Il veneziano Antonio
Montagnana fu un basso che possedeva una
voce
potente, con
delle sonore note basse e un'ampia gamma di toni, caratterizzata da una flessibilità,
un'agilità vocale e una velocità fuori del comune.
Burney scrisse della sua «forza profonda, pastosità e particolare
correttezza dì intonazione nel tenere a lungo la nota».
Non si conosce la sua esatta data di nascita, ma poiché si ritirò
verso il 1750, si può supporre che egli sia nato nella prima decade del
XVIII° secolo.
Si dice sia stato un allievo di Nicola Porpora, di cui cantò
effettivamente delle opere a Roma nel 1730 e a Torino nel 1731.
In quello stesso anno si trasferì a Londra dove entrò
come basso principale nella compagnia di Handel, la ROYAL
ACCADEMY. Poi
quando questa sospese le sue attività, Boschi ritornò in Italia.
Handel riprese le sue rappresentazioni d'opera nel 1729-1730 e per la stagione
1731-1732 lo reingaggiò. Nel 1733 Montagnana
passò all'Opera of the Nobility.
Per Handel Montagnana debuttò nel ruolo di Leone (interpretato
originariamente da Boschi) nel novembre del 1731, in occasione della
ripresa del TAMERLANO (queste arie per basso, splendide veramente, sono
ritrovabili nella versione del TAMERLANO di Malgoire, e non in quella
edita dalla ERATO dirette da J.E. Gardiner).
Handel gli scrisse una nuova aria: non è stata pubblicata, ma Winton Dean
(fonte della maggior parte delle informazioni qui inserite) ci dice che si
tratta di un'aria di Boschi (nel RICARDO PRIMO) trasposta per registro più
grave e ampiamente rielaborata, "più delicata e molto più lunga", meglio
sviluppata e orchestrata.
Durante la stessa stagione, Montagnana partecipò alle prime di EZIO e
SOSARME e anche alle riprese di PORO e ADMETO (dove Handel aggiunse 3 arie
per lui), di FLAVIO (dove il suo ruolo si arricchì delle arie di Boschi in
un ruolo differente) e , verosimilmente, di GIULIO CESARE.
Nel 1732 - 1733, partecipò alla prima di ORLANDO e alle riprese di
ALESSANDRO e di TOLOMEO, e probabilmente di FLORIDANTE.
Nel frattempo Handel gli aveva ugualmente offerto dei ruoli di rilievo
nelle prime produzioni londinesi di oratori: ESTHER e ACIS AND GALATHEA
nel 1732, e DEBORAH nel 1733.
Anche se Handel seguì le tendenze della
scuola di canto italiana che, fino agli inizi del diciottesimo
secolo, relegò la voce di basso
nell'opera seria a parti secondarie, Charles Burney sottolinea in modo
sorprendente, nella sua A General History of Music:
"il genio e la passione di Handel non si rivela mai così tanto eclatante
come nelle arie per basso che egli compose per Boschi e Montagnana".
Di questi riferisce della sua «forza profonda, pastosità e particolare
correttezza dì intonazione nel tenere a lungo la nota».
Per Montagnana, Handel compose in un registro di 2 ottave (dal fa della
grande ottava al fa') e per una tessitura più ampia di quella di Boschi.
Quando Montagnana entrò nel cast di Handel, i ruoli per basso divennero
più interessanti, più vari e più importanti: si pose in sostanza in
evidenza maggiore un registro più esteso, tecnicamente ed emozionalmente.
Il saggio Zoroastro, nell'ORLANDO, può vedersi come precursore in qualche
modo di Sarastro nel FLAUTO MAGICO di Mozart. E benchè Saul, il più
grande ruolo di basso del dramma musicale inglese, non fosse ancora stato
creato, Montagnana pose comunque i primi passi negli oratori handeliani
drammatici (ESTHER e ATHALIA).
Handel scrisse per lui un ruolo in ATHALIA nel 1733, ma prima della
produzione di questo oratorio, egli - così come la maggior parte dei
cantanti di Handel - aveva disertato per riunirsi alla compagnia rivale di
nuova costituzione, l'OPERA OF THE NOBILITY.
La fine della carriera di Montagnana si sostanzia nei seguenti impegni che
sostenne dopo il 1733: cantò con l'OPERA OF THE NOBILITY, dove il
direttore musicale era il suo maestro Nicola Porpora, per 4 stagioni, dal
1733 al 1737.
Alla dissoluzione di tale compagnia, Montagnana si ricongiunse con Handel
nel 1737-1738, ma era evidente il suo declino e questo lo si può notare
nella scrittura per basso dedicata alla sua interpretazione vocale: dei
ruoli furono composti per lui in FARAMONDO e SERSE, ma meno importanti e
in un registro più stretto.
Nel 1740 raggiunse la cappella Reale di Madrid, dove il suo collega
Farinelli, che era stata una stella dell'OPERA OF THE NOBILITY, era stato
nominato musicista straordinario del Re, e circa 10 anni più tardi si
ritirò dalle scene.
Recensione
Cd di arie per Montagnana
A cura di Arsace