Rimangono abbastanza tracce del parco di Courances su come era tra 1550 e 1660 per poter ricostruire la sua storia più antica. 
Nel 1552,
Cosme Clausse aveva acquistato quasi un maniero senza giardino, installato su due piattaforme cinte sempre da fossati d'acqua, al posto di quello che si vede oggi. 

Egli e suo figlio Pierre fecero l'acquisizione dei domini necessari per creare un parco, ma anche per assicurarsi la proprietà del fiume Ecole e di alcune delle molto numerose sorgenti, che fanno la ricchezza della proprietà. 

Il sito stimolava ad una pianificazione di un giardino d'acqua e di superfici piatte rivestite a prato inglese, percorse di canali che si incrociavano ad angolo retto e tagliavano la proprietà in isole o secondo delle parallele che delimitavano i viali alberati. 

La rete di canali aveva anche un ruolo pratico: facilitava il drenaggio e l'annaffiamento, aumentava la riserva di pesci e Francesco I di Valois, Re di Francia proteggeva dal bestiame così come della selvaggina. 

Il giardino di acqua, che si ritrova in tutti i territori provvisti di acque, come in Veneto nel XVI° o nei Paesi Bassi nel XVII° secolo, sono stati messi in opera grazie a Francesco I, negli anni 1540 al Grande Giardino ed al Giardino dei Pini del castello di Fontainebleau. 

I Clausse non potevano non conoscerli. Il programma dei Clausse, imbrigliato per le ragioni economiche o topogafiche, fissava tuttavia le grandi linee di pianificazione dei limiti ovest e nord del parco. 


Alcuni canali incorniciavano il prato Bernay, conservati fino all'inizio del XIX°, secondo il motivo del "prato nell'isola", bordavano il viale d'onore - che oggi è lo specchio di acqua dei Platani semplici e quella dei Platani doppi - e si allungavano verso il villaggio i fossati del castello. 

Facevano correre a fior di terra l'acqua sfavillante e mormorante, un aspetto della natura addomesticata di cui si andava pazzi al tempo. 

Questo programma poteva dare ai giardini un carattere di modernità, ma in nessun caso notevole. Perciò, bisognava escogitare qualcosa in più. 

I Clausse allora arricchirono il loro parco di un elemento discreto se si giudica da ciò che ne resta: il Duomo e di due altri elementi spettacolari: il Grande Canale e la Sala di acqua

Queste immissioni distinguono radicalmente Courances dagli altri giardini della stessa epoca. 
La grotta del Duomo era modesta se comparata alle grotte costruite allora dal Re a Fontainebleau o dal Cardinale di Lorena a Meudon, ma originale e raffinata per il suo schema, le sue forme e il suo posizionamento in un'isola: ciò ne aumentava il mistero. 
Il Grande Canale fu per i Clausse, e per quelli soli anteriori anche il re - il Grande Canale di Fontainebleau data infatti 1604 - un must da quando nel 1550, Cosme aveva fatto scavare quello di Fleury-en-Bière su 1200 metri. Cosme aveva gustato lì l'interesse estetico di un tale elemento, il primo del genere ad attraversare un giardino francese, ma aveva tanto provato il peso finanziario e le difficoltà tecniche di una tale impresa. 

Queste ragioni lo spinsero a limitare a 600 metri il Grande Canale a Courances, alimentato da una derivazione del fiume l'Ecole; il contrasto tra acqua selvaggia ed acque addomesticate fluide a confronto era un effetto ricercato.

I Clausse progettarono anche la Sala di acqua, un piano di acqua trapezoidale di 4.700 metri quadrati, incorniciato di fronte da quattordici "urloni" di arenaria, disposti che sputavano l'acqua. 

Questa vasca di cui non si conosce altrove un equivalente, portava agli occupanti del castello un piacere visuale ed auditivo nel momento della passeggiata dal fiume fino al villaggio. 

Ci si ricordò di questi vantaggi quando si intrapresero i lavori per ingrandire di 2000 metri quadrati la nuova Sala di acqua all'inizio del XX°. 

Queste decisioni però spettacolari contrastavano con la mediocrità della casa. 

Così Claude I Gallard fece ricostruire castello nel 1627. Questo ammodernamento lo indusse poi, di conseguenza, a riconsiderare il disegno e la superficie del parco. 

Il suo progetto necessitava di espandere verso sud i suoi beni e all'est in una zona ricca di sorgenti. 

Suo figlio Claude II, molto fortunato, proseguì gli acquisti di terre e l'abbellimento dei giardini. È probabilmente egli che, negli anni 1640, fece stendere, nell'area attuale del prato delle Tre Grazie, un grande viale che conduce dal castello allo specchio di acqua del Cerchio di Moigny alla fine del parco. 

Il viale, di una larghezza inusitata, era bordato dei sottili canali, scomparsi, eccetto quello des Nappes, finiva al cerchio di acqua ed oltre, ad un emiciclo di verde artificialmente, creato e sopraelevato, per teatralizzare le vedute sino là mediocri dal castello. 

Colonnato nel Giardino di Courances

Courances era alla vetta dei giardini alla moda: a Coulommiers, a Ponte-su-Yonne, a Liancourt, si tracciavano dei viali simili, raddoppiati di canali davanti al castello; questi Giardini sono però spariti ed oggi, Courances è indiscutibilmente il più bel esempio in Francia dello stile di giardino del XVII° secolo. 
Verso 1660, il parco aveva acquistato la superficie auspicata, le acque, nella parte bassa, erano insediate da molto tempo in una razionalità tecnica e nella loro composizione formale. 

Le masse piantate erano disposte in modo da liberare davanti al castello una grande area di prato che finiva a mezzaluna e "palizzate". 

Il piacere del luogo prevaleva sull'aspetto pratico dello stesso, senza tuttavia eliminarlo. 

L'insieme della proprietà era stato messo a posto, per fasi successive e senza l'intervento di nessuno artista di rinomanza. 

Asse principale verso i giardini

A cura di

Il Principe del Cembalo - Faustina da Versailles

Arsace da Versailles - Rodelinda da Versailles

Arbace - Alessandro - Andrea - Carla

 

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