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Iniziò i suoi studi musicali presso il
Conservatorio S. Maria di Loreto di Napoli dove permase nel decennio 1723 -
1733 con F. Mancini, G. Veneziano e F. Barella: il suo debutto come operista
è fatto risalire nel 1735 con l’opera LA NEMICA AMANTE.
Le opere teatrali successive gli fecero ottenere buoni successi, tanto che
venne nominato vicemaestro di cappella a Palermo nel 1738 - 1739, dove
rimase fino al 1748.
Si trasferì poi a Roma, Vienna e Venezia, forse anche a Milano, Torino e
Genova rappresentando sempre sue opere, finché non si stabilì
definitivamente a Lisbona nel 1752.
Il grande successo riportato dal suo DEMOFOONTE gli procurò il conferimento
dell'Ordine di Cristo e la nomina a maestro di cappella reale. Fu il suo
ALESSANDRO NELLE INDIE, interpretato dal grande Caffarelli e dal Babbi, ad
inaugurare il nuovo teatro nel Paço da Ribeira, che fu distrutto pochi mesi
dopo dal terribile terremoto del 1755.
La sua attività non si esaurisce con la famea di operista, ma si espresse
anche come insegnante di prestigio, autore di metodi e di solfeggi e
prolifico compositore di musica sacra. Suoi allievi furono il compositore A.
Silva e la cantante L. Todi. Le circostanze della morte sono oscure e la
data incerta.
La sua attività si svolse soprattutto concentrata fra il 1740 e il 1760 come
continuatore, legato ai crismi tradizionali di una tipologia di opera vicina
a quella di Hasse che ne fu il suo migliore esponente: Perez, tuttavia si
distinse assieme anche ad altri compositori interagendo con le trame in modo
di rinforzare la consistenza drammatica e musicale dell'opera seria, che
faceva già trasparire sintomi di crisi. Ebbe il merito di trasportare nel
Portogallo la magniloquenza scenografica degli spettacoli napoletani: il suo
ALESSANDRO NELL'INDIE portò sul palcoscenico un intero corpo di cavalleria
ed un'imitazione della falange macedone. Lo splendore che caratterizzò
queste sue messe in scena furono ugualmente elemento distintivo di Perez
anche nella sua direzione artistica a Lisbona, ricorrendo ad associare alla
Meraviglia visiva, quella canora, ospitando per questo scopo i migliori
cantanti sulla piazza: Elisi, Manzuoli, il grande Caffarelli, Gizziello,
Babbi, Raaf, Guadagni: queste sue iniziative ed anche i suoi risultati
furono molto ben gradite al Re del Portogallo che compensò il suo ingaggio
con ben 50.000 fiorini circa: David Perez si era costruito una fama con le
sue rappresentazioni italiane e viennesi tale da farlo pagare a peso d’oro.
Anche la sua produzione sacra è consistente, e il musicologo francese Fétis
le giudica addirittura migliori di quelle teatrali, poiché secondo la sua
opinione in queste ultime manca una vera originalità di idea. Nei suoi
capolavori DEMETRIO e SOLIMANO, accanto all'uso preponderante dei recitativi
secchi, delle arie con da capo e di semplici motivi accordali, è presente
tuttavia una cura particolare per lo strumentale, che si manifesta
arricchito e incisivo drammaticamente dall'utilizzo di svariati timbri
riuscendo a conferire diversità e individualità ai caratteri principali.
Composizioni
Opere teatrali
LA NEMICA AMANTE
(libretto A. Schietti; Napoli, 1735);
SIROE, RE DI PERSIA (P. Metastasio; Napoli, 1740);
I TRAVESTIMENTI AMOROSI (A. Palomba; Napoli, 1740);
DEMETRIO (P. Metastasio; Palermo, 1741);
L'EROISMO DI SCIPIONE (Palermo, 1741);
ASTARTEA (A. Zeno e P. Panati; Palermo, 1743);
MEROPE (A. Zeno; Genova, 1744 o Venezia, 1750);
MEDEA (Palermo, 1744);
ALESSANDRO NELL'INDIE (P. Metastasio; Genova, 1744);
AMORFA L'UOMO CIECO (Firenze, 1745);
L'ISOLA INCANTATA (Palermo, 1746);
ARTASERSE (P. Metastasio; Palermo, 1748);
LA CLEMENZA DI TITO (P. Metastasio; Napoli, 1749);
SEMIRAMIDE RISCONOSCIUTA (P. Metastasio; Roma, 1749-50);
VOLOGESO (A. Zeno; Vienna, 1750);
LEUCIPPO (Vienna, 1750);
FARNACE (J. Duranti; Roma, 1750);
ANDROMACA (V. A. Cigna-Santi; Vienna, 1750);
EZIO (P. Metastasio; Milano, 1751);
ZENOBIA (P. Metastasio; ivi, 1751);
DIDONE ABBANDONATA (P. Metastasio; Genova, 1753);
ADRIANO IN SIRIA (P. Metastasio; Lisbona, 1752);
DEMOFOONTE (P. Metastasio, ivi, 1752);
L'EROE CINESE (P. Metastasio; Ivi, 1753);
IPERMESTRA (P. Metastasio; ivi, 1754);
L'OLIMPIADE (P. Metastasio; ivi, 1754);
LUCIO VERO (A. Zeno; Verona, 1754);
IL SOLIMANO (G. Migliavaeca; Lisbona, 1757);
ENEA IN ITALIA (Lisbona, 1759);
ARMINIO (A. Salvi; Londra, 1760);
LA VERA FELICITÀ (M. Bergonzoni Martelli; Lisbona, 1761);
GIULIO CESARE (V. Terzago; Lisbona, 1762);
LA BERENICE (A. Zeno; Verona, 1762);
L'ISOLA DISABITATA (Metastasio; Lisbona, 1767);
CREUSA IN DELFO (G. Martinelli; Lisbona, 1774);
IL RITORNO DI ULISSE IN ITACA (M. Bergonzoni Martelli; Lisbona, 1774);
LA PACE FRA LA VIRTÙ E LA BELLEZZA (P. Metastasio; Lisbona, 1777).
Musica sacra
MATTUTINO DE' MORTI in fa maggiore a 5 voci e orchestra
(Londra, 1774);
IL MARTIRIO DI S. BARTOLOMEO, oratorio in 2 parti (Padova, 1779);
8 MESSE (2 pubblicate: quella in la maggiore a 4 voci e orchestra, del
1736; quella in mi bemolle maggiore a 8 voci e orchestra, del 1766);
MATTUTINO DEL SS. NATALE a 4 voci concertanti e continuo;
LAMENTAZIONI E RESPONSORI per i tre Uffizii delle Tenebre a 4 voci e
organo;
RESPONSORI PER LA SETTIMANA SANTA a 4 voci con organo e violoncello;
RESPONSORI PARA LA FIESTA DE NAVIDAD a 4 voci;
2 SALVE RE8INA a 4 voci e organo;
MAGNIFICAT in re maggiore a 5 voci e orchestra;
2 CREDO;
MOTTETTI CONCERTATI a 4 voci;
12 SALMI a 3 e 8 voci, orchestra o organo;
Inoltre
IL TRIONFO DI VENERE, serenata (Palermo, 1738);
L'ATLANTA, serenata (ivi, 1759);
L'AMOR PITTORE, “componimento - drammatico civile” (A. Giovo; Napoli,
1740);
IL NATALE DI GIUNONE, serenata (Palermo, 1742);
L'EROE CORONATO, serenata (G. Martinelli; Lisbona, 1775).
SERENATA a 4 voci e strumenti (1733)
ARIE,
DUETTI,
SOLFEGGI e TRATTATI di canto.
Il Martirio di San Bartolomeo a Palermo
A cura di
Arsace
Ritratto fornito da Tassos
Dimitriadis |
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