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Anche se la moltiplicazione dei cantieri, la difficoltà di distinguere i conti pubblici e privati, le spese di manutenzione e degli investimenti, impediscono un conteggio rigoroso contabile delle spese di Versailles, l’apertura nel 1664 dei conti delle Costruzioni permette in ogni caso di circoscrivere il costo generato da questo interminabile cantiere. Una leggenda dura a morire vuole che la Francia ed il popolo francese abbiano molto sofferto per le folli spese di Versailles. I Filosofi dei Lumi e la Rivoluzione non si sono esentati dal voler deprecare la cattiva gestione, gonfiando le somme alimentando l’odio e lo sdegno:
Stando ai fatti invece, dal 1661 al 1715, Versailles ed il Trianon sono costati 68 milioni di livree, alle quali bisogna aggiungere 4,6 milioni per la macchina di Marly ed altri 9 per i lavori del fiume Eure: quindi un totale di 82 milioni di livree, che potrebbero tradursi con la valuta attuale in 1,23 miliardi di euro. Una somma che rappresenta il 4% delle spese annuali dello Stato: una nota salata, certamente, ma che ha permesso di retribuire migliaia di operai per un arco di tempo pari a 50 anni circa, per non parlare del lavoro che dà attualmente a tutti gli impiegati che prestano il loro servizio quotidianamente lì. E poi Versailles, diventata vetrina della Francia, ha ugualmente assicurato l’irraggiamento della notorietà della Francia nel mondo, ed è un sito visitatissimo dai turisti di ogni paese. E questo ha un prezzo... mentre ammirarla non stanca mai...e questo invece non ha prezzo!
A cura di Arsace e Faustina da Versailles
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