Qui ricordiamo alcune informazioni sul compositore 

QUI OTTIME ESECUZIONI ALLO STRUMENTO CEMBALO CHE SI CONSIGLIANO

ANEDDOTI HANDELIANI : HANDEL - MATTHESON: AMICI \ RIVALI

Handel negli anni della gioventù, durante la sua formazione musicale ad Amburgo, conobbe Johann Mattheson, abile musicista e prolisso scrittore di argomenti musicali, che nel periodo in cui Handel lì permase, si distinse nella triplice veste di compositore, cantante d'opera e clavicembalista.
Mattheson talvolta appare amico del Caro Sassone, compagno ed ammiratore del genio e della maestria di Handel; altre volte invece assume un atteggiamento critico, mostrando segni di rivalità, invidia e malcontento per il suo maggior successo.
Handel sempre mostrò per lui la massima cortesia, prima dello screzio, come le seguente Sua lettera indirizzata a Mattheson, che reca la data del 18 marzo del 1704 e fu scritta prima che i contrasti di interesse e motivi di concorrenza vera e propria causassero l'interruzione dell'amicizia:
« Spesso mi vien desiderio di godermi la Vostra amabilissima conversazione, il che spero accadrà presto visto che si avvicina il momento in cui, senza la Vostra presenza, non si potrà più combinar nulla all'Opera. Molto umilmente Vi prego di informarmi della vostra partenza da Amsterdam così ch'io possa aver modo di mostrarVi la mia considerazione venedoVi incontro ».
All'epoca Handel era al lavoro per comporre la sua prima opera nella quale, facendo probabilmente conto su Mattheson per la parte di primo uomo, adattò i pezzi canori al suo stile d'esecuzione e alla sua estensione vocale. La vanità spinse Mattheson ad attribuire le attenzioni di Handel a qualcos'altro che non fosse mera benevolenza e gentilezza.
Nelle note alla "English Life of Handel" egli è particolarmente severo verso quella parte di essa che contiene un resoconto della questione che vi fu fra lui e il compositore, poco tempo dopo la lettera.
Mattheson, che si ritiene sia stato diligente ed esatto - pur con tutto il suo autocompiacimento e la sua pedanteria nel ricercare e riportare infatti, dopo averci detto che Handel, giunto per la prima volta ad Amburgo, ebbe assegnata in teatro nulla più che la parte di Secondo violino di ripieno, ci informa che «nonostante desse ad intendere di non sapere nulla, pure soleva essere molto spiritoso, ché aveva sempre un modo pungente di far ridere le persone più meste senza farlo a sua volta. Ma le sue capacità superiori vennero presto alla luce allorché, in occasione dell'assenza del clavicembalista del teatro, si lasciò persuadere a prenderne il posto; si dimostrò infatti bravissimo maestro, con gran stupore di tutti escluso me, che di frequente avevo già potuto udirlo alle prese con gli strumenti a tastiera.»
Secondo le stesse confessioni di Mattheson egli acquisì da Handel, grazie ai frequenti incontri con lui nella casa paterna e al comune esercizio, una conoscenza della transizione armonica e un modo di correlare i suoni tali da non poter esser appresi da chiunque altro.
Nell'agosto del 1703 Handel e Mattheson si recarono a Lubecca per ascoltare i rinomati concerti del famoso organista compositore Dietrich Buxtehude (1637-1707) ma anche per capire se potevano succedergli come organista alla Marienkirche. Nella wagen composero diverse doppie fughe, da mente - dice Mattheson - non da penna (improvvisazioni all'organo!). Quelle di Handel lasciarono di stucco anche chi era abituato ad ascoltare il grande Buxtehude.
Handel e Mattheson furono dissuasi dal candidarsi al posto di organista a Lubecca da una condizione legata all'ottenimento dell'incarico: il successore avrebbe dovuto sposare la non più giovane figlia del maestro. Ringraziando per l'onore troppo grande, rientrarono di gran carriera ad Amburgo! (anche J.S. Bach l'anno dopo rifiutò la stessa proposta).
Dopo qualche mese, scoppiò un acceso diverbio fra i due amici durante l'esecuzione dell'opera "Cleopatra" di Mattheson. Questi interpretava la parte di Antonio mentre Handel suonava il cembalo. Ma essendo Mattheson avvezzo a mettersi lui al cembalo, dopo la morte di Antonio, che nel dramma giunge presto, Handel si rifiutò di soddisfare la sua vanità cedendogli il posto. Questo causò un tale dissidio fra loro che le loro argomentazioni degenerarono in lotta: i due giovani si rotolano sulla scena, tra gli applausi del pubblico e dei cantanti. All'uscita dal teatro, Mattheson lo schiaffeggiò; al che entrambi sguainarono le spade e si misero a duellare sulla Piazza del Mercato antistante il teatro dell'Opera. Fortunatamente la spada di Mattheson si spezzò contro un bottone metallico della giubba di Handel ponendo fine al combattimento; ed essi si riconciliarono di lì a poco.
Tale è il racconto che Mattheson stesso pubblicò, molto prima della morte di Handel, circa gli screzi intercorsi fra loro durante la Sua permanenza ad Amburgo.
Chi scrisse sulla vita di Handel fu molto maltrattato da Mattheson per aver detto che quel duello aveva avuto «molto più l'aspetto di un assassinio che di una resa di conti» ed anche accusato di diminuire, costantemente e con ostinazione, l'età a Handel, al fine di raffigurarlo non solo come un fenomeno della musica ma anche come un giovane d'età troppo tenera per essere in possesso di coraggio, raziocinio e destrezza sufficienti a difendersi. Ma, ammesso che fosse capace di difendersi - dice l'autore della Vita - «egli non aveva potuto prepararvisi». In risposta a tutto ciò Mattheson osserva che «Handel, all'epoca della lite, aveva vent'anni ed era alto, forte, di larghe spalle e muscoloso; di conseguenza ben in grado di difendersi»; e aggiunge che "un secco ceffone in faccia non fu un assassinio ma piuttosto un suggerimento amichevole a mettersi in guardia. "
Questo scontro avvenne il 5 dicembre 1704 e, a riprova della rapida riappacificazione, Mattheson ci riferisce che il 30 dello stesso mese egli accompagnò il giovane compositore alla prova della sua prima opera "ALMIRA" in teatro, in cui vi eseguì la parte principale. Quest'opera, benché provata alla fine del 1704, non fu eseguita in pubblico che all'inizio del 1705, riscuotendo grandi consensi.

"da haendel.it"

 

esecuzione per cembalo solo

a cura di

GFH

13 Novembre 2012

 

Si segnala l'ottima interpretazione di Cristiano Holtz, sia

per le suites di Mattheson, sia per le suites Handeliane.

 

 

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