Questa
serie di sei suite per tastiera è l'ultima che compose
tecnicamente Bach e la più impegnativa delle tre serie.
La sua composizione si realizzò tra 1725 e 1730 o
1731.
Come
succede con le Suite inglesi e le Suite francesi, il
manoscritto autografo delle Partitas non si è conservato
fino ai nostri giorni.
Conservando
una tradizione ottocentesca che etichettò la prima
collezione di suite come inglesi e la seconda come
francesi, le Partitas occasionali si conoscono come le
Suite tedesche. Ad
ogni modo, tale titolo risponde ad una convenienza
editoriale, dato che non c'è niente specificamente
tedesco sulle Partitas.
A
paragone con le anteriori serie di suite, le Partitas è la
raccolta più flessibile come struttura: a differenza
delle Suite inglesi, per esempio, ognuna delle quali
incomincia con un stretto Prelude, le Partitas presentano
diversi stili, specialmente nell’inizio dei pezzi, tra i
quali si trovano un'ornamentale Ouverture ed una Toccata.
Sebbene
ogni Partita fosse pubblicata a parte, esse furono
raccolte in un unico volume nel 1731 conoscente come
Clavier-Übung I (Esercizi per tastiera), al quale Bach
stesso assegnò la denominazione di Opus 1.
A
differenza delle raccolte anteriori di suite,
originalmente Bach aveva idea di pubblicare sette Partitas,
ma annunciò nella primavera del 1730 nella pubblicazione
della quinta Partita, che la collezione promessa
conterrebbe in più due di questi pezzi.
Questa
intenzione è testimoniata inoltre per l'estensione di
tonalità, che segue una struttura chiara: si bemolle
maggiore - do minore, la minore - re maggiore, sol
maggiore - il mi minore; lasciando il fa maggiore come
conclusione logica. Perciò, il Concerto italiano, BWV
971, che sta nel tono di fa maggiore e che fu pubblicato
nel volume probabilmente Clavier-Übung II, nacque come
una delle Partitas prima di espandersi, oltre i dettati
della forma di suite. |