1684: La Galleria del Re
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14 Novembre 1684 E' dunque nel 1678 che si decise la costruzione della Grande Galleria, che solo in tempi recenti fu chiamata Galleria degli Specchi: lei corrisponde dunque esattamente alla volontà del Re di insediare a Versailles la sua residenza e il luogo di proclamazione di ciò che Charles Le Brun inizia a dipingere al centro della volta: Luigi XIV° gouverne par lui-meme. "Il Re governa da solo": questo quadro ha al lato opposto un altro soggetto, "Fastes des puissances voisines" (Fasti delle potenze vicine - alla Francia); Questo dipinto che si trova al centro della Galleria degli Specchi, è secondo il pensiero di Claude Nivelon, il nodo di tutta l'opera di decorazione della Galleria degli Specchi. E' da questo che comincia la recita iconografica di Charles Le Brun. Tale quadro proclama l'autorità assoluta del monarca sul suo Regno: prima il governo si ricordi era in mano al Primo Ministro Mazzarino, ma nel momento della sua dipartita, il Re stupendo tutti decide di regnare da solo. Questo accadeva nel 1661. Ai piedi del Re sono presenti putti, che giocano, suonano, ridono: essi simboleggiano i geni del divertimento, ossia quello che sa dare Luigi XIV°. Da notare che il Re nella mano destra tiene un timone di una nave, metafora per indicare che il Re guida al timone la nave-Regno. Questo quadro che si trova centrale nella volta della Galleria degli Specchi è fondamentale:alle spalle il Re Sole ha Minerva, simbolo della Saggezza. Poi c'è Marte, ossia il simbolo del Valore, un po' più a destra che mostra al Re la figura in bianco che raffigura la Gloria, con un'aurea doro: ciò sta a simboleggiare che Minerva, la Saggezza Reale, e Marte, il Valore Reale, mostrano al Re il cammino che deve seguire, che è il percorso per la gloria, gloria che sarà acquisita con la guerra contro l'Olanda. Le Gallerie non erano una novità nel panorama europeo, ce ne erano da molto tempo per esempio in Italia (si può citare quella Farnese), ma la Francia si era industriata a creare La Galleria, e non una Galleria. Era il turno della Francia. Charles Le Brun aveva già lavorato a lungo nella Galleria d'Apollon al Louvre (dove oggi è conservato il tesoro della Corona). Galleria d'Apollo al Louvre, che contiene i tesori Reali, fra cui le Corone dei Re di Francia Ciò che appariva nuovo erano i 63 metri di lunghezza e oltre 10 di larghezza: questo comportava, tenendo conto anche della curvatura della volta, circa mille metri quadrati da dipingere e decorare! Quello che voleva dimostrare il Re Sole con la Galleria degli Specchi era la Supremazia della Francia in tutti i campi. A ridosso dell'Antico Palazzo, la Galleria non poteva di certo esser illuminata da qual lato: rimanevano solo le finestre dal lato opposto, verso i giardini. Il colpo di genio fu di ricoprire di specchi 17 incavature corrispondenti alle 17 finestre, e così duplicando i raggi del Sole tramontante. L'amore barocco per lo specchio, le false sembianze, il doppio gioco, l'illusione prendeva una valutazione classica, e la Francia di Colbert batteva a Saint-Gobain Venezia e Murano. La decorazione dipinta si vede però regolata dalla volta, e le malelingue non sarebbero lontane dall'affermare che Mansart si è divertito a confinare Le Brun in uno spazio che chiedeva che si torcesse il collo per ammirare i dipinti. E non solo, i pettegolezzi potrebbero per contro affermare che Charles Le Brun, che detestava Mansart quasi quanto Mignard, raddoppiò l'ardore in modo che non si ammirasse che lui. Immagine della Galleria degli Specchi Il primo pensiero - si potrebbe dire la prima idea automatica - fu di trattare il Mito di Apollo, poichè c'era il Re Sole. Un disegno, conservato oggi al Louvre, ne presenta il progetto: vi si vede Apollo scorticante Marsia, liberante Criseide, massacrante i Ciclopi....Piacerebbe sapere chi poi ha preso la decisione di cambiare il soggetto, a vantaggio della leggenda d'Ercole, non meno simbolico, certo, ma più umano, anche se un nuovo disegno di Charles Le Brun, che riporta la datazione del 1679, che ci mostra la preparazione de IL FESTINO DEGLI DEI PER LA DIVINIZZAZIONE DI ERCOLE: grande simbolismo! Parte centrale della prima bozza per la Volta della Galleria degli Specchi di Charles Le Brun Esiste il progetto iniziale della Galleria dipinta pezzo per pezzo e poi assemblato il tutto in un prospetto complessivo che fu sottoposto al Re da Charles Le Brun: sui tratta del mito appunto di Ercole, e il disegno bozzetto centrale era l'assunzione di Ercole nell'Olimpo. Ercole passa dalla condizione mortale ad una immortalità e metaforicamente bisogna far riferimento a Luigi XIV° stesso, che è divenuto un Re di Gloria, dopo la Guerra d'Olanda, divenendo così un mito. Altri dettagli del bozzetto di decorazione di Charles Le Brun per il soffitto della Galleria degli Specchi Dei disegni erano stati realizzati, poi assemblati in un grande foglio che doveva esser la mappatura della volta della Galleria degli Specchi per esser presentati al Re per esser validati come scelta definitiva: in sostanza era il progetto della Galleria tale quale avrebbe dovuto essere, ma ci fu un colpo di scena Luigi XIV°: rifiutò alla fine questo soggetto. Il Re Sole decise di mettere in scena se stesso! Il Consiglio Segreto del Re, La Piccola Accademia (Colbert, Quinault, La Chapelle, Boileau, Racine....) rifletterono sulle iscrizioni, sulle divise, sui soggetti dei balli e delle opere. Si decise finalmente che per la Galleria, sarà Luigi XIV° in persona il soggetto assolutamente principale. Ritratto di Charles Le Brun - opera di Nicholas de Largilliére (da notare lo schizzo del progetto dell'imponente dipinto che si trova sul soffitto della Galleria degli Specchi, intitolato "Le Roi gouvernant par lui-meme" del 1661) "Presa la decisione resa su questo cambiamento, Monsieur Le Brun si chiuse due giorni nell'antico hotel de Gramont e produsse un primo disegno di questa grande opera che è il dipinto di mezzo che fa da nodo principale di tutto". L'inaugurazione ebbe luogo il 15 novembre 1684. Charles Le Brun aveva fissatola data, e questa fu mantenuta. Come si poté dipingere uno spazio di 1000 metri quadrati in quattro anni ed esser puntuale al rendez-vous? Non solamente Charles Le Brun sapeva lavorare con una straordinaria rapidità, ma egli era una specie di generale al comando di uno schieramento di collaboratori ai suoi ordini. Stratega, tattico, allo stesso modo che intuitivo, orgoglioso e parlava da padrone, egli si era elevato all'apice della Accademia di pittura, per esser sicuro di avere il controllo di tutta la pittura. Tanto peggio per Mignard, che odiava. A 15 anni già aveva lasciato Simon Vouet suo maestro, poichè non sopportava che lo si comandasse. Coloro che potevano comandarlo erano dei politici, non degli artisti: il cancelliere Séguier (qui sotto dipinto a cavallo da Charles Le Brun), Colbert e sicuramente il Re.
Il Cancelliere Séguier - opera di Charles Le Brun Nessun altro. A costoro obbediva, ma li persuadeva a seguire ciò che lui voleva: lui era affine alle soluzioni artistiche di Luigi XIV°, tanto che si potrebbe dettagliare tutto ciò che gli disse. Con una rapidità incredibile, Le Brun faceva il suo piano di battaglia. stabiliva la sua strategia, sotto forma di disegni e di schemi: si sono conservati al Louvre 2.800 progetti, schizzi, di cui più di cento per la sola Galleria degli Specchi, di una stupefacente precisione: parecchi schizzi e progetti per una sola scena. Poi egli sceglieva e faceva uno studio ad olio. Una volta scelto il progetto da realizzare, uno schieramento di allievi e di discepoli si mettevano al lavoro sotto la sua vigile direzione: pittori specializzati, riuniti in un vasto atelier di Gobelins, ai quali si aggiungevano i doratori, stuccatori, e pittori esperti in trompe l'oeil. Il lavoro una volta terminato, Charles Le Brun lo correggeva con la sua propria mano. Si era abbandonata l'idea del Mito di Apollo rappresentante il Re, ma Luigi XIV° governa da sè, era a colpo sicuro una metafora di Charles Le Brun.... Le Brun per le volte della Grande Galleria quindi abbandona le metafore mitologiche per dipingere la Gloria del Re Luigi XIV°: è il Re Sole che prende il posto di Apollo ed Ercole, e la Storia di Francia viene a soppiantare i racconti mitologici....
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