L’Angelo
della Morte Un esaltato sanguinario della Rivoluzione Nel momento in cui Louis-Antoine lascia Blérancourt per trasferirsi a Soissons nel collegio degli Oratoriani, c'è una sola persona che si dispera: è mademoiselle Louise Thérèse Sygrade Gellé.
Gellé intima alla madre di Saint-Just che si celebri un matrimonio e ampia dote riparatoria, senza indugi. Ma Madame Saint-Just, vedova altera e fredda, non acconsente, ed allora il notaio Gellé trova un'altra soluzione: dopo un fidanzamento affrettato e dopo una doppia dispensa dalle pubblicazioni, obbliga Thérèse ad unirsi in matrimonio con il timidissimo PierreEmmanuel-François Thorin, figlio di un altro notaio. E’ la fine di luglio 1786: nel cuore di Saint-Just scoppia l'inferno. Abbandonato il collegio di Soissons, fugge a Parigi. Vagabondeggia. La madre, sempre più fredda e implacabile, lo fa ricercare, inseguire, arrestare e imprigionare. Infatti è grazie agli amori materni Antoine dall'ottobre 1786 al marzo 1787 resta rinchiuso in carcere. Solo con la promessa di lavorare e d'iscriversi all'Università di Reims, riesce ad uscire di galera. A Reims, nel cuore di Antoine scoppia la seconda rivoluzione, e questa volta è quella storica, quella con la R maiuscola, anche se in quel momento non è ancora iniziata ufficialmente, ma che sta ormai crescendo tra i ceti sociali più umili. Nel 1788, al termine degli studi, SaintJust conosce il proletariato operaio di molte città, e in modo particolare è legato ai tessitori di Armonville, gli amici di Marat. A Parigi ha modo di conoscere Robespierre,divenendone il suo luogotenente. I compagni di partito che ne apprezzano il sacro furore e il perfetto profilo lo chiamano "l'Arcangelo". Fra
il 1789 e il 1792, è sovente inviato in missione nelle province per
riorganizzare le fila del club giacobino. Passa anche da Blérancourt, dove rivedendo Thérèse, la strappa al suo mediocre marito. Il 5 settembre 1792, Saint-Just viene eletto deputato dell'Aisne alla Convenzione generale. Il lunedì 17 settembre 1792, Thérèse lo segue a Parigi. Ma da questo momento per “l'Arcangelo“ della Rivoluzione si apre l'inferno. Le continue missioni, specie al fronte (sarà lui a denunciare il tradimento del generale Dumouriez), lo allontanano troppo spesso da Thérèse. Ma lo esige la Rivoluzione e Saint-Just obbediente ai suoi ideali parte. Tuttavia non parte quando lo esige Henriette Le Bas, innamoratissima e possessiva.
Nel frattempo, il 1° di termidoro, Thérèse si trova a Blérancourt per firmare la registrazione dell'ottenuto sospirato divorzio. La gioia è intensa, ma di breve durata. Il 9 termidoro, infatti, Saint-Just seguiva sulla ghigliottina Robespierre. E l'appartamento in rue Caumartin rimaneva vuoto. Alcuni elementi sul Termidoro (capitoli sulla vita di Robespierre e Saint-Just) qui. A cura di Arsace da Versailles e Faustina da Versailles
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