Dopo una breve Ouverture, l'oratorio si presenta al pubblico con un coro polifonico "Ye sons of Israel", con un tema intrecciato raffinato e ben elaborato. Appare strano comunque che Handel, che era molto attaccato alla presenza della Ouverture nei suoi lavori (si pensi come ha lottato con Jennens per mantenere l'Ouverture nel MESSIAH), non ne abbia composta vera e propria, ma solamente una breve introduzione strumentale. Si Parla in realtà di Introduzione per questo pezzo strumentale, poichè si tratta di un singolo movimento orchestrale.

Ouverture e Ye sons of Israel

Ye sons of Israel, ev'ry tribe attend,
Let grateful songs and hymns to Heav'n ascend!
In Gilgal, and on Jordan's banks proclaim
One first, one great, one Lord Jehovah's name.

Con questo coro gli ebrei cantano inni di gioia per la conquista di Canaan, ricordando anche la loro attraversata miracolosa del fiume Giordano che mise fine a 40 anni nel deserto. La frase "In Gigal, and on  Jordan's banks proclaim" viene introdotta con una entrata vocale senza accompagnamento, la prima di una serie che tesse un filo che percorre tutto l'oratorio. Seguono una serie di brani solistici, che sono anche piacevoli all'ascolto, ma poco convincenti da un punto di vista drammatico. Si ricorda per esempio il momento in cui Joshua entra in scena, sicuro di sè fino quasi ad essere un po' presuntuoso, nel recitativo "Behold, my friends, what vast rewards are giv'n" sostenuto dalle adulazioni del guerriero Caleb: tale sicurezza continua nell'aria immediatamente a seguire "O first in wisdom, first in pow'r!"

O first in wisdom, first in pow'r!

Achsah, figlia di Caleb, porta un cambiamento d'umore drammaticamente necessario, sottolineando il contrasto fra le sofferenze della prigionia in Egitto con la gioia dell'arrivo a Canaan;  tutto questo può ravvisarsi nell'aria "Oh! who can tell, oh! who can hear", dove le parti del violino solo e del violoncello ricordano gli albori della carriera di Handel, nella RESURREZIONE.

Oh! who can tell, oh! who can hear

L'atmosfera calma dell'aria non dura a lungo: Joshua ritorna e nel suo recitativo "Caleb, attend to all I now prescribe" impartisce l'ordine di innalzare un monumento in Gilgal in modo che le generazioni future possano ricordare e conoscere la miracolosa fuga dall'Egitto. 

Joshua introduce una frase da solo, senza alcun accompagnamento, che serve come introduzione al coro e orchestra per intonare "To long posterity we here record", un coro riempito tutto di impressioni vive della circolazione di fiotti del fiume Giordano che ritirò i flutti (si canta sulle parole "In wat'ry heaps affrighted Jordan stood, And backward to the fountain roll'd his flood"). Questo tema di acqua che cola si ritrova anche nella successiva aria di Joshua "While Kedron's brook to Jordan's stream", dove la linea melodica di Joshua è punteggiata da ritmi puntati orchestrali. 

While Kedron's brook to Jordan's stream

Othniel, giovane guerriero, appare sulla scena contemporaneamente ad un Angelo; l'aria di Othniel "Awful pleasing being say", è piacevole, ma non è uno dei pezzi più incisivi di Handel, ma porta alla apparizione dell'Angelo nel recitativo accompagnato "Leader of Isreael", dove si enuncia il messaggio sanguinario che prevede la caduta della città di Gerico, che sarà vinta sicuramente da Joshua, il capo d'Israele; Nella splendida aria seguente "Haste Israel, Haste", Joshua dà l'ordine ai suoi compatrioti di eseguire il loro obiettivo distruttivo, velocemente "Haste".

Awful pleasing - Joshua, I come commission'd - Leader of Israel - Haste, Israel haste 

Il coro "The Lord Command"  invece rievoca la solidità degli anthems anglicani, e si canta come Joshua venga nominato capo degli ebrei in battaglia. Qui si possono ascoltare i risultati dell'ordine impartito. 

Handel decide di lasciare il campo battagliero, per tornare ai colori campestri e bucolici: si continua quindi con la storia d'amore tra Achsah e Othniel.

Handel ha composto in questo punto una perla nell'accompagnato "In these blest scenes, where constant pleasure reigns", dove Othniel, passeggia in una tranquilla campagna, ed incontra la figlia di Caleb, la sua fidanzata. Handel allestisce musica d'amore di matrice bucolica, con i doverosi "ugelletti" e "limpide fonti" vengono rievocati: la natura appare mutata in relazione all'affetto dei protagonisti, quasi a diventarne una adeguata cornice. 

In these blest scenes, where constant pleasure reigns

Questa parentesi agreste, evocata dal testo dal testo di Morell, servì ad Handel come trampolino per una ispirazione bucolica : l'aria di Achsah "Hark, 'tis the linnet and the thrush!" per soprano, flauto e violino, dipinge i canti degli uccelli che svolazzano nel cielo: un effetto meraviglioso. 

Hark, 'tis the linnet and the thrush!

 

I due innamorati scherzano un po' in fraseggi del recitativo, che si conclude nel duetto "Our limpid streams with freedom flow". 

Si irrompe l'idillio con un suono di tromba guerriera, che ha un peso molto più drammatico della prima volta in cui è apparsa nell'oratorio; Otniel sogna di poter sposare Achsah appena distrutta la città di Gerico: il coro "May all the host of Heav'n" di Israeliti finale del primo atto augura agli eroi buona fortuna per il conflitto imminente.

May all the host of Heav'n attend him round,
And angels waft him back, with conquest crown'd!

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 A cura di

Arsace da Versailles

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