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Apprese la musica con J. C. Schmidt,
organista in St. Blasii a Zella, e con H. F. Kehl a Suhl.
Nel triennio 1725/1728 ricoprì il ruolo di Kantor di Frankenhayn. Ritornò
poi al paese natale per assumere il medesimo incarico (Kantor era a quel
tempo il figlio del suo primo maestro, Nagel). Nel 1732 fu Kantor e
mantenne quel posto fino alla morte. Intrattenne rapporti cordiali con
Handel e
J. S.
Bach, del quale fu anche allievo, ma per
quanto avesse grande opinione delle opere di Bach, Kellner si allontana dalla complessità
del contrappunto bachiano preferendo una notevole semplificazione di
scrittura, nello stile melodico italiano e nello spirito Empfindsamer. Le
sue copie delle composizioni di Bach, pare ne avesse raccolte 90,
rappresentano la testimonianza dell’importanza notevole nello studio delle
fonti della produzione bachiana.
Il fulcro della sua produzione è senza dubbio rappresentato dalle
composizioni per tastiera: i preludi e fughe ed i trii per organo hanno
delle analogie con il tipo di stile di J. L. Krebs, mentre i corali
propendono per stilemi di origine Pachelbelliana. In linea generale si può
affermare che le composizioni organistiche di Johann Peter Kellner tendono
a prediligere la semplicità e la chiarezza nella disposizione del
materiale musicale.
Nel Manipulus musices dimostra di assumere influenze tipiche del gusto di
“dilettanti” e dello stile galante.
Alberto
Basso in uno suo scritto cita Kellner:
"Nel 1981 uno dei più noti interpreti ed esegeti dell’opera bachiana,
Peter Williams, studiando il più antico dei manoscritti che ci hanno
trasmesso quell’opera [la
Toccata e fuga BWV 565], copiato da Johann Ringk (1717-1778), allievo di un
allievo di Bach, si era convinto che si trattasse della trascrizione di un
brano originalmente concepito per violino solo. Successivamente un altro
studioso, David Humphreys ha attribuito l’opera a Johann Peter Kellner
(1705-1772), allievo di Bach, intorno al 1729 e maestro di Ringk. Da
ultimo, Rolf Dietrich Claus nel 1995 ha pubblicato uno studio nel quale la
composizione, di probabile origine violinistica, viene attribuita ad un
compositore della generazione dei figli di Bach."
Composizioni
Certamen musicum, bestehend aus Präludien,
Fugen Allemanden, Couranten, Sarahanden, Giguen wie auch Menuetten und
dergl., 6 suiten per clavicembalo (Arnstadt, 1739-42; 2° edizione, 8
suites, 1749-56);
Préludes, Fugues, Allemandes, Courantes, Sarabandes et Giguen pour le
ciavecin, probabilmente i medesimi dell'opera precedente (Amsterdam,
1740);
Trois Sonaten pour le clavecin (Arnstadt, 1752);
Manipulus Musicen, order: Eine Hand voll kurzweiliger Zeitvertreib vors
Klavier (Arnstadt, 1752-56);
“Hertlich thut mich verlangen“ oder “Ach Herr mich armen Sunder“.
Canto fermo in Soprano a 2 Claviers et Pédale,
Autobiografia in Historisch-Kritische Beytrage zur Aufnahme der Musik, di
F. W. Marpurg, Berlino 1755).
Manoscritti
2 Preludi e Fughe, 3 preludi, 6 fughe, 2
trii, 3 corali tutti per organo;
Kleine Variationen über ein Thema von 8 Takten
2 sonate per clavicembalo;
Oratorio della Passione
46 Cantate (di cui 4 attribuite pure a Johann Christoph Kellner, suo
figlio [15/8/1736 – 1803])
Scritti
Vorschriften und Grundsatze zum vierstimmigen
Spielen des Generalbasses del 1738.
Preludio, Allemanda e Marcia di Kellner
A
cura di
Arsace
Ritratto fornito da Tassos Dimitriadis
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