Aneddoti Handeliani
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Il duca di Weissenfels e il padre di Handel |
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John Mainwaring colloca il seguente episodio attorno al 1693-1694, altri biografi qualche anno prima. HANDEL aveva
gran desiderio di incontrare suo fratellastro, assai maggiore di età, il
quale era valet de chambre del principe di
Sassonia-Weissenfels. Suo padre non
lo voleva prendere con sé, e si era già messo in viaggio senza di lui,
certo che ragazzino della sua età non era una compagnia adatta per la
visita alla corte principesca dove doveva attendere ai compiti della sua
professione. Viste inutili le insistenti sue suppliche, il ragazzo ebbe
ricorso all'unico mezzo che gli restava per soddisfare il suo desiderio.
Spiò il momento della partenza del genitore e, di nascosto dai
famigliari, seguì la carrozza a piedi. La carrozza sarà stata ritardata
dalle pessime condizioni delle strade o da qualche altro accidente: fatto
sta che il ragazzo la raggiunse non molto distante dalla città.
Meravigliato dal coraggio del ragazzo, e piuttosto contrariato per la sua
ostinazione, il padre non sapeva che fare. Gli chiese come avesse mai
potuto pensare di mettersi in viaggio dopo il netto rifiuto oppostogli;
invece di rispondergli, il ragazzo rinnovò la sua richiesta in modo così
pressante e con parole così commoventi che non fu possibile resistergli.
In carrozza giunse alla corte e diede segno di contentezza abbracciando il
fratello suddetto, che non aveva mai visto prima. Non era stato, questo,
il primo insuccesso del genitore nel contrastare e dominare le
inclinazioni del figlio; ma l'argomento richiede una spiegazione
particolareggiata prima di riferire quello che capitò alla corte di
Weissenfels. Già dalla prima fanciullezza Handel aveva dimostrato una così
vigorosa propensione per la musica che suo padre, da sempre intenzionato
ad avviarlo allo studio del diritto civile, ebbe motivo di allarmarsene.
Vedendo che tale inclinazione andava crescendo, si appigliò a tutti i
mezzi per contrastarla. Rigorosamente gli proibì di toccare qualsiasi
strumento musicale, non tollerò che ve ne fossero per casa, e non gli
permise di frequentare altre case provviste di siffatte suppellettili. Ma
tutti codesti divieti, invece di scemarla, non facevano che alimentare
quella passione. Il ragazzo aveva trovato modo di procurarsi un piccolo
clavicordo e di nasconderlo in una stanza della soffitta, dove andava di
soppiatto quando la famiglia era a letto. Aveva già fatto alcuni
progressi prima che la musica gli venisse proibita: ma con l'assidua
pratica durante le ore del riposo, e pur senza guida, fece grandi passi
avanti, non esigui pronostici della sua grandezza futura. Mianwaring a
questo punto evidenzia una precisa e sorprendente somiglianza tra questi
esordi del giovane Handel e alcuni episodi riferiti nella vita del famoso
Monsieur Pascal, scritta da sua sorella. Non v'è nulla che possa
eguagliare la parzialità dell'uno per le matematiche se non la parzialità
dell'altro per la musica: entrambi nella prima fanciullezza superarono gli
sforzi dell'età matura, entrambi perseguirono gli studi rispettivi non
soltanto senza alcuna assistenza, ma contro la volontà dei parenti e
nonostante tutti gli ostacoli che gli si opposero. Torniamo al viaggio: si
era lasciato il piccolo viaggiatore appena arrivato col padre dal duca di
Weissenfels. In un tale ambiente non era facile tenerlo lontano dai
clavicembali, e suo padre era troppo impegnato per poterlo sorvegliare
strettamente, come aveva fatto a casa. Accennò spesso agli amici
l'indomabile fissazione del figlio e gli sforzi fatti per vincerla, invero
con poco o nessun successo. Soggiungeva che era facile prevedere che, se
non la si fosse vinta prestissimo, essa avrebbe vanificato qualsiasi
progresso nelle scienze alle quali intendeva avviarlo e avrebbe sconvolto
del tutto i piani che aveva fatto per la sua educazione. Tutti ammettevano
la ragionevolezza di tali timori, ove fosse proprio determinato a seguire
i piani suddetti. Ma alcuni dubitavano che fosse prudente attenervisi: con
ragione osservavano che quando la Natura pare dichiararsi in modo così
energico, opporle resistenza è spesso non soltanto inutile, ma dannoso.
Altri dicevano che, viste le circostanze, il caso sembrava così disperato
che per distogliere il ragazzo dal suonare non c'era altro rimedio che
tagliargli le dita... E altri infine affermavano che sarebbe stato un gran
peccato impedirglielo. Tali erano i sentimenti e le dichiarazioni degli
amici del dottore al riguardo di suo figlio.
A cura di Arsace |
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Ultimo aggiornamento: 17-10-21 |