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La
testimonianza di Mancini evidenzia un
fatto di fondamentale importanza, che ci fa ben comprendere quanto una voce
di falsetto possa avvicinarsi a quella di un evirato cantore: la sostanza
del punto che si vuole sottolineare è che il compositore Lorenzo Perosi
nella prima decade del 1900 rifiutò Mancini che era un falsettista
sopranista, nel suo corpo canoro poiché lo aveva scambiato, dopo averlo
udito cantare, ad un castrato (nel 1900 si decise di non assumere più nei
cori e nemmeno come cantanti solisti nuovi evirati cantori, lasciando
tuttavia quelli già presenti per potergli assicurare la pensione; tutto
questo allo scopo di voler così estinguere le motivazioni dell’atroce atto
di evirazione).
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Ultimo aggiornamento: 17-10-21 |