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Il
libro che sia interessante, e per infervorarsi nella verità del Libro,
convien leggerlo, e rileggerlo fintantochè il Personaggio siasi investito
del carattere.
Sopra tutto si richiede la compostezza della Persona anche nelle maggiori
passioni, ma chi deve dimostrar la verità del fatto, si è, la faccia, e li
preventivi moti delle braccia.
Nel prim'Atto d'opera procurar che vi sia un Aria che denoti bravura per il
tratto successivo, per riserbarsi poi a dimostrar nel Secondo quella maniera
di cantare, e Sceneggiare nel pezzo d'aspettativa (che senza una bella
preparazione di fatto interessante non si potrà ottenere) il quale, non 5010
in questo, ma ancora in tutti gli altri pezzi, si dovrà rappresentare
placidam.te senza scuotersi, e contorcersi sconciamente.
La vocale dell'A, come più difficile, deve sentirsi sempre la stessa in
tutte l'estensioni, particolarmente nelle volate, e queste non dovranno
esser rincalzate verso la fine, àffinchè non comparischino all'orecchio
altrui urli insopportabili, ma converrà mantenersi nell'istessa eguaglianza
senza alterazione.
Nella prima sera per lo più la sogezzione fà mancare il fiato nelle note
sostenùte, sicchè piutosto che farsi scorgere, converrà supplire col
spezzare il sentimento, e ripiegare con una aspirazione, o cose simili.
Di più le variazioni non devonsi mai esporre la prima sera, ma converrà
meglio cantare con pulizia tutto ciò che avrà scritto il Maestro, e per il
tratto successivo fare ciò che sarà preventivam.te meditato; avvertendo di
non sbagliare, e se in caso' al Pubblico le persuada un bel passo, non
bisogna mai levarglielo, poichè qualunque altra variazione ha sempre minor
pregio di quella che piace..
Non mai cantar con impegno tutte le Arie, ma in caso siano buone, una sera
se ne canta una, ed un'altra sera l'altra, e similm.te se una di queste
piaccia all'estremo, conviene tenersi mediocre tutto il primo intercalare ma
nella replica del secondo procurar di dirla colla maggior pulizia, e
vibrazione, e nel fine siavi campo di terminar con forza, e con passi da far
rimaner contento il pubblico, avertendo, che questa riflessione dovrà aversi
in tutti i pezzi.
Quell'aver un’Aria di note e parole è il maggior stacco che si possa fare,
particolarmente quando venghi vibratà, e recitata; onde converrà usar la
furberia di far sì che questa venghi posta senza fallo, essendo colpo
sicuro.
Quando si recita convien che il Sogetto che parla stia indietro agl'altri
coi quali discorre; per esser pronto a qualunque azzione, e per beneficio
maggiore della voce, la quale si spande con più facilità verso la Platea;
come pure il Sogetto che parla deve star non in facciata, ma bensì da
fianco, restando sempre la faccia ben disposta verso l'uditorio.
La prima volta che si sorte in Scena bisogna procurar di piantarsi ben
indietro avanti di parlare, e poi col gesto denotar avanti la parola che si
deve dire, e se il Recitativo sarà flebile, o denoterà cordoglio farà buon
effetto quel rilasciar la voce cantando, senza però doversi adoperare in
altra situazione.
Sopratutto convien far disporre il Libro in maniera da sortir più tardi che
si può, acciocchè il pubblico stia in aspettazione, e faccia silenzio.
A
cura di Arsace
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