Nicholas Fouquet Fouquet,
è uno dei personaggi piu' interessanti per capire l'affermazione non solo di
Luigi XIV°, ma anche della meraviglia che è Versailles. Non a caso sebbene vi siano delle opinioni discordanti su quest'uomo, ministro delle finanze già sotto il grande Cardinale Richelieu, sia quelle positive che quelle negative sono concordi nell'affermare l'alto livello culturale Nicholas. Nicholas
Fouquet era sicuramente un uomo molto raffinato in ogni dettaglio e comunque un
buon ministro, aveva un gran senso dell'onore e un'ambizione che poteva
sconfinare in manie di grandezza: ci sono tuttavia grosse accuse di furti
allo stato, ma di queste appropriazioni indebite a danno della famiglia reale,
non era l'unico esempio: insomma al tempo erano nella norma, magari non in
queste proporzioni, ma purtuttavia esistevano. Attorno a sè, ruotavano
filosofi, architetti, pittori, tragediografi, scrittori, musicisti e
organizzatori di feste, fra cui, e mi ricollego ad un bel film che poco tempo fa
è stato dato al cinema e che ora è disponibile in VHS/DVD, VATEL. Fouquet,
per quanto abbia offeso la maestà regale del giovane Re Sole, è stato
fondamentale per "imprimere e/o accrescere" l'idea della potenza
monarchica di uno Stato Assoluto. Il palazzo di Vaux - le - Vicomte è una meraviglia artistica creata dagli stessi autori (Le Vau, Le Brun e Le Notre) che poi Luigi vorrà per Versailles:
Tuttavia
sembrano esser molti i motivi per cui Luigi XIV° volle far cadere il suo primo
ministro.... C'è la tesi che il sovraintendente alle finanze Fouquet era talmente ricco che poteva creare uno stato nello stato, c'era la tesi che egli avesse offerto del denaro a Mademoiselle La Valliére, prima amante in carica ed importante per il giovane Re Sole, c'era l'idea che il suo lusso e le sue meravigliose feste oscuravano la monarchia francese, c'era chi sostiene che la caduta sia dovuta al fatto che bisognasse colpire la corruzione e le appropriazioni indebite del tesoro reale per rimettere in piedi lo stato dopo i disastri economici dovuti dalle guerre.... Le ragioni della caduta del sovrintendente Nicholas Fouquet sono plurime. L'odio di Colbert nei suoi confronti e il suo arrivismo, furono determinanti per una caduta, che non deve assolutamente pensarsi fulminea, cioè con l'arresto. Si deve raccontare il dramma del sovrintendente: già dal primo giorno di regno oscure macchinazioni presero piede non appena il Mazzarino spirò, e Luigi fu Re. Subito il Colbert instillò nel re una avversione per il sovrintendente, con una frase che fu un affronto alla Maestà regale: "Con Mazzarino era il secondo uomo del regno, ora morto Mazzarino era il primo": anteponeva quindi Fouquet al Re, per una ricchezza inaudita. E così si iniziavano a tessere delle trame...Ma Colbert era nuovo, era appena apparso sulla scena politica..... cosa poteva fare? Pensò bene di indebolire la posizione del Sovrintendente un po' alla volta, colpendo i punti di forza di Nicholas, ossia gli amici, collocati in strategiche posizioni di potere, e l'ingenza del patrimonio. Alexandre
Dumas nel suo romanzo fiume sui moschettieri e le loro prodezze, narra con
una descrizione di vedute, dettagli e caratterizzazioni dei personaggi tali da
assistere alla lettura quasi personalmente agli eventi storici, dando, seppur un
po’ romanzati, una descrizione del sovrintendente che non lo fanno affatto
apparire come il gretto ladro, come spesso viene pensato Nicholas Fouquet: anzi
il lettore finisce anche per simpatizzare per il sovrintendente delle Finanze
dei primi anni del Regno di Luigi XIV°. Pochi
giorni dopo la presa di potere di Luigi XIV°, verso le 17 di sera, Fouquet
scese dalla carrozza, e entrato nei suoi appartamento presso una delle sue case,
raggiunse il suo gabinetto dove annunciò che doveva lavorare e che non voleva
esser disturbato da nessuno, a meno che non vi fosse una chiamata del Re:
Fouquet si chiuse alla sua scrivania e cominciò a studiarsi alcuni documenti:
barricato all’interno, si immerse a far cernite di carte sopra le sua
scrivania. Non erano passati che una decina di minuti che un rumore ripetuto di
piccoli colpi regolari distolse l'attenzione di Nicholas dalle carte che stava
esaminando. Infastidito il sovrintendente delle finanze si alzò e si diresse
verso quello specchio che un quarto d'ora prima aveva assestato in modo che
nessuno potesse varcare la soglia del suo studio: spostò un chiodo dorato, poi
cambiò idea: "Che attendano!" e ritornò alla sua scrivania. La
sua fruttuosità ed impegno nell'ammasso di carte era impressionante, semprechè
non venisse disturbato l'uomo era in grado di sbrigare in un'ora di lavoro
quello che poteva fare un uomo normale in una giornata di lavoro. L'insistenza
dei colpi, erano più forti, più insistenti: ma cosa c'era di così urgente!??? "La
presidentessa non può essere, la contessa è a Rambouillet per 3 giorni, e
poichè non siete voi marchesa, che le altre aspettino!" pensò Fouquet.
Riprese il lavoro: ma l'insistenza, la forza e la costanza dei colpi resero
impaziente pure Nicholas che si precipitò verso la specchiera di prima e innescò
un meccanismo dello specchio, un muro si aperse, e scese una ventina di gradini
che si inoltravano sottoterra, girandole si ritrovò in un lungo corridoio
sotterraneo: i muri erano in pietra e il pavimento era lastricato di tappeti:
questo sotterraneo portava al parco di Vincennes dalla casa di Fouquet, alla
fine risalì una scala parallela a quella che aveva sceso e entrò in una stanza
superbamente arredata con una eleganza infinita. Entrò,
e vide una dama girata di spalle.... "Cielo!
ma siete voi marchesa!" Era
la Marchesa di Belliéres "Oh
marchesa ed io che vi ho fato aspettare!" disse Fouquet "Parecchio
signore, parecchio!" rispose la bella marchesa "Ma non sentivate,
signore, che ho suonato più di 50 volte?" "Sì
signora, ma non potevo venire! ma se avessi immaginato che foste voi..."
replicò Fouquet "Siamo soli , signore?" "Certo
marchesa, ve lo garantisco, ma che succede, siete venuta per me? Cosa sono
questi sospiri, signora?" "Quante
precauzioni, Nicholas! temete di lasciar trasparire i vostri sentimenti nei miei
confronti?" "Volete
che li proclami?" disse Fouquet "Oh no! site delicato" sussurrò
la marchesa "Ma
ditemi voi che amo da un anno senza ricambio e senza speranza..." disse
Fouquet "Oh
Nicholas! senza speranza sì, ma senza ricambio no" con occhi tristi rivelò
la marchesa di Belliéres "Ma
sono qui giunta, sperando che nessuno mi abbia vista, in particolar modo Vostra
moglie, beata donna, per apportarvi una cattiva notizia..." "O
Marchesa, mia moglie è l'unica donna con cui sono meno in confidenza e con cui
sto pochissimo tempo...ma cosa sono questi discorso marchesa: anche se sia una
cattiva notizia, sia benedetta se ho il pregio di potervi rivedere...."
esclamò Fouquet "Oh
signore non dite così, non vorrei esser io a dirvela, mi si stringe il
cuore..." "Ma
via signora non sarà così grave..." "Oh
lo è, signore..." "Marchesa
ditemi dunque e poi parliamo di noi due" "Nicholas
vi prego...non fatemi girare la testa, e ordinatemi di dirvi tutto in un colpo,
prima che i nostri sentimenti prendano il sopravvento, e che alla fine mi
impediscano di dirvi quanto deve una amica sincera e affezionata quale sono
io" "Suvvia
marchesa dite..." "Mi
ha fatto chiamare la signora Margherita Vanel" "Oh
Margherita e come sta?" "Vi
ama ancora...." "Ma
che dite? il suo nuovo amante è Colbert" disse tranquillo Fouquet "E'
vero, ma ama ancora voi di più, e quello che ha fatto ne è una prova..." "Dite
dunque" Quanti
giri di discorsi, ma la marchesa di Belliéres era davvero in difficoltà dire
quello che doveva dire. "Si
dice che Colbert è stato nominato intendente alle finanze dal Re" "E
chi lo dice?" replicò Fouquet "Tutti" "Ah
ma tutti non vuol dire nulla: i nomi signora..." "Margherita
di Vanel per esempio" "Oh
ma è questo che dovevate dirmi signora? suvvia state tranquilla...." "Ma
Colbert vi odia ed è un arrivista...." "Ma
signora! tutti mi odiano: forse lui un po' di più poichè la signora di Vanel
pare sia ancora attaccata a me...ma non è un problema ....!" "No,
Nicholas dovete stare attento!" "Signora,
se è intendente, è ancora più sotto il mio controllo essendo io
sovrintendente" "Punta
alla vostra carica, signore!" "Ma
Colbert non è ancora così ricco per potersela comprare!" disse sereno
Fouquet "E
se ve la rubasse?" agitata disse la marchesa "Questa
è un'altra cosa, ma tranquillizzatevi: prima di arrivare a me, cioè al centro
della piazza, bisogna battere breccia nelle opere avanzate, ed io sono
formidabilmente fortificato, marchesa!""Quello che voi chiamate le
opere fortificate sono le vostre creature, i vostri amici vero?" "Certo
marchesa!" "Quindi
il signor d'Eymeris è una vostra creatura, vero?" "Sì,
signora" "Quindi
il signor Lyodot è vostro amico vero?" "Sì
signora" "Come
pure il signor Vanin" "Bhè
di lui ne facciano ciò che vogliono, ma..." "Ma?" "Ma
non tocchino gli altri" "Ebbene
signore, è bene che vi muovete in fretta per proteggerli!" "E
chi li minaccia?" "Volete
ascoltarmi allora, Nicholas?" "Sempre
marchesa!" "Quando
sono andata dalla signora Margherita Vanel, mi ha consegnato questa carta,
affinchè io stessa la porti a voi, poichè per lei è ancora troppo presto per
rivedervi...vi ama ancora" "E
cos'è dunque codesta carta?" "Dovete
sapere che il signor Colbert essendo in intimità con la signora Vanel, le ha
fatto molte domande sui signori d'Eymeris, Lyodot e Vanin, relativamente a come
si sono procurati quelle fortune e quanto sono legati a voi, in particolare sul
loro grado di devozione a voi, signore." "Oh,
marchesa per i primi due rispondo io: si dovrà ucciderli per staccarli da
me!" "La
signora Vanel si è dovuta allontanare un attimo, ma ha visto che Colbert
prendeva con una matita appunti su questi signori: poi Colbert se ne è andato,
ma il foglio bianco che era sotto quello dove Colbert aveva preso appunti aveva
calcato: avendo annerito ...ecco quanto ha scritto" Si
legge: "Nomi
degli appaltatori da far condannare dalla camera di giustizia: d'Eymeris, amico
del signor F......; Lyodot, amico del signor F......; di Vanin indiff. I
due primi a morte, il terzo esiliato coi signori d'Hautemont e di La Vallette,
che avranno soltanto i beni confiscati." "Dio
mio!" gridò Fouquet "a morte, a morte d'Eymeris e Lyodot! ma ci vuole
la ratifica del Re, e non si fanno esecuzioni senza il consenso del re anche se
la camera di giustizia li ritenesse colpevoli" "Colbert è stato
nominato dal Re intendente signore! Guardatevi da lui" Un
abbraccio e la marchesa col cuore compunto di dolore riprese la via di casa, non
dopo che però Fouquet cercò di tranquillizzarla, cercando di minimizzare la
cosa. Il fatto era che Colbert già al primo giorno di regno di Luigi aveva
chiesto al re di eliminare i corrotti appaltatori con sentenze di morte in modo
che gli altri appaltatori potessero rigurgitare il denaro e tutto ciò che
avevano rubato in 10 anni. Fouquet, lasciata la Marchesa si ridiresse con fare frettoloso e preoccupato a muovere le sue pedine, per verificare a che punto stavano le cose. A Cura di Arsace da Versailles
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