decise di trasferirlo a Parigi in modo di poterlo proteggere, ma il trasporto finisce per rompere e mutilare un corposo numero delle sculture. I Cavalli de Coustou finirono per ornare la Place de la Concorde dal 1794.

Nel 1798, la tenuta viene venduta ad Alexandre Sagniel, che installò nei luoghi una filatura ed una fabbrica di tessuti in lana, impiegando 300 operai. Egli sottoscrivendo delle ipoteche, investì per rimettere in piedi Marly: ecco dunque che le mura furono riparate, si inserirono nuove piantagioni, si occupò della costruzione di edifici.

Sfortunatamente il blocco continentale di Napoleone danneggiò i suoi affari: i suoi creditori lo pressavano per esser saldati, e Napoleone non volle riscattare Marly.

Sagniel, oppresso, smembrò la tenuta e rivendette anche i materiali generatisi con le demolizioni. Tutto venne smontato in 4 anni.

Visuale dalla base dell'ex PAdiglione Reale verso l'Abbeveratoio e i Cavalli di Marly

Veduta dalla base dell'ex Padiglione Reale, verso quella che fu la cascata

Statua in fondo a sinistra, se si prende la foto sopra come base dell'ex Padiglione Reale

Statua di destra

Statua di fronte

Prospettiva verso Padiglione Reale, salendo ancora verso quella che fu la Cascata

Nel 1811, Napoleone riacquistò finalmente la tenuta che divenne un territorio destinato alla caccia. Marly apparteneva oramai allo Stato e costituisce uno dei demani presidenziali. La natura riprese i suoi diritti.....

Il Rinnovamento della tenuta interenne essenzialmente nel periodo fra le due guerre. Il Parco è classificato sotto il titolo di sito nel 1932. Dei lavori di rimessa in sesto vengono intrapresi: nuovi rimboscamenti, e riesumazione nel suolo dell'ubicazione del Padiglione Reale: qualche libertà si è presa nel confronto fra il piano originale come quella della trasformazione del bacino rotondo, situato ai piedi della Riviera, oggi animata da un getto d'acqua, il più alto di Francia (37 metri).