Baerenstadt 

 

 

Aneddoti

 

 

 Baerenstadt (a destra), con Senesino e la Cuzzoni, nel Flavio di Handel, incisione di John Vanderbank, 1723

 

 

Nelle sue "Kritiche Briefe uber die Tonkunst", Friedrich Wilhelm Marpurg riferisce la seguente vicenda:

Leonardo Vinci e Nicola Porpora, due compositori italiani ai loro tempi celebri, una volta a Roma, in occasione del Carnevale, dovevano rappresentare ciascuno due nuove opere di loro creazione.
Ognuno di loro aveva il suo teatro; ognuno di loro aveva la sua buona compagnia di cantanti; ognuno di loro aveva anche i propri sostenitori; erano gelosi entrambi l'uno dell'altro; e ognuno aveva la sua caffetteria, dove si incontrava con i propri amici, per dare ogni tanto sfogo alla bile accumulata contro l'altro. La prima opera di entrambi incontrò favore. La seconda opera di Porpora doveva esser rappresentata alcuni giorni prima della seconda di Vinci. 
I sostenitori di Porpora si erano dati un gran da fare per vantare la superiorità della sua seconda opera rispetto alla prima e avevano destato una grande aspettativa tra gli amanti della musica. Vinci temeva ormai di dover soccombere con la sua seconda opera, soprattutto perchè questa sarebbe andata in scena alcuni giorni dopo. Si immaginava che il lavoro del suo rivale avrebbe sottratto al suo tutti gli applausi. Nessun discorso dei suoi amici servì.
Vinci allora meditò un mezzo per ostacolare il buon esito dell'altro: pensò di comprare 150 biglietti di ingresso al teatro di Porpora e distribuirli ad altrettanti suoi amici, che poi durante le prove generali dell'opera avrebbero dovuto fischiare e rumoreggiare.

Il progetto di Vinci però si scontrava con la realtà: era una somma non raggiungibile per le sue tasche l'acquisto di 150 biglietti per la prova generale dell'opera di Porpora. Si noti che a Roma la prova generale di un'opera era talmente importante da segnare il successo o meno della stessa, proprio perchè era questa che si ascolta e si valuta con la massima attenzione, e quindi essa determina il destino dell'opera stessa.
Allora meditò un altro stratagemma, abbandonando il primo pernicioso intento: 
Che poteva fare? Vinci era disperato e attendeva tremando il destino della sua nuova opera, nella certezza straziante di un suo imminente fiasco.
Tra i cantanti di Vinci si trovava una cantante che era ben noto: Gaetano Baerenstadt, che del canto non si preoccupava molto, ma per contro pare si occupasse di studiare (unico nel suo genere): per questo motivo si era fatto molto apprezzare in molte case nobili.
Generalemtne nelle opere in cui cantava si accontentava delle ultime parti: ebbene Porpora, per sua sfortuna, una volta aveva parlato male di lui; di conseguenza la situazione che si era venuta a creare fra i 2 compositori cadde a fagiolo per realizzare una pariglia a Porpora, e contemporaneamente alleviare la tensione a Leonardo Vinci: Gaetano rincuorò Vinci e lo esortò a fare affidamento su di lui e a non preoccuparsi.

Dunque Baerenstadt si recò abbigliato in modo da non farsi riconoscere nel teatro dove doveva tenersi l'ultima prova dell'opera di Porpora: qui si riservò un intero palco per sè solo nell'ordine più alto e vi si tenne quanto più possibile nascosto.
Quando con un gran concorso di gente, iniziò la prova generale e gli amici di Porpora non mancarono di mostrare il più frequentemente e rumorosamente possibile il loro consenso e la loro ammirazione, Gaetano Baerenstadt cominciò ad estrarre dalle tasche degli aggeggi: si trattava di rotolini di carta, riempiti di tabacco spagnolo, dove erano applicati 2 fori uno sopra e uno sotto: iniziò a soffiare fuori il tabacco dopo avere acceso un paio dei suoi rotolini, e il tutto il più forte che poteva.
Il tabacco si diffuse subito in tutta la platea e cominciò a cadere a poco a poco sugli spettatori sottostanti: questi se ne accorsero subito e cominciarono a guardare in alto per capire da dove provenisse quella pioggia tanto singolare. Intanto il tabacco che  cadeva si infilò nei nasi rivolti verso l'alto e tutti starnutirono a ripetizione. Baerenstadt nel frattempo continuava a dare fuoco alle munizioni di tabacco.
In quella strana circostanza più il pubblico acuiva lo sguardo verso l'alto e più aumentavano gli starnuti e il rumore: i gridolini delle signore che si lamentavano per i loro vestiti ed i loro merletti, cominciarono a coprire la voce dei cantanti ed alla fine tutti cercarono di uscire il più in fretta possibile dal teatro, tanto che alla fine del primo atto non vi era più neppure uno spettatore.
Ora, giacché non si era potuta ascoltare e valutare con la tranquillità necessaria la prova, anche l'opera del povero Porpora ricevette, come era usanza a Roma, un duro colpo: e tanto maggior successo ottenne invece quella di Vinci: si è trattato di un perverso tiro da parte di Gaetano Baerenstadt...

 

 

 

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A cura di Arsace

 

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Ultimo aggiornamento: 17-10-21