Al
Signor Lotti
Londra,
5 Giugno 1731
Signore,
Il
fatto che Lei non abbia ancora ricevuto alcuna Risposta alla sua pregiatissima
Lettera, non è per mancanza di Rispetto nei suoi confronti, ma per una
Indisposizione che mi ha impedito per quasi due Mesi. Spero perciò che Lei
possa perdonarmi per il Ritardo. L’Accademia ricevette la sua Lettera con
grande Piacere: Tutti i numerosi e importanti Testimoni che Lei ha portato,
molti dei quali della [excellent Rule of Signor Legrenzi], hanno unanimemente
attribuito il Madrigale alla Sua mano. Abbiamo inoltre pensato di scrivere una
Lettera al Signor Buononcini, consegnata nelle sue stesse Mani, nella quale ho
allegato Copie di entrambe le nostre [precedenti] Lettere, comunicandogli che
avrei atteso una Settimana prima di tornare a scrivere a Lei, così che avrebbe
potuto replicare, se lo avesse ritenuto opportuno. Ma finii per attendere
inutilmente due settimane. Poi feci spedire una seconda Lettera, per via del
custode della nostra Biblioteca, ma non trovando in casa per due o tre volte il
signor Buononcini, gli ordinai di lasciare la Lettera al suo Servitore; con mia
grande sorpresa questa fu rifiutata: Al Servitore fu infatti ordinato di non
accettare Lettere che non provenissero dalle Poste. Questa è la situazione col
Signor Buononcini. Come se non bastasse, alcune Persone che si pretendono suoi
Amici [del Buononcini], hanno abbandonato l’Accademia a quanto pare in seguito
a ciò, e ostinatamente, asseriscono che il Madrigale è suo, continuando ad
appellarsi agli Archivi dell’Imperatore e accusando Lei di Furto e
l’Accademia di Calunnia, per tutta la Città. Ancora nessuna risposta da
M.Fuchs è giunta nelle mie Mani, non ho idea di quale possa essere la Causa o
l’Impedimento, se egli è ancora vivo. L’Accademia, in seguito alla Sua
Lettera, aveva [a dire il vero] deciso di mettere da parte l’intera vicenda,
ma ora pensiamo che sia nel Vostro Interesse come nel nostro, che una risposta
sia data a queste Calunnie.
Perciò,
Signore, nel rifiutare nel modo più assoluto la disonestà di queste Persone,
le chiediamo gentilmente di inviarci qualche documento che certifichi, da parte
del Conte de Par, dell’Abate Pariati, o di altri che abbiano visto il
Madrigale a Venezia prima della sua pubblicazione. Ciò sarà sufficiente.
Farete
inoltre un grande onore all’Accademia se vorrete informarci circa i vostri
Lavori, dei quali abbiamo la massima considerazione, e che voi descrivete così
modestamente. Nel perseguire la nostra attività di riscoperta delle Opere del
Passato, andando alla ricerca di quelle composizioni dimenticate o perdute,
riteniamo senza alcun dubbio che Lei possa esser degno di figurare tra i pochi
veri Studiosi di Musica [Antica], una disciplina attualmente troppo trascurata
come lei stesso ha constatato. L’Accademia ha apprezzato che Lei abbia
accettato la nostra Istituzione ed, all’unanimità, è stato decretato che il
vostro Nome sia introdotto nella nostra Lista di membri non appena ci perverrà
la vostra approvazione. Spero in futuro, Signore, di poter scambiare con Lei
corrispondenza non più su questioni di [trifling] liti, bensì su argomenti
inerenti il Progresso della Musica. Tutta l’Accademia, ed i Membri in
particolare, le porgono i loro Complimenti, ed in special modo il
Vostro,
H. Bishop