Nel luglio 1769 Luigi XV fece dono del padiglione di Louviciennes alla Contessa du Barry, che apparteneva alla Corona. Madame Du Barry aveva una vera passione per il suo dominio, che lei soprannominò “il suo caro Luciennes”. Lei lo rinnovò completamente, lo ingrandì costruendovi una ala supplementare dal alto della macchina, così come una Cappella. Questi lavori furono affidati all’architetto Gabriel, ma il giovane Nicolas Ledoux ottenne la sua preferenza, malgrado gli insistenti consigli negativi per uno all'inizio della carriera di quest'ultimo e tutti volti a voler affidare il lavoro al noto ed affermato Gabriel. Il Castello aveva l'inconveniente di non aprire una visuale sulla Senna, inoltre la Contessa riteneva che le sale per la ricezione non fossero sufficienti: è per questo motivo che a bordo dello strapiombo sulla Senna la Contessa comandò l'edificazione di un piccolo padiglione chiamato “di musica”, che venne fastosamente inaugurato il 2 Settembre 1771, con la composizione di Collé, "La partie de chasse de Henri IV", una cena in musica (per la quale i musicisti si lagnarono per l'esiguità delle tribune della sala da pranzo, oggi chiuse da degli specchi) e dei fuochi d'artificio.
Questo padiglione apre la vista a 180° da Parigi alla terrazza di Saint-Germain-en-Laye. La Contessa du Barry decorò il suo dominio con un gusto molto ricercato: delle sculture, pitture, oggetti d’arte, tappeti e tappezzerie, per la maggior parte offerte dal Re, la cui effige è abbondantemente presente in questo interno femminile. Gli artisti più ricercati lavorarono per la realizzazione di questo progetto: Pierre Gouthière, François Boucher, Fragonard, Caffieri e Lemoine. Guibert si occupò dei pilastri e dei pannelli in legno decorato di fini sculture e dorate con foglia d'oro.
La Contessa aveva preso anche degli accordi con Ledoux per dei progetti per la realizzazione di un grande castello che doveva incorporare la piccola costruzione, il Padiglione di Musica, in una costruzione più vasta,ma la morte di Luigi XV stroncò questo progetto. Quando fu ufficialmente cacciata da Versailles dal suo amante (condizione indispensabile per poter ricevere l’estrema unzione), lei fu arrestata al castello di Rueil, l’11 Maggio 1774, poi chiusa nel convento del Pont-aux-Dames, prigione di stato situato nella Brie.
Non è che nel 1776 che Luigi XVI l’autorizzò a stabilirsi definitivamente a Louviciennes. Per chi non lo sapesse, il dominio della Contessa Louviciennes si trova in una strada denominata "rue de la machine", che altro non fa riferimento che alla macchina di Marly, l'enorme marchingegno per far sì che si potesse pompare enormi quantità di acqua aggiuntiva per far funzionare tutte le fontane della Reggia di Versailles.
In effetti, costeggiando le mura del dominio della Contessa è possibile iniziare a scendere verso la Senna, con un percorso molto ripido e giungere alle vestigia sopravissute della Macchina di Marly. La macchina non era in funzione più aitempi della Contessa, in quanto già ai tempi di Luigi XIV non solo faceva un rumore infernale, ma anche era soggetta a continui restauri cosa che assorbiva troppe risorse per poterla mantenere sempre operativa. Alla fine venne tolta. Lei vi passò dei giorni felici e conobbe di nuovo l’amore con Louis Hercule Timoléon de Cossé-Brissac, Duca di Brissac.
La sua bellezza restava intatta (o quasi), come testimonia la ritrattista ufficiale della Regina Maria Antonietta, Elisabeth Vigée Le Brun, la quale faceva frequenti visite alla Contessa, diventandone amica e realizzando tre quadri con Jeanne du Barry come protagonista.
A tal
proposito, esiste un aneddoto da riportare: nel 1777,
Giuseppe II, Imperatore del Sacro Romano Impero,
fratello della Regina, di passaggio in Francia in
incognito sotto il nome di conte di Falkenstein, volle
andare a salutare la Contessa, una grande dama di
Versailles. Jeanne pensò che si trattasse di uno
scherzo, ma non fu così: durante l'incontro, quando
l'antica favorita volle cedere il passo a Sua Maestà
Imperiale, la egli la invitò ad avanzare per prima e
disse:
Il Padiglione di Musica della Contessa du Barry Con il suo parco di 4,6 ettari con alberi tricentenari, la sua terrazza di 400 metri quadri che sovrasta la Senna e i suoi 250 metri quadri di saloni, questo superbo luogo offre molte possibilità di ricezione: riunioni di lavoro, cocktails, matrimoni, cene, concert, recitals.... Il
Salone Ledoux
Il
cesellatore Jacques Gouthière è l'autore dei bronzi che
orneno le serrature degli spazi di allori, di mirti e di
rose. Delle delicate fronde riprendono il tema delle arti e sono realizzati da Saïn sovrastano le tele.
Il Salone della Musica
Vi si trova davanti un decoro in marmo di Carrara, i busti della Contessa du Barry realizzato da Caffieri e di Luigi XV da Lemoine. Salone del Re
Questo salone è quello che sitrova appena entrando dal colonnato, e da esso a raggera si aprono le altre sale. Il Padiglione di Musica subì delle trasformazioni nel corso del tempo: nel XIX° secolo l'edificio fu sormontato da dei tetti mansardati creando degli spazi nell'attico per 5 camere da letto.
Oggi tale elevazione è tolta, in occasione del restauro delpadiglione fra il 2002 ed il 2005, grazie alla Fondation Julienne Dumeste por l'innovation sociale et humanitaire. Inoltre si sono aggiunti nel sottosuolo delle ampie dépendances perpoter inserire un centralino elettrico, un laboratorio di profumeria (per François Coty) delle cucine e una piscina.
Il suo “regno” fu troppo corto perché lo si potesse definire come “uno stile Du Barry” affermato.
QUI RICORDIAMO IL SITO FRANCESE DE IL PADILLON DE MUSIQUE
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