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Ascoltare l'Oratorio "La Giuditta" di de
Almeida, è un po' come ascoltare un lavoro in stile
handeliano: le voci sono tutte belle, e le arie sono sempre con strumenti vari,
non sempre i soliti archi... Certo Renè Jacobs ci mette molto del suo,
riportando in luce questo oratorio veramente bello e capace di attirare
l'attenzione.
Alcuni recitativi, praticamente ariosi, non annoiano l'ascoltatore che nel
sentire l'Oratorio, viene sorpreso da una strumentazione inglobante.
Una cosa caratterizza questo oratorio, il ritmo allegro e il vigore
delle
arie.
Personaggi:
Giuditta, Lena Lootens, soprano
Oloferne, Martyn Hill, tenore
Achiorre,
Francesca Congiu, soprano
Ozia, Axel Kohler, haute-contre (che però mi
pare più un controtenore).
La strumentazione: 4 vl I, 3 vl II, 2
atos, 2 vlc, 1 contrabbasso, clv,
liuto, 2 fl, 2 oboi, 1 fagotto, 2 corni, clavicembalo.
17 arie, 1 Introduzione, 2 duetti, assenza di coro.
Giuditta canta arie fresche e veloci:
1 - "Quella fiamma", aria leggera, ossia con i toni più lievi,
giacchè i
bassi
sono più discreti: una curiosità nella sezione centrale dell'aria c'è
la presenza di flauti ostinati con tono cupo e archi che suonano in
sordina. Il
fagotto all'attacco della seconda parte dell'aria rafforza i bassi,
ma solo
inizialmente, poi ritornano i toni più lievi.
2 - "Saggio nocchiero" - allegro con oboi
3 - "Sento che dice al cor": con violino unisono alla voce e
continuo
di
basso
violoncello, organo pacato. Il ritmo e lento.
4 - "Dalla Destra onnipotente": è giù gorgheggi, gioielli di virtuosismo: e
il tutto con quella voce così limpida, brillante: eccezionale! E' incredibile davvero questa voce, mai sentita nominare
prima in verità.
5 - "Lo splendor": ma ha davvero una voce bellissima fresca e
limpida! Non
so se riesco a farvi capire. La andatura dell'aria è non tropo
veloce, e la
voce è più riposata
6 - "Godete sì godete": allegro, anche questa, con voce che
canta
contemporaneamente a tutti i violini assieme: insomma come dire gli
strumenti suonano all'unisono con la voce, facendo le stesse note.
A queste arie si aggiungono 2 duetti, sempre in coppia con Ozia:
il primo: "Vanne o Dio, Resta O Dio", il ritmo andante e non
tropo
andante,
con clavicembalo e archi: bello l'effetto dell'accoppiata dei 2 timbri
soprano (davvero apprezzabile) e controtenore.
Il secondo duetto conclude la seconda parte, tornano i flauti
ostinati, il
fagotto qua e là, non in risalto comunque, archi e clavicembalo, il
ritmo è
più sostenuto del primo duetto, e gli strumenti intevengono un po'
tutti, ma
senza violenza.
Oloferne canta:
1 - "Invitti miei guerrieri": una vera carica combattiva: mi vien
spontaneo
partire in guerra!
2 - "Dal mio brando fulminante": uno scroscio di note che si
inseguono, il
tutto associato al tono del tenore guerriero: è solo con archi e
cembalo, ma
Vi dico, solo Handel riuscirebbe a giostrare una simile quantità di
note...
Ah naturalmente è un'aria in allegro-furioso
3 - "Date, o trombe": qui volano corni, oboi, fagotti, violini a
volontà,
gorgheggi che lascerebbero un Pavarotti a terra! Insomma quest'aria ha un carattere così
marziale che ti dà una carica! Ed è strano tanto più che la voce del
tenore è
poco barocca?! Insomma canta in modo forte, ma il fatto, grazie René
Jacobs, è che l'orchestra non esiste che sta in secondo piano,
gareggia
tutta con la melodia cantata.
4 - Cara non paventar: un ritmo lento, dove violini, più bassi nel produrre
suono, sono accompagnati dal liuto, ora qua e là una nota di violino
emerge,
con la vocale del tenore.
Achiorre canta:
1 - "La dolce speranza": andante, con archi, ma nulla di
sorprendente.
3 - "Pallida e scolorita":il ritmo è andante-lento, e
l'accompagnamento
è fornito dall'organo.
2 - "Vengo a te": ritmo lento, archi, clavicembalo: niente di
eccezionale.
Ozia canta invece:
1 - "Tortorella": il ritmo è andante, e sebbene ci sono delle
belle
messe di
voce, non è degna di una rilevante considerazione: il continuo è
fatto d'organo e liuto. La voce del controtenore è molto espressiva
del tono dolente
che ha quest'aria.
2 - "Giusto Dio": il ritmo è lento-lamentoso, e i 2 strumenti
voce e
liuto
devo dire sono molto commoventi:( l'organo è capace di generare una
triste atmosfera: forse non colpisce al primo ascolto, ma al secondo non si
può non
dire: caspita!)
3 - "Un'alma forte": il ritmo è andante, gli archi presenti sono
condotti in
modo tale da non dire: ma manca qualcosa! La voce è gradevole, ma non
ha una
partitura pirotecnica, come invece le arie di Oloferne e Giuditta.
4 - "Mi sento nel petto": Aria in allegro moderato, i violini sono
in
unisono
con la voce, la melodia è gradevole: ma oltre a questo niente di
sopra lo
standard di un discreto compositore.
La Giuditta
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Lootens,
Hill, Congiu, Köhler; Concerto Köln, dir. Jacobs.
HMF
(2cd medio
prezzo,
durata 2h00'59'', 1992)
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A cura di Montezuma
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