In memoria di Luigi XIII°

Luigi XIV ebbe  a cuore la conservazione del castello della sua infanzia, quello che suo padre fece edificare dal 1631 al 1634 da Philibert Le Roy. (1; 2)

I suoi paramenti di mattoni rossi e di pietra calcarea con sfumature ocra così come gli alti tetti in ardesia ne facevano la particolarità.

Tuttavia il Re vi apportò un aspetto monumentale, dinnanzi al quale Luigi XIII avrebbe a fatica riconosciuto il suo piccolo castello di caccia.

Tra il 1661 ed il 1682, le tre facciate furono gradatamente ridisegnate.

Le finestre si ingrandirono in altezza e furono istallati numerosi busti di statua antiche.

L’inserimento di molteplici ornamenti in piombo dorato sui tetti si accompagnò con la ripresa in tinta rossa dei paramenti di mattoni e con la trasformazione del vecchio balcone centrale del primo piano in un portico a 4 doppie colonne di marmo.

I Cambiamenti più importanti intervennero durante la terza campagna di lavori che iniziò nel 1678: il corpo centrale su sopraelevato di un attico dotato a coronamento dello stesso di un timpano scolpito e di un orologio, mentre il numero delle finestre della facciata passò da 5 a 7 in larghezza.

Una balaustra ornata da vasi con fuoco (anticamente erano vasi sormontati da un fiore di giglio) e di gruppi scolpiti fu così installato sui tetti i cui lucernai furono totalmente modificati. In 20 anni di lavori, Luigi XIV si fece dunque orafo, intagliando e limando senza fermarsi il profilo e lo stile del castello di suo padre, allo scopo di costruire una vera leggenda.

Torna nella Corte di Marmo

 

Torna alla Home

Vai a GFHbaroque.it

Vai in haendel.it