Gli Anatomisti si affilano gli artigli

Destinato a manifestare l’onnipotenza del Re, il serraglio ha anche favorito lo sviluppo di una nuova scienza: l’anatomia comparata degli animali.

Vi si incrociano, alla rinfusa, pernici di Barbary , gazzelle. Cavalli di Mételin, fenicotteri, galline sultane (porfirioni), mucche dell’Olanda, struzzi, fagiani, capre di Thebaide, cicogne, elefanti, anatre d’Egitto, gru di Numidia, o dromedari d’Africa… Essa era situata simmetricamente alla grande scalinata che da un braccio del Gran Canal porta al Grand Trianon, come si può notare da una piantina sotto.

La Ménagerie di Versailles

Ai secolo XVII e XVIII, il serraglio di Versailles ha per doppia funzione di ospitare gli animali esotici prestigiosi così come quella di essere un fattoria destinata ad approvvigionare la tavola reale ed infine aveva la funzione di nutrire la selvaggina.

Ne risulta un assembramento eteroclito ed inedito, voluto per stupire gli ospiti di riguardo e concepito prima di tutto come uno strumento politico destinato a mettere in scena l’onnipotenza del Re. Ma questo modello originale, che altri principi si affrettarono ad imitare, favorì anche lo sviluppo di una scienza nuova: l’anatomia comparata degli animali.

Costruito a partire dal 1662, il serraglio è una delle prime costruzioni di Louis Le Vau a Versailles.

“Essa presentava la forma di un piccolo castello, prolungato sulla sua facciata occidentale da una galleria che conduceva ad un padiglione di forma ottagonale che costituiva il centro di una corte, essa stessa ottagonale e limitata su sette dei suoi lati da altre corti, riservate agli animali”.

L'architetto Louis Le Vau

Popolato grazie all’intromettersi dei governatori delle province e delle colonie, o anche grazie ai numerosi doni offerti al Re, il serraglio è innovativo concentrando nello stesso luogo degli animali fino a quel momento dispersi nelle diverse residenze dei principi. 

Ma tra i bacini, i getti d’acqua e corti erbose, la sovrapopolazione è alta e le mortalità sono piuttosto consistenti. Sotto la gestione del medico Claude Perrault, gli scienziati decidono allora di approfittare di questa manna di cadaveri per sezionare gli animali. I primi verbali dell’Accademia delle Scienze, che fanno testo di studi praticati sugli ospiti del serraglio, portano la data del 1668.

Dipinto della Ménagerie deVersailles

Adam Frans van der Meulen

Primato del metodo sperimentale

L’epoca portava a valorizzare in effetti la messa in pratica delle idee. Al posto di speculare e di creare dei sistemi, si dimostra con l’aiuto dei fatti: il metodo sperimentale è un onore.

I lavori sugli animali del serraglio, lontano da potersi vedere come semplice anatomia descrittiva, gettano le basi dell’anatomia comparata. “La grandezza, la forma, e la posizione” delle parti degli animali sono paragonate a quelle “dell’uomo che noi stabiliamo come la base delle proporzioni di tutti gli animali” scrive Claude Perrault nelle sue MEMORIES POUR SERVIR A L’HISTOIRE NATURELLE DES ANIMAUX. Egli annota d’altronde in questa opera, di cui il primo tomo appare nel 1671 ed il secondo nel 1676,  le osservazioni degli scienziati.

Le dissezioni si realizzano in relazione alla casualità dei decessi (niente vivisezione), spesso nella biblioteca del Re (attualmente la Biblioteca Nazionale di Francia, in rue Vivienne), sede dell’Accademia delle Scienze. I verbali mettono in lista, con una certa fantasia, una “specie di gufo” il 21 aprile 1688, alcunespecie di anatre” il 4 ottobre 1688, un “gatto-pantera” il 4 maggio 1689….... Il 22 gennaio 1681 costituisce una eccezione: a causa della sua stazza, un elefante è smembrato sul posto prima di esser trasportato all’Accademia.

Piantina della locazione della Ménagerie de Versailles

Luigi XIV assiste a questa prima seduta e si stupisce, al suo arrivo, di non trovare l’anatomista…. che si trova all’interno del corpo dell’animale!

Talvolta, come nel caso di una tartaruga o di un grosso uccello corridore, incapace di volare, la dissezione non è portata a termine sotto ordine espresso del Re, che desiderava imbalsamare la spoglia.

Gli animali del serraglio fungevano anche come soggetti per le pitture a carattere scientifico o estetico. Il LIVRE DES OISEAUX DE LA MENAGERIE DEL VERSAILLES, datato 1710 ed attribuito a Nicholas Bertin, presenta un esempio di 35 acquerelli di volatili e di mammiferi. Ma tributari di un sistema di ideologia meccanicistico, gli scienziati si disinteressavano totalmente allo studio degli animali viventi.

Claude Perrault a destra, accanto a Mansart

Nel 1688, con la morte di Claude Perrault sopravvenuta in seguito a ciò che si chiamava “piqûre anatomique”, una ferita superficiale dalle conseguenze spesso gravi provocate quando si manipolano corpi infetti, le dissezioni cessano quasi totalmente. Luigi XIV si stanca rapidamente del serraglio, che resta disabilitato sotto il Regno di Luigi XV, anche se gli animali continuano ad affluirvi. 

Abbandonato da studiosi ed artisti, questa iconoclasta, predecessore del moderno zoo, sparisce con la rivoluzione. Non resta quasi più nulla a Versailles , se non qualche dipinto di animali esotici che ornano i muri del castello.

Curiosità: Il rinoceronte di Luigi XV

Nel 1770 arriva a Versailles un rinoceronte di Chandernagor (il cui nome è Clara), offerto al Re Luigi XV. A Corte, nessuno aveva mai visto questo animale vivente. Il successo fu immediato. Ci si spingeva per ammirarlo, e gli scienziati non sono meno curiosi, come il naturalista Buffon (1707 – 1788) che venne a vederlo per ben 3 volte al mese. Il rinoceronte fu ucciso alla fine nel 1793 – da un colpo di sciabola ricevuto durante Rivoluzione! 

Viene allora sezionato, potendo effettuare 38 disegni di struttura anatomica ed osteologica.Il suo scheletro è anche disegnato dal paleontologo Georges Cuvrier (1769 – 1832). La spoglia entra in seguito nelle collezioni del Museo nazionale di storia naturale, dove si trova ancora oggi.

George-Louis Leclerc, conte di Buffon

Ma la sua imbalsamazione, influenzata dalle paure dell’epoca, non è molto realista. Gli si incolla un corno ben appuntito di rinoceronte nero africano… errore che fu corretto nel 1992, durante il restauro del campione.

A cura di

Arsace da Versailles

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