Juvara
( Messina, 16 Giugno 1676 - Madrid, 31 Gennaio 1736 )
La sua professionalità lo portò a distinguersi in campo architettonico e
scenografico, nonché nell’ambito della incisione.
Cominciò la sua carriera a Messina, concependo gli apparati scenici per
l'incoronazione di Filippo V di Spagna (1701); una volta passato a Roma,
iniziò lo studio dell’architettura con Carlo Fontana e progettò le scene per
le esequie dell’Imperatore Leopoldo I d'Austria (1705).
Si trasferì poi a Napoli, ove disegnò
la
parte delle scene per il Teatro S. Bartolomeo di questa città (1706).
Ritornato a Roma, Juvarra fu iperattivo dedicandosi alla progettazione della
costruzione del teatro domestico del cardinale Ottoboni (1709), e il
riammodernamento del Teatro Capranica (1713); sempre in questo periodo, si
occupò alcune scene per il teatrino della Regina di Polonia a Palazzo
Zuccari.
Nel 1713 progettò inoltre la costruzione di un teatro a Genova. Nel 1714 fu
a Torino, al servizio del Re Vittorio Amedeo II di Savoia, in qualità di
scenografo, allestendo tra le altre cose gli apparati funebri per Giovanna
Battista di Savoia nel 1724, per Anna d'Orléans nel 1728 e per Vittorio
Amedeo II di Savoia stesso nel 1732.
Si dedicò alla realizzazione di numerosi edifici a Torino, in Spagna e
Portogallo.
Nel 1733 fu decisa la costruzione di un nuovo teatro a Torino, che sarebbe
stato il futuro Teatro Regio, e Juvarra ottenne il progetto: tutta la sua
progettazione, al giorno d‘oggi perduta, fu certamente impiegata
successivamente da Benedetto Alfieri, che ultimò i lavori dopo la morte di
Juvarra.
Come scenografico, Juvarra fu tra i primissimi a tentare
le vie di una scenografia più naturale e suggestiva, nell'intento di
proporre un'alternativa all'architettura scenica fondamentalmente simmetrica
prevalente nel primo Settecento. Distante da illusionismi virtuosistici, Juvarra caratterizza le sue scene
con un abilissimo gioco di chiaro-scuri, che permette alle strutture
architettoniche di inserirsi liberamente in uno scenario squisitamente
"fantastico".
La raffinatezza e eleganza, unita ad una ben
intivata intonazione luminosa degli spazi, si possono individuare nei disegni
per il Teatro Capranica a Roma, dove il palcoscenico acquista una maggiore
vastità, e nei progetti torinesi, che portano all’attenzione ambienti più
ampi e complessi.