Fu col cantore Marzio Erculeo, il soprano della corte
Estense, che iniziò a studiare canto, apprese la tecnica violinistica con G.
Maria Bononcini, e composizione col Padre A. Bendinelli.
Ordinato sacerdote nel 1677, sostituì G. Colombi nella conduzione della
cappella del duomo nel 1694 e nel 1699 fu nominato vice maestro di cappella
della Corte Estense (maestro dal 1722 alla morte).
Suo allievo fu il compositore e violinista
Tomaso Antonio Vitali.
Nel 1729 volle proporre presso il duca di Modena un’idea per la
realizzazione di un insegnamento musicale pubblico nella città: questa
lodevole iniziativa non venne comunque accolta.
Fu giudice nella disputa tra padre
Martini e T. Redi riguardo la risoluzione
del canone di G. Animuccia (1732/1733).
Esemplare la sua salda maestria contrappuntistica, secondo padre Martini
(all’indirizzo del quale sono giunte ai nostri giorni 3 lettere autografe di
Pacchioni), alla quale univa una facilità di invenzione e sottile
sensibilità armonica.
La polifonia caratterizza le composizioni di Pacchioni: ad esempio nel
salmo Confitebor a 4 voci (che si trova, assieme ad altri manoscritti, nella
Biblioteca “G. B. Martini” di Bologna), il cui “Sicut erat” fugato su 6
elementi tematici, venne riportato da padre Martini nel suo “Esemplare”
(Bologna, 1775).
Nelle composizioni di stile concertato, Pacchioni si afferma come artista di
genialità sorprendente, sfoggiando una vasta gamma di situazioni stilistiche
ed espressive.
Un altro brano molto apprezzato da padre Martini è “l'Adoramus te” della
Messa breve a 4 voci, in cui Pacchioni si presenta con una grande
naturalezza nell'intrecciare straordinarie e artificiose modulazioni, usando
– come riporta Martini nel suo “Esemplare” - molti “artifici, affinché la
modulazione non riesca aspra e disaggradevole alle orecchie degli
ascoltanti, come succede qualche volta a nostri tempi”.
Composizioni
Oratori
S. Antonio Abbate, l'eroe trionfator dellinferno (libretto V. Carli; Modena,
1677);
Le porpore trionfali di S. Ignatio, il patriarca antiocheno a 8 voci e
strumenti (Id.; Modena, 1678);
La gran Matilde d'Este a 6 voci e strumenti (A. Colombo; ivi, 1682).
Inoltre
Se sia peggio il dir mal d'altri o lodar se stessi, accademia per archi e
continuo;
Ristoro de' mortali, serenata per l'arciduca Francesco II d'Este, con
concerto grosso e concertino;
2 canzonette per Alto e continuo.
Musica sacra
2 Kyrie e Gloria (1 a 4 e 1 a 5 voci);
Stabat Mater a 4 voci;
2 Dixit Dominus a 4 voci;
Magnificat, id. (1713);
Miserere a 4 e 5 se piace, con strumenti e ripieni;
Responsori per la settimana santa a 4 voci e continuo;
Messa di Requiem a 8 voci e organo;
Credo a 4 voci con strumenti e organo;
Inni per le maggiori feste dell'anno a 4 voci;
numerosi altri mottetti con o senza strumenti.
A cura di Arsace