Per concludere in bellezza la visita, i tanto amati clavicordi, detti anche sordini: tali strumenti hanno un suono leggero e non sono adatti per i concerti perchè hanno un suono debole prodotto da lamelle, chiamate tangenti sulla corda: è questo il motivo per cui veniva utilizzato solo in piccoli ambienti famigliari: strumento tanto amato da Johann Sebastian Bach e da i suoi figli.
I tre clavicordi della collezione sono strumenti molto rari sotto più di un punto di vista: se il clavicordo italiano cinquecentesco è uno dei sette esemplari esistenti di questo tipo, caratterizzato da un impianto molto "legato" (la medesima coppia di corde produce più note consecutive),
il clavicordo di autore anonimo del primo Settecento, dall'inusuale sagoma a perimetro mistilineo, è finora l'unico documentato con tastiera in posizione centrale.
Infine il clavicordo tardo-settecentesco di provenienza sudtirolese è uno degli ultimi strumenti "legati".
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