Giovanni Bononcini

 

 

 

Amore doppio

 

 


Serenata a Tre, in onore di Lorenza Colonna, Roma, 17 Agosto 1694

 

Bononcini e le Serenate

 

Bononcini, oltre ad opere e cantate, compose 15 serenate, perlopiù scritte tra Roma e Vienna. La Serenata era un genere d’intrattenimento teatrale molto in voga a quel tempo. Le sue origini risalgono alla metà del 17mo secolo, ma il suo apice sarà il cambio di secolo.
La Serenata può essere descritta come una cantata scenica od un’opera in miniatura, che assumeva aspetti e significati diversi, a seconda del luogo della sua messa in scena. A Vienna, per esempio, mentre i membri della famiglia reale assistevano all’Opera in determinati giorni dedicati a tali rappresentazioni, la nobiltà ed i cortigiani di rango inferiore presenziavano alle Serenate, qui viste dunque come forma “minore” adatta ai “ranghi” inferiori.
Mentre a Venezia, la Serenata esisteva in forma di “opera brevis”, e veniva eseguita nel periodo del Carnevale, permettendo al pubblico di passare più tempo con le altre attrazioni tipiche di quel periodo festivo. Queste erano circostanze particolari, la maggior parte delle Serenate veniva eseguita nei circoli reali come parte di Festival musicali o come forma ridotta di intrattenimento teatrale, serale.
Sebbene spesso non vi fossero cambi di scena, spesso sfoggiava un vasto scenario, riccamente decorato. Il numero dei cantanti era variabile ma si privilegiavano i piccoli ensembles. Al contrario dell’Opera, spesso la Serenata era priva di una vera e propria trama e tendeva ad una maggiore staticità.
Verso il 1700, Roma, dato l’alto numero di dignitari politici e diplomatici che vi risiedevano, assieme ai loro “entourage”, divenne il maggior centro di composizione di Serenate.
 

 

Amore Doppio



La Serenata fu scritta qui ed eseguita per la prima volta al Palazzo Colonna nel 1694.
Il testo fu scritto da Silvio Stampiglia (1664-1725), anch’egli al servizio dei Colonna.
Stampiglia scrisse i libretti per la maggior parte delle composizioni vocali del Bononcini, compreso quello per la celeberrima “Camilla”.
Anche il suo successivo incarico come poeta alla corte imperiale di Vienna fu dovuto alla sua collaborazione col Bononcini.
Il manoscritto originale della serenata “La costanza non gradita nel doppio amor d’Aminta” è conservato alla Staatsbibliothek di Berlino. Come la maggior parte delle serenate di quel periodo, in Amore doppio, non c’è una vera e propria trama nel senso usuale del termine.
La storia è una sorta di quadro musicale; il pastore Aminta ama equamente le ninfe Dori e Filli, ma esse detestano questo “tenere il piede su due scarpe” e chiedono ad Aminta di fare una scelta.
Aminta sostenendo l’idea di un amore che trascende tutti gli amori, vorrebbe l’amore di entrambe, ma alla fine rimane solo.
La situazione amorosa tra i tre è costantemente esaminata da differenti angolazioni e musicalmente è formata da numerose arie e recitativi. Questi ultimi dimostrano l’abilità di Bononcini nel far aderire il testo ai sentimenti, facendo percepire all’ascoltatore la commozione e le sottili sfumature emozionali dei personaggi.
Le sue arie, eleganti e piacevoli nella linea melodica, molto apprezzate dai suoi contemporanei, erano in grado, come nessun altro a quel tempo, di esprimere tenerezza ed emotività sentimentale.

 

 

 

 

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A cura di Rodelinda 

 

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Ultimo aggiornamento: 07-05-20