Come in una notte serena lo sguardo cerca fra miriadi di stelle e solo riconosce i maggiori astri, così, nell’esaltazione dei grandi musicisti, si di­menticano e s'ignorano i minori, contrariamente a quanto avviene nella letteratura o nelle arti figurative, che ricordano e studiano anche le persone di secondo piano.

Rossini, Wagner, Verdi hanno travolto l'effimera gloria dei loro contemporanei. Guai per il musicista costretto a vivere nella luce di un musicista maggiore. Il suo nome si perde, come quello del piccolo corso d'acqua, che dona ricchezza e poesia ai campi e poi s’annulla nel grande fiume.

Ma anche i musicisti, che al loro tempo ebbero larga fama e che oggi giudichiamo minori, raffrontati ad altri, dovrebbero essere ricordati e studiati, poiché contribuirono a formare il clima storico ed artistico nel quale i geni fiorirono, s'affermarono e, talora più degli altri favoriti dalla sorte, s'imposero, travolgendo gl'ingegni minori.

I quattro nostri musicisti maggiori non sono astri di prima grandezza, eppure onorarono la patria e talora contribuirono all’affermarsi dell'arte italiana all’estero. Occorre quindi rivalutarli, almeno nella terra che li vide nascere.

Sebastiano Nasolini, come Geminiano Giacomelli, Vincenzo Ciampi Legrenzio e Giuseppe Nicolini, ebbe grandissima rinomanza in vita e fu pressoché dimenticato dopo morte, sopratutto dai concittadini, che solo recentemente resero qualche onoranza al Ciampi e al Nicolini, al quale la fortuna serbò di essere dimenticato anche in vita.

Non è in me la pretesa di sostituirmi ai tecnici e di sopravalutare l'arte e la scienza dei musicisti piacentini. Intendo solo ricercare ciò che a riferimento alla loro vita e alla loro produzione; il che non sembra facile, poiché una densa nebbia ci separa da un'epoca non lontana e solo poche figure di primo piano si staccano dallo sfondo e giungono a noi illuminate.

Notizie contradditorie, ripetizioni di evidenti errori su persone e su cose, opere rappresentate ora con un titolo, ora con un altro devono porre in guardia lo studioso, che spesso trova nei libretti dei vecchi melodrammi i nomi dei, cantanti e dei mimi e non quelli del musicista e del suo poeta.

Quasi tutti gli storici della musica scrivono che Sebastiano Nasolini è nato a Piacenza, nel 1768. Il Mensi, nel Dizionario biografico piacentino, afferma ch'egli è nato nel 1756 e cita una vita del Nasolini, scritta dal Chiappari, con un evidente errore. Forse si tratta dell'elenco delle opere che il Chiappari scrisse per i teatri di Milano.

   

Maggior disaccordo è nella determinazione della morte, che generalmente si ritiene sia avvenuta a Venezia, nel 1799. Non so con quale fondamento il Cambiasi lo dice morto a Vicenza. Forse la notizia della sua morte, nel 1799, nacque da una diceria e col Riemann ritengo ch'egli sia morto a Napoli nel 1816, anno nel quale cessa la prodigiosa attività artistica del Nasolini.

Nel Dictionnaire historique des musiciens di Al. Choron e F. Fayolle, pubblicato a Parigi, nel novembre 1811, con informazioni riportate dal Bertini, nel Dizionario degli scrittori di musica, edito a Palermo, nel 1815, si precisa che, chia­mato. verso il 1798, a scrivere musica pel carnevale di Venezia, invece di occuparsi del suo lavoro, si diede a divertimenti smodati, con tale eccesso da divenirne vittima, cosicché morì, senz’aver ter­minato i propri compiti. Anche il Gervasoni afferma che il Nasolini morì a Venezia nel 1799.

Ciò è in contraddizione coll’attività posteriore del Nasolini, che sembra strano abbia lasciato tante opere postume e che queste, lui morto, siano state rappresentate e sopratutto non si concilia con quanto Pietro Gianelli, nel Dizionario della musica stampato in Venezia nel 1801, scrive con en­fasi del Nasolini vivente: «Venezia fra i professori di musica, che in seno accoglie, annovera questo celebre uomo; applaudisce ella di sovente alle varie studiose, vivaci sue composizioni e già appese ella il suo nome al tempio dell’eternità ».

Altri poi registrano che nel 1816 venne incaricato a Verona di musicare una Cantata, per festeggiare l’arrivo in quella città dell'Imperatore Francesco I e ne ottenne grande plauso.

Secondo alcuni biografi, il Nasolini studiò musica nel Conservatorio dei mendicanti di Venezia, del quale già scrissi, trattando del Ciampi e della sua attività veneziana.

Ma ciò è da altri negato. Quando nacque Nasolini, nel Conservato­rio degl'Incurabili di Venezia insegnava, il piacentino musicista Vincenzo Ciampi Legrenzio, che forse, in tale carica, chiudeva la sua vita di scrittore d’opere e di oratori. Anche gli altri nostri musicisti ebbero lunga attività a Venezia, da Gerolamo Parabosco al Giacomelli.

Fin dalla giovinezza il Nasolini fu abile clavi­cembalista.

Nel 1787, occupò il posto di maestro di cembalo nel teatro San Pietro di Trieste e il 5 aprile 1788 vi diede la sua prima opera Nitteti, su libretto che undici anni prima era stato musicato dal Paisiello, pel teatro di Pietroburgo, Giovanni Paisielloma ciò non influì sul grande successo del Nasolini. A Trieste rimase molti anni, come maestro di cappella in San Giusto e dal 1787 al 1790, come maestro al cembalo nei teatri Vecchio e Nuovo.

Sul periodo triestino abbiamo alcune notizie nella Storia del teatro comunale di Trieste di G. C. Rottura. Nella quale si legge che il 28 aprile fu dato uno spettacolo vocale e strumentale, con un concerto del Nasolini per cembalo e anche in seguito furono date sue composizioni originali, nelle accademie di musica riservate ai soci del Casino.

Uno straniero, al quale forse non era stato concesso d'assistervi, stampò in tedesco un libello contro i musicisti del Casino: ribattè l'Osservatore triestino, che ne proclamò l'eccellenza.

Il 19 agosto e il 6 settembre 1790, il  Nasolini collaborò ad un concerto del professore d'arpa Cristoforo Bais, nel teatro Vecchio.

Nella primavera del 1791, scritta appositamente per quel teatro, rappresentò Ercole al Termodonte, opera ballo, su poesia dell'avvocato Sografi, coreografo Antonio Papini. Dovendo allestire la sua opera, il Nasolini si fece sostituire al cembalo dal maestro Matteo Andruzzi.

Il Teatro Nuovo di Trieste s’aprì, il 19 aprile 1802, colla Semiramide del Nasolini. Era protagonista la celebre Giuseppina Grassini, bene assecondata dal tenore David e da Caterina Rossini Guidarini, madre di Gioacchino, ch'ella aveva seco.

« Fra la maestria della prima donna e la gioventù dell'altra il pubblico si divise in due partiti e ne nacque un incidente assai comico, in cui l’undicenne futuro autore del Guglielmo Tell ebbe parte primissima ». Vedere: Memorie del teatro comu­nale di Trieste, dal 1801 al 1876, di Filippo Danziger.

La compagnia di canto costava fiorini 11586, dei quali 1980 al David, 2750 alla Grassini, che aveva anche l'alloggio e una serata, coll’ssicurazione di 200 zecchini.

Lo storico non segna la cifra forse esigua toc­cata al compositore.

Il Nasolini viaggiò quindi in Italia e all’estero e poi ritornò a Venezia, ove furono rappresentate molte sue opere, dal 1792 al 1803, su parole del Chiari, del Bertati, del Foppa, del Sografi.

Nei manoscritti inediti di Francesco Caffi, che ho potuto consultare nella biblioteca Marciana di Venezia, si legge che il Nasolini fu « l'ultimo, dolcissimo sospiro della Veneta musa. Prese le prime idee musicali in famiglia; educazione solida ebbe irregolarmente in Venezia, dai buoni pratici della Cappella Ducale e dal Bertoni. Non è vero che, come afferma la Ruvue musicale del 1827, egli fosse allievo del Conservatorio dei Mendicanti.

E' meraviglioso che da un'educazione così frammentaria il Nasolini riuscisse così illustre compositore.

Non risulta che egli abbia scritto per chiesa.

Per lo stile teatrale molto s’accosta al Paisiello, nella venustà dei pensieri, nella sintassi regolare dei pezzi e nel gusto del canto, ma non nella fecondità dello sviluppo; nella strumentazione fu sbiadito e languido. Egli è uno dei rari maestri che non avesse mai a dolersi di una caduta; bensì a rallegrarsi di successi straordinari e solenni e specialmente in Cleopatra, in Eugenia e in Merope, nella quale la Billington si fece applaudire furiosamente a Venezia, a Milano e a Londra..... Ma un uomo di tanto valore s'abbandonava all’eccesso del bere; il che cogli anni lo rese neghittoso e lo trasse di vita miseramente in Venezia ».  

Continuando la rassegna degli scrittori che fra molte contraddizioni s’occuparono del Nasolini, cito Carlo Gervasoni. il quale in Nuova teoria di musica, Parma, Blanchon, 1812, scrive che il Nasolini « fu compositore di vero buon gusto, se non fosse morto nel fiore degli anni avrebbe superato tutti i maestri del secolo. In età di ventidue anni, abilissimo sopra il cembalo e nella musicale composizione, si recò in Inghilterra, ove sì è segnalato con varie opere teatrali.

Restituito in Italia, al principio del 1791, fu ricercato per l’estate dello stesso anno a scrivere per il nuovo teatro di Vicenza: La morte di Cleopatra, la quale ivi pose sulle scene, col più felice successo. Nel Carnevale 1792, compose per il teatro Argentina in Roma la musica del dramma La Semiramide, e si acquistò tanta reputazione che fu ben tosto ricercato per tutti i principali teatri d'Italia. Nelle sue com­posizioni teatrali, si trovano dei veri modelli del bello e della perfezione. Egli è morto in Venezia, nel 1799 in età di anni 31 ».

Il compositore non meritava tanto disaccordo fra i suoi biografi.

La Nouvelle biographie generale dei fratelli Firmin Didot (Paris, 1863) afferma che il Nasolini « nato nel 1768 a Piacenza, morì nel 1799 a Napoli... Durante la sua breve carriera, fu ricercato dai direttori delle principali città. In pochi anni, compose quindici opere, nella maggior parte delle quali sono delle belle scene ».

Infine dal Fètis apprendiamo che il Nasolini non è nato a Napoli, come scrissero Gerber e il Lessico universale della musica, pubblicato da Schilling, ma a Piacenza, nel 1768; secondo le firme di qualche partitura manoscritta e l’ Almanacco degli spettacoli, pubblicato a Milano, nel 1818. S'ignora ove fece gli studi e chi li diresse. Non aveva che vent'anni, quando diede a Trieste la sua prima opera: Nitteti.

Nel 1789, scrive a Parma, l’Isola Incantata.

L'anno seguente fu chia­mato a Milano per componi l’Adriano in Siria, il brillante successo della quale gli procura la commissione di scrivere a Londra l’Andromaca, che fu rappresentata lo stesso anno. Quest'opera non corrispose all'aspettativa e il Nasolini va a Londra e vi dà il Teseo, della quale l'introduzione e una bella scena furono stampate.

Ritornato in Italia, nella primavera del 1791, compose La morte di Cleopatra.

... Nel carnevale 1792, dà all'Argentina di Roma la Semiramide, considerata una delle sue migliori opere... Gervasoni dice che il Nasolini muore a Venezia nel 1799, all'età di 31 anni, ma, secondo altre informazioni, egli vive ancora a Napoli nel 1810... Sarebbe forse difficile citare un'opera del Nasolini lodandola completamente, ma, in parecchie partiture, scritte dopo il 1791, vi sono delle belle scene... Se in genere le sue opere raccolsero il plauso del pubblico, Semiramide è il suo capolavoro.

Lo dicono piacentino anche i pregiati dizionari di Francesco Regli e di Carlo Schmidl.

La musica del Nasolini è sparsa nelle bibliote­che. Se ne trova al Museo Correr di Venezia. In Quellen Lexicon di Roberto Eitner è compreso un elenco delle numerose fonti: Londra, Dresda, Monaco, Vienna, Bologna e Milano.

Il nostro Liceo Musicale Nicolini possiede del Nasolini, in manoscritti originali, o in copie antiche o recenti, le seguenti partiture per canto e strumenti:

LA MORTE DI CLEOPATRA:

1) Duetto: Audace, che chiedi.

2) Scena e duetto: Non tormentarmi.

3) Duetto: Ah quest'amplesso.

4) Duetto: Mentre a combattere.

5) Duetto: Ecco le trombe.

 LA morte di semiramide:

6) Scena e duetto: Non tremar.

il voto di jefte:

7) Terzetto: Pace, riposo e calma.

  

 

Elenco delle opere del Nasolini e delle principali esecuzioni

nitteti — Poesia di Pietro Metastasio. - Trieste: Teatro San Pietro, detto poi Vecchio. 5 aprile 1788. Scritta per quel teatro. L'opera piacque molto. II Nasolini maestro della Cesarea Regia Cappella, era in teatro maestro al cembalo.

l'isola incantata — Parma: Teatro Ducale. 1789.

adriano in siria — Poesia di P. Metastasio. - Milano: Teatro alla Scala (scritta appositamente). 26 dicembre 1789. Brillante successo.

andromaca — Dramma in tre atti. Poesia di Antonio Salvi. - Venezia: Teatro San Samuele. Carnevale 1790. (Wiel: l789). - Libretto: Venezia, Modesto Fenzo. 1789 coi nomi dei cantanti, non del poeta. - Londra. 1790.

teseo e teseo A STIGE — Vienna. 1790. - Londra. 1790. - Firenze: Teatro degl'Immobili. Carnevale 1791, ripetuta in Ottobre. - Modena: Tea­tro Ducale. 30 aprile 1803. — Vi cantarono i Gordigiani. L'opera piacque molto. Il 23 maggio fu offerto al tenore un sonetto, riprodotto dal Gaudini, in Cronistoria dei teatri di Modena, II, 69.

semiramide – la morte di semiramide, e la vendetta di nino — Dramma in due atti. - Padova: Teatro Obizzi. Col titolo La vendetta, di Nino. Ottobre 1790. - Roma: Teatro Argentina. Carnevale 1792. - Trieste. 1795. - Genova: Teatro S. Agostino. Carnevale 1795. – Venezia: Teatro La Fenice. Autunno 1798. Cantanti la Grassini e il Brizzi. Libretto edito dal Valvasense. - Trieste: Teatro Nuovo. 19 aprile 1802. Prima donna Giuseppìna Grassini. Altri cantanti; Caterina Rossini Guidarini e tenore David. - Parma. Carnevale 1805. - Napoli: Teatro San Carlo. 16 agosto 1815 - Ripetuta il 10 maggio 1817.

ercole al termodonte — Opera ballo dell'avvocato Sografi. - Trieste: Teatro San Pietro. Primavera 1791. Scritta appositamente Torino. 1794.

cleopatra, regina d’egitto – lamortedi cleopatra — Dramma in due atti di A. S. Sografi e di Gaetano Rossi, musicato dai Nasolini con aggiunte musicali di Gaetano Marinelli. Castil-Blaze scrive: (pag. 370): «II superbo duetto: il tuo destin. ingrata, che fu cantato per venticinque anni, appartiene a quest'opera ». - Bologna : Teatro Comunale. Luigi Bignami, nella « Cronologia » con evidente errore riporta il manifesto colla data : primavera 1767. - Vicenza: Teatro Eretemio. Composta per l'apertura del teatro. Estate 1791. - Venezia; Teatro San Benedetto. 21 maggio 1794. - Genova: Teatro S. Agostino. Carnevale 1795. - Modena: Teatro Rangoni. 26 dicembre 1795. Esito felicissimo, per la musica brillante e per gli esecutori. - Venezia; Teatro La Fenice. Primavera 1800. Esecutori: Catalani, Brizzi. Libretto edito da Valvasense. - Trieste: Teatro Nuovo. 1804. Modena: Teatro Ducale. 8 settembre 1807. - Parigi : Teatro Italiano Odeon. 1 dicembre 1813. Rinnovata.

calliroe — Poesia di Mattia Verazzi. - Firenze: Teatro degl'Immobili. Carnevale 1792.

aci e galatea — Poesia di Giuseppe Poppa. - Venezia: Teatro S. Benedetto. 13 ottobre 1792. Nel libretto si legge: « drama del signor Beaumarcala » (sic) riduzione di G. Foppa.

eugenia — Dramma in tre atti derivati dal Beaumarchais (nel libretto di Venezia-Modesto. Fenzo, 1792. manca l'h !) ridotti in prosa da Giuseppe Foppa. - Venezia; Teatro S. Benedetto. Autunno 1792. - Vicenza: 1793. - Dresda: 1794.

il torto immaginario — Farsa in un atto di Giuseppe Foppa. - Napoli. 1792. - Venezia: Teatro S. Moisè. Autunno 1800.

incantesimo senza magia — Clément e il Dassori la dicono rappresentata in Italia verso il 1792.

I FRATELLI RIVALI O I DUE FRATELLI RIVALI —— Clément: la dice rappresentata in Italia tra il 1792 e il 1799.

gli sposi infatuati — Libretto di G. Rossi. - Na­poli. 1792. - Venezia: Teatro S. Moisè. 14 gennaio 1801, - Venezia : Teatro S. Benedetto. Maggio 1801.

gl'innamorati — Dramma giocoso in due atti dall'omonima commedia di Carlo Goldoni, versi di Giuseppe Foppa. II primo atto musicato dal Nasolini. Il secondo del maestro Vittorio Tren­to di Venezia, John Towers segna quest'opera col titolo Gli Annamoriti. - Venezia; Teatro S. Benedetto. 4 febbraio 1793. - Trieste: Tea­tro Cesareo Regio. Quaresima 1794. Col titolo: « Gli amici ». — Giuseppe Caprin, in « II teatro nuovo », Trieste, Schimpff, 1901, accenna alla popolarità in Trieste delle arie dell'opera. Il Matrimonio segreto del Cimarosa, dato pri­ma di Gli amici ne oscurò un poco il successo. Pure l'opera piacque per la sua musica ispirata. - Pistoia: Teatro dei Risvegliati. Estate 1797. Scrive la Gazzetta Toscana N. 29 del 1797:

« L'eccellente musica à avuto il più favorevole incontro». - Bergamo: Teatro Nuovo, col titolo / due innamorati. 12 agosto 1799. - Vicenza: Teatro Berico. Primavera 1801. - Parma: Teatro Ducale. Estate 1801.

pirro — Melodramma in tre atti, musicato dal Nasolini, Nicola Zingarelli, Francesco Cardi, Francesco Bianchi ed altri. Fra l’altro il Nasolini musicò l’aria di Ulisse: «Quel ciglio, quel pianto». «Vedi G. G. Bernardi: II teatro musicale veneziano del sec. XVIII in Atti e memorie della R. Accademia Virgiliana di Mantova, 1914. Vol. VII, parte I.) - Venezia. Ascensione. 1793. - Venezia: Teatro privato Conte Alessandro Pepoli. Primavera 1794. Libretto edito dalla Tipografia Pepoliana. - Padova. 1794.

tito e berenice — Dramma in tre atti. Poesia di Giuseppe Foppa. - Venezia: Teatro La Fenice. Ascensione. 1793. Libretto edito da M. Fenzo.

amore la vince — Dramma giocoso in due atti. Poesia di Giuseppe Foppa, sull'argomento della Locandiera del Goldoni e di questa assunse poi il titolo, su poesia dell’Artusi. - Venezia: Teatro San Benedetto. Ottobre 1793. Il libretto fu stampato a Venezia - Casali - 1793 e reca i nomi dei cantanti, Venezia : Teatro San Samuele, col titolo La Locandiera. Carnevale 1800.

mitridate e la morte di mitridate —— Poesia di Antonio Simone Sografi, in seguito rifatta nella poesia da G. Rossi e modificata nella musica da F. Gnecco. - Vicenza, 1793, - Trieste: Tea­tro S. Pietro. Autunno 1796. Tenore Babini - Venezia. 1799. - Firenze: Teatro degl’Immobili. Autunno. 1799. - Londra: Vi cantarono la Banti e la Billington. 1801. - Venezia: Teatro La Fenice (col titolo: Vonima e Mitridate). Esecutori Giorgi-Banti e Tramezzani. Primavera. 1803. Torino: Teatro Renio. Primavera. 1805. - Parma: Teatro Imperiale col titolo Mitridate) 1806. - Bologna: Primavera. 1817 - Parigi. 13 dicembre 1817.

le feste di iside. quindi il sesostri Dramma Ìn due atti. Poesia di Apostolo Zeno, di Pietro Pariati e in parte di Gaetano Rossi. - Firenze: Teatro degl'Immobili. Carnevale. 1794. - Ve­nezia: Teatro S Benedetto. Fiera dell'Ascensione. 1795. Libretto edito da Modesto Fenzo. 1795. - Venezia: Teatro La Fenice. Autunno-1799. Libretto edito da Valvasense. 1799. - Trie­ste: Teatro Vecchio. Autunno. 1799. Vi cantò con grande successo il tenore Giacomo David.

adimiba Dramma, - Firenze. 1794.

ines de castro Dramma pasticcio in tre atti, musicato dal Nasolini, da lgnazio Gerace, da Giuseppe Cervellini e da Francesco Bianchi, la musica del quale fu tratta dall'opera dello stesso titolo rappresentata al teatro San Carlo di Napoli il 30 maggio 1794. - Venezia: Teatro S. Benedetto. Autunno. 1795. Libretto edito da M. Fenzo.

I RAGGIRI FORTUNATI. LA CONTESSA DI SARZANA —— Farsa in un atto dell'abate Pietro Chiari. - Ve­nezia: Teatro San Benedetto. 5 febbraio 1795. Teatro San Giovanni Crisostomo. Col titolo : La contessa di Sarzana. Primavera. 1800.

merope — Dramma in 3 atti, che Mattia Botturini derivò dal Metastasio e dal Da Ponte. Un brano musicale fu pubblicato a Monaco dall’Hubschmann. - Venezia: Teatro S. Benedetto. 21 gennaio 1796. Libretto edito da M. Fenzo. Ripetuta ivi: 5 ottobre 1797. - Bologna: Teatro Comunale. Primavera. 1796. - Parma: Teatro Ducale. Primavera. 1798. - Milano : Teatro Canobbiana. Agosto 1798. - Londra: Teatro Italiano. 1799. Grande successo. La parte di Polifonte fu sostenuta da Brigida Banti. - Trieste: Autunno. 1799. Elisabetta Billington, Antonio Brizzi e Ceccarelli vi ottennero grande successo. L'orchestra fu aumentata e scritturato il famoso scenografo Nicola Pelandi. Grande concorso di folla. - Torino : Teatro delle Arti. Carnevale. 1801. - Parma: Teatro Ducale. Estate. 1802. - Napoli: Teatro San Carlo 15 agosto 1806. (v. Florimo, 264). - Trieste: Teatro Nuovo. Primavera. 1808. La sola opera che piacque. - Parigi: 21 dicembre 1811.

gl'indiani Dramma in due atti di Mattia Butturini. (Venezia, M. Fenzo, 1796). - Venezia : Teatro S. Benedetto. 9 dicembre 1796. Ripetutavi il 7 dicembre 1797. Nella Biblioteca del Conservatorio di Milano una partitura per soprano, tenore e strumenti.

zaira Due atti. Versi di Mattia Buttarini. - Venezia: Teatro S. Benedetto. 22 febbraio 1797. Libretto edito dal Fenzo.

timoleone Poesia del Sografi. - Reggio Emilia. Fiera. 1797.

il medico di lucca e anche il medico dei bagni Dramma giocoso in un atto. Parole di Giovanni Bertati. - Venezia : Teatro San Samuele. Autunno. 1797. Libretto edito dal Salvasense. - Vienna: Teatro Porta Carinzia. 12 luglio 1800. - Lucca. 1800. - Livorno. 1800.

GLI OPPOSTI CARATTERI . GLI OPPOSTI CARATTERI, I TEMPERAMENTI CONTRARI, OLIVO E PASQUALE —— Farsa in un atto. Versi di Giovanni Bertati. modi­ficati poi da Artusi e Foppa. - Venezia. Tea­tro San Cassiano. Estate. 1798. Libretto edito da Antonio Rosa. - Venezia: Teatro San Samuele. 15 ottobre 1799. Libretto edito dal Valvasense. - Milano: Teatro La Scala. 21 gennaio 1801. - Trieste: Teatro Nuovo. Ottobre 1802. - Vienna: Teatro di Corte. 27 settembre 1805. - Napoli: Teatro Nuovo (v. Florimo pag. 152), 1806. - Parigi: Teatro dell'Imperatrice. Salle Louvoìs. 8 aprile 1808. Debutto dell'autore a Parigi.

melinda Favola romanzesca in due atti di Gio­vanni Bertati. – Venezia: Teatro S. Benedetto. 12 .settembre 1798. Libretto edito dal Fenzo.

il trionfo di clelia Opera seria su poesia del Sografi. - Milano: Teatro La Scala. 26 dicem­bre 1798. Scritta appositamente.

GLI SCITI Poesia di Rossi. - Venezia: Teatro La Fenice. Carnevale 1800. Esecutori: Catalani e Dogliani.

alzira Dramma. Musica del Nasolini e di Nicola Zingarelli. - Lisbona: Regio Teatro San Carlo. Estate 1803. Il libretto è stampato da Ferreira in portoghese e in italiano.

achille E PATROCLO O ACHILLE O LA MORTE DI PATROCLO Dramma eroico. - Modena: Tea­tro Ducale e Teatro Rangoni. Giugno ed ago­sto 1806. Ripetuta per 24 sere. Vi cantarono i coniugi Gordigiani e Luigia Calderini. Narra il Gaudini, nella Cronistoria dei teatri di Modena, che al Teatro Rangoni, il 4 Agosto 1806, fra grande entusiasmo fu fatto scendere dal­l'alto del palcoscenico un genio, indicante la fama, che collocò sulla testa del tenore Gordigiani una corona d'alloro, formata con monete d'oro del valore di 50 zecchini e 12 colombe furono lanciate dai palchi ed una portò alla tedesca Calderini un anello con brillanti. - Firenze: Teatro Pergola. Carnevale. 1811. - Parma; Teatro Ducale. Autunno. 1812. Esito buono. - Milano: Teatro Carcano. 1 luglio 1819.

il TRIONFO DEL BEL SESSO O il TRIONFO DELLE DONNE Pavia: Teatro Nuovo. 1806.

tessandro in eleusi Firenze: Teatro Pergola. Autunno; 1807.

il finto sordo  Farsa. - Parma: Teatro Ducale. 5 febbraio 1811. Esito mediocre.

1 riti d'efeso Milano. Carnevale. 1813. Nella biblioteca del Conservatorio di Milano esiste una partitura per due soprani.

voto di jefte Perugia. Quaresima. 1813.

il ritorno di serse Napoli: Teatro Fondo. Primavera. 1816. (v. Florimo. pas. 368).

gli amici vedi: Gl'Innamorati.

la contessa DI sarzana vedi: I raggiri fortunati.

la locandiera vedi : Amore la vince.

la modista raggiratrice Vedi elenco di John Towers.

LA MORTE DI CLEOPATRA — vedi: Cleopatra, Regina d’Egitto.

 

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