Galleria degli Specchi Il soffitto dell'Apoteosi Fastes des puissances voisines de la France Questa composizione si trova simmetricamente al lato opposto della tela centrale della Galleria degli Specchi, ed è Mercurio (si veda anche sotto) che unisce questo dipinto, con la rappresentazione di base da cui si snodano tutti gli altri dipinti: Le Roi gouverne par lui-meme. Le Potenze europee ricevono l'avvertimento del Dio Mercurio: la Germania presenta un atteggiamento fiero, seduta su una nuvola, con la sua aquila alla destra, le cui estensioni alari sembrano voler proteggere la Spagna e l'Olanda. Queste potenze vivono i loro ultimi istanti di gloria. Nel XVIII° secolo, la parola "Faste" ha sostituito quello di "Orgoglio" nell'iscrizione del dipinto, ma il concetto espresso nel dipinto rimane legato al significato di Orgoglio: è l'orgoglio e la superbia dell'Impero, della Spagna e dell'Olanda che ha giustificato l'entrata in guerra della Francia! Per rappresentare queste tre potenze, Charles Le Brun ha rispettato la gerarchia delle corone: L'Impero è al centro e domina le altre due potenze.
Si trova a sinistra in alto. Giove, il sovrano dei dei, è posto più nel cielo, tra le due composizioni, ossia Le Roi gouverne par lui-meme e Les Fastes del puissances voisines de la France. Tiene lo scettro, segno della sua autorità, e brandisce il fulmine in direzione dei tre Stati nemici della Francia, che gli sono indicati da Giunone. Si è schierato con la Francia dunque.
Il giornale Mercure galant del dicembre 1684, commenta come la figura di Giunone rappresenti il nesso: infatti partecipa alla scena principale in mezzo alle altre divinità dell'Olimpo, ma indica le tre potenze nemiche della Francia, per sottolineare la loro vanità, di cui la Dea ne è la rappresentatrice. Giunone, manda alla Germania una nube (secondo la favola di Ixion) che, servendogli da trono, marca la vana superiorità che pretende sugli altri Regni.
Il carro di Apollo si lancia nel cielo, preceduto dall'Aurora e dall'Alba: secondo il Mercurio galante del dicembre 1684, Apollo "giunge dal punto più alto delle nuvole per illuminare le grandi gesta di Luigi XIV°. L'Aurora (a destra) è una giovane donna alata che precede il carro di Apollo e che sparge dei fiori, particolarmente delle rose.. L'Alba, (a sinistra) secondo Francesco Charpentier, 1684, è un bimbo che porta una stella al di sotto della la fronte ed una fiaccola.
Mercurio è il messaggero della fama Reale: egli solca le arie diffondendo le gesta e le virtù di questo nuovo principe a tutte le terre. Durante i restauri che hanno interessato la Volta della Galleria degli Specchi, si è scoperto che questo Mercurio non è che una nuova versione e definitiva del Dio annunciatore. Infatti Charles Le Brun lo aveva posto inizialmente più ad est, nella prima stesura abbozzata, prima di piazzarlo al centro della composizione. Quindi ricoprì di blu questa prima stesura, ridipingendo più ad ovest la figura di Mercurio. Nel XIX° secolo, il quadrato della tavola su cui Mercurio era rappresentato, si trovava a brandelli: i restauratori dell'epoca lo dovettero ridipingere interamente. Oggi, a causa della trasparenza aumentata dello strato pittorico blu, il ripensamento (prima versione) di Charles Le Brun è riapparso. La ripitturazione del XIX° secolo è stata mantenuta, e, se si paragona la carnagione e la muscolatura di Mercurio agli altri personaggi della tela, è visibile che non è del XVII° secolo.
Secondo il Mercurio galante del dicembre del 1684, è l'Ambizione della Spagna quella rappresentata da una donna alata, coronata che ha un'altra corona passata nel suo avambraccio diritto, e che tiene una torcia infiammata. Questa è un attributo abituale della Discordia e delle Guerre: si tratta qui di una Ambizione omicida dunque è sregolata, a differenza dell''ambizione "orgogliosa " dipinta nell'estremità sud della volta e che ha per attributi un pavone ed una corona di piume di pavone. Della mano diritta, l'ambizione mette il fuoco ad un palazzo in rovina, della mano sinistra strappa la sua corona ad un "Re degli Indi", ossia la sovranità all'America.
A destra dell'Impero, un gradino più sotto, si trova la Spagna, che non ha la corona chiusa significando la sovranità del regno, per cui non è dunque uguale alla monarchia francese, è una corona aperta di tipo ducale a fioroni. La Spagna è riconoscibile all'ordine del Vello di oro che cade sul petto. La Spagna porta malgrado tutto un bastone di comando, che sta a significare il potere sulle sue colonie oltre Atlantico. La Spagna schiaccia sotto i suoi piedi un sovrano, mentre il suo leone ne divora un altro, che è rovesciato sui suoi tesori; coll'indice mostra la scena, a sinistra, dove l'Ambizione strappa una corona ad un "Re degli Indi", mentre arroventa con una fiaccola un palazzo in rovine: l'insieme racconta le devastazioni di cui la Spagna è stata causa per la sua avidità e la sua ambizione smisurata nelle sue colonie americane. I tesori di cui si è impossessata sono rappresentati al primo piano. La Spagna ha il volto ruotato verso l'Impero e gli mostra la scena di sinistra: l'ambizione spagnola sta scuoiando un Re, mentre un palazzo cade in rovina; come per l'impero, il suo capotto rosso ed oro svelano la sua aggressività e la sua vanità che sono presentate come una delle cause della guerra.
L'Impero si è accomodato su un nembo, di forma simile ad un trono, ed inviato a lui da Giunone, simbolo di vanità, e per questa combinazione di elementi, traspare il significato della infondatezza, e vanità appunto, della considerazione che aveva l'Impero di se stesso come una nazione superiore rispetto gli altri Regni. È riconoscibile la corona imperiale ornata di una palla sormontata da una croce: si tratta del Sacro Romano Impero Germanico, che si fonda sull'universalità della chiesa cristiana. L'Impero è posto più alto perché è superiore alle monarchie ed alle repubbliche. Tiene un bastone di comando, evidenziando la sua superiorità tra i tre nemici della Francia. Il giornale Mercurio galante del dicembre del 1684 nota che il suo atteggiamento è fiero ed il suo abbigliamento pomposo. La mano destra portata all'anca è segnale di un atteggiamento di fermezza e di orgoglio, posizione utilizzata anche nelle iconografie medioevali. L'Impero porta inoltre un abito di broccato d'oro, segno di un fasto ostentato.
Alla sinistra dell'impero, le Provincia-Unite sono dipinte in una posizione ancora più inferiore della Spagna, con un semplice corona di contea, sormontata da una fila di perle, per segnare l'inferiorità di una Repubblica. L'Olanda è riconoscibile d al suo animale araldico, il leone, come la Spagna, ed d alle sette frecce che simboleggiano le sette province (Olanda, Zelanda, Overijssel, Fregio, Groningue, Gueldre, Utrecht). Il Suo orgoglio e le sue ricchezze sono raffigurati dal suo abito di broccato argentato e per il gesto del braccio diritto, la mano posta sul suo petto.Ma mentre il broccato dorato della Germania e della Spagna designa il loro orgoglio, l'argento dell'Olanda simboleggia la freddezza al guadagno di una "repubblica di nuovi ricchi". L'Olanda inoltre si è seduta su dei fagotti di merci, metafora per indicare il commercio che rende questo Stato fiorente; tiene della mano sinistra il tridente di Nettuno e Teti incatenata, per mostrare che si è resa padrona dei mari allo scopo di favorire il suo commercio.
Teti è la divinità primordiale che personifica la fecondità del mare, o il mare essa stessa. A volte Teti, se messa vicino a Nettuno, sta a rappresentare il Mediterraneo, mentre Nettuno l'Atlantico. Teti è rappresentata incatenata al tridente, tenuto dall'allegoria delle Provincia-Unite per significare che il mare è sottomesso al dominio olandese. È a mezzo nuvola, coronata di coralli: ha una espressione triste, facendo trasparire che pesa su di lei un peso fisico o morale. A cura di Arsace da Versailles |