Si tratta di un monumento commemorativo. Nel 1814, finita la Rivoluzione e restaurata la Monarchia, Luigi XVIII (Re per la decade 1814 al 1824) volle riabilitare la memoria della Famiglia Reale; ecco dunque che fece trasferire le spoglie di suo fratello Luigi XVI e di Maria Antonietta nella Basilica di Saint-Denis. Ma andiamo per ordine temporale. Inizialmente il luogo fu un cimitero nella storia, nel senso che nel 1720, per sostituire un cimitero che era divenuto troppo piccolo situato a sud, la parrocchia della Madeleine, decise di costruire un nuovo angolo del Grand Egouts - nell'attuale area del boulevard Haussmann - e via d'Anjou. Questo cimitero, isolato tra le paludi, misurava circa 45 metri per 19 e fu cintato fin dagli esordi con mura alte 2,65 metri di altezza. Durante il periodo della Reggenza, dopo la dipartita del Re Sole, quesa area ricevette più di 160 corpi all'nno, non contando i corpi del cimitero di vi aSuresnes, i quali erano esumati per esser sotterrati in questo cimitero nel 1721. Tra le persone che furono inumate, si possono annoverare nel 1733, la Contessa de Choiseuil Beaupré, dama d'onore di Marie Adelaide di Francia e più tardi Louise de Villette, Contessa di Prie. Il 30 maggio 1770, 133 persone furono interrate che dopo esser state schiacciate o soffocate tra Via Royale e Piazza Louis XV (l'attuale Piazza de la Concorde) per i fuochi di artificio lanciati in occasione del matrimonio del Delfino Luigi XVI e dell'Arciduchessa Maria Antonietta. Un razzo infatti fu mal direzionato e cadde su un fuoco d'artificio, creando panico generale ed il crollo di parecchie impalcature. A partire dal 1792, il cimitero della Madeleine iniziò a ricevere le vittime della Rivoluzione. Dopo l'attacco al Palazzo delle Tuileries da parte del popolo di Parigi, il 10 Agosto, oltre 600 Guardie Svizzere, massacrate dall'assalto, furono sepolte nelle parti sud-ovest. Particolare della statua di Maria Antonietta e della Religione coi tratti di Madame Elisabeth In seguito l'installazione della ghigliottina a piazza Carousel e poi in piazza Louis XV (divenuto al tempo piazza della Rivoluzione), il cimitero accolse tutti i corpi dei condannati ghigliottinati. Oltre al Corpo di Luigi XVI, il cimitero della mdeleine divenne la sepoltura di 500 persone gettate durante il periodo rivoluzionario, totalmente nude in fosse ricoperte da calce viva. Venendo dal luogo dell'esecuzione, la carretta, che era designata ad eseguire questo macabro lavoro, si incamminava verso le vie de la Bonne Morue (oggi via Boissy-d'Anglas), la via Faubourg Saint-Honorè e via d'Anjou. Queste sepolture continuarono sino alla primavera del 1794. Una gran parte dei condannati a morte interrati era appartenente a classi sociali non prestabilite. Fra le vittime si possono però citare quelle più oggettivamente famose: la Regina Maria Antonietta, la Contessa Du Barry, la coraggiosa Charlotte Corday, i generali Custine, Biron, Houchard, i deputati girondini Brissot, Olympe de Gouges, Philippe Egalité, Madame Roland. Il 25 marzo 1794 risultava sovraffollato di salme, e quindi fu chiuso: quello di Monceaux accolse i nuovi morti. Vista Altare maggiore dal peristilio Il 21 Gennaio 1793, giorno funereo per l'esecuzione del Re Luigi XVI, il corpo decapitato fu sepolto in una fossa profonda 3,30 metri, scavata circa 3 metri dal muro di via d'Anjou. Disposto in una bara senza coperchio, il corpo fu ricoperto dalla calce viva e dalla terra. il 16 ottobre 1793, a pochi passi di distanza, la stessa metodologia fu perpetrata per la Regina Maria Antonietta. Alienato come bene nazionale il cimitero, fu acquisito da Pierre-Louis Oliver Desclozeaux, magistrato e monarchico, che dimorava in via d'Anjou n. 48. Egli, avendo notato i luoghi dove i Corpi del Re e della Regina, specie quello del Re, fece restaurare i muri del cimitero, diventato suo giardino, messo in comunicazione con la sua casa attigua. Ebbe l'idea di circondare i luoghi delle fosse con dei pergolati e dei salici piangenti. Nel 1815 Luigi XVIII comandò la ricerca delle salme di suo Fratello e di sua Cognata. Desclozeaux fu lieto di mettere a disposizione la sua proprietà per a famiglia Reale, indicando i luoghi dove erano ospitati i due Sovrani. Così i corpi del Re e della Regina furono riessumati il 18 e 19 gennaio 1815 e vennero trasportati il 21 nella necropoli Reale della ciesa di Saint-Denis. Nel frattempo molte personalità politiche fecero la proposta di erigere un monumento espiatorio. Particolare statua di Luigi XVI in estasi Lo stesso giorno del trasporto dei corpi a Saint Denis, 21 gennaio 1815, in occasione dell'anniversario della morte di Luigi XVI, il Conte d'Artois pose la prima pietra di un edificio che doveva ricoprire tutto il cimitero originariamente, ossia 900 metri quadrati.
Con alcune interruzioni i lavori per la guerra dei Cento giorni, alla fine del 1815 continuarono nel momento stesso in cui la Corona acquistò da Desclozeaux dimora e giardino per una cifra pari a 160.000 franchi. L'architetto Pierre François Léonard Fontaine (1762 - 1853) era l'architetto ufficiale di Luigi XVIII, ed era già celebre per diversi restauri commissionati da Napoleone, effettuati con l'aiuto dell'altro architetto Percier. Incaricato della costruzione, Fontaine elaborò, in totale indipendenza, una idea architettonica complessa, in stile neoclassico, che, benchè prendendo temi tratti dall'Antichità romana, dal Medioevo e dal Rinascimento, risulta essere un'opera singolare. Per iniziare il suo lavoro ebbe bisogno di circa due anni di tempo per liberare il terreno dai corpi e resti umani: una parte di quaste ossa fu portata enlle catacombe o collocata sotto la cappella che sarebbe stata costruita in seguito. Tre milioni di franchi si spesero per portare a termine il lavoro, e le spese furono tutte a carico della Famiglia Reale, ossia di Luigi XVIII e di sua figlia, la Duchessa di Angouleme. La costruzione venne ultimata nel 1826, durante il Regno di Carlo X. Nel 1871 la Cappella Espiatoria fu minacciata di distruzione durante la Comune nel 1871, ma la contingenza delel situazioni finì per risparmiare il monumento, che tenne la sua ultima funzione religiosa nel 1883. La statua commemorativa di Sua Maestà il Re Luigi XVI
La statua commemorativa di Sua Maestà la Regina Maria Antonietta
La Cappella è a pianta centrale, in modo simile al Pantheon a Roma, ed anche a forma assiale. La scenografia drammatica della Cappella suggerisce un'ispirazione barocca. Attorno alla costruzione centrale, nel giardino, il Campo Santo evoca uno stile rinascimentale italiano (nello specifico Il Campo Santi di Pisa). L'idea di Fontaine era quella di conservare il terreno santificato del cimitero e dare alla costruzionel'impressione di essere al centro di un camposanto. Fino al 1862 la Cappella Espiatoria era posta alal fine di un grande viale d'accesso e circondata da aree con tassi e qalche salice. Era un luogo isolato che permetteva il raccoglimento e la devozione, e Chateaubriand, uno dei promotori che volle qusto edificio, ebbe modo di scrivere che la Cappella Espiatoria era forse "il monumento più notevole di Parigi". Dall'entrata alla Cappella propriamente detta, tutto l'insieme si snoda su tre livelli sempre più alti, per simulare una ascensione rituale. Si ha un vestibolo che di forma massiccia ricorda i cenotafi antichi, e da una parte all'altra ci sono due muri chiechi che simulano un'enorme pietra tombale ccon fiaccola e motivi vegetali a forma di rosa. La luce entra solo dal portone che è sormontato da una iscrizione commemorativa ed un bassorilievo. Poi una dopppia serie di gradini porta al giardino interno. Si entra così in una vasta cinta: chi visita è preso da una atmosfera di nostalgia e silenzio: qualche roseto abbellisce questa area costruita sopra il vecchio cimitero. Da ciascun lato dell'aiuola, Fontaine fece mettere pietre tombali simbolichee evocantii una siepe d'onore che ricorda la Guardie Svizzere morte nel 1792 al servizio del Re. Le differenti categorie di alberi presenti (quesrcia e cipressi) simboleggiano le diversità delel classi sociali vittime della Rivoluzione. Si accede quindi alla Cappella con una scalinata di due piani: l'insieme è preceduto da un peristilio ci 4 colonne doriche e frontone composto da due angeli alati adoranti. La pianta è a forma di croce greca, dove tre braccia terminano in emicicli. Nell'arco, al di sotto delle colonne del vestibolo e di fronte all'altare, un bassorilievo fatto di François-Antoine Gérard, illustra la traslazione a Saint-Denis dei resti di Luigi XVI e di Maria Antonietta. L'altare maggiore è posto nell'emiciclo principale ed è ima marmo bianco, rialzato di due gradini. Al centro è fissata una croce greca circondata da raggi e circoscritta da una corona di perle. Vi sono decorazioni bronzee dorate che fanno risaltare il biancore della pietra. Le nicchie in centro erano state concepite inizialmente per ricevere i busti delle vittime della Rivoluzione, ma poi al loro posto sono stati installati dei candelabri e delle credenze bronzee dorate lavori dello scultore Jean-Baptiste Plantar e al cesellatore Pierre-Maximilien Delafontaine. "Cerimonia alla Cappella Espiatoria", 1835 - Turpin de Crissé Lancelot Théodore (1782 - 1859) - Museo Carnevalet La costruzione venne però percepita come un retaggio dell'Ancien Régime, e quindi fu causa di differenti scontri politici e varie animosità. Venne restaurata durante il secondo Impero, però rischiò più volte di esser abbattuta, tentativi che fortunatamente non ottennero ovviamente nessun esito concreto. E' nel 1914 che la Cappella viene classificata come Monumento Nazionale. A cura di Arsace da Versailles |
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