STANISLAS LESZSCYNSKI

Stanislas, nato nel 1677 nel seno di una famiglia di grandi dignitari, fu eletto Re di Polonia nel 1704, grazie al sostegno del Re di Svezia Carlo II, che voleva destituire il sovrano in carica, Augusto II (qui sotto).

Ma la situazione finì per invertirsi 5 anni più tardi, infatti toccò proprio a  Stanislas, cacciato dal potere dal suo rivale, ad iniziare un periodo itinerante che lo condusse fino al territorio ottomano, dove ritrovò come suo protettore il Re Carlo XII, allora prigioniero dei Turchi.

Quest’ultimo gli propose di occupare il suo Ducato di Deux-Ponts, ad ovest della Germania, dove egli si stabilì nel 1714 con la moglie Catherine Opalinska (1682 – 1747) e le sue figlie Anna (1699 – 1717) e Maria (1703 – 1768), e questa Maria, non fu una principessa qualunque, ma Regina di Francia.

Nel 1719, Stanislas e la sua famiglia dovettero trovare rifugio a Wissenbourg, al nord dell’Alsazia, dove condussero una vita molto modesta.

La dimora di Stanislas a Wissenbourg

In modo inaspettato, l’avvenire del Re decaduto si re-illumina nel 1725, quando apprese che il Re Luigi XV (qui sotto in giovane età) aveva scelto sua figlia Maria come futura sposa.

Dopo il matrimonio per procura organizzato a Strasburgo il 15 agosto, l’unione fu ufficialmente benedetta a Fontainebleau il 5 settembre 1725.

I genitori della sposa, sovrani senza corona, non furono invitati alla cerimonia. La nuova famiglia del Re di Francia lasciò in seguito Wissenbourg per Chambord, sua nuova residenza.

Nel 1733, all’annuncio della morte del suo vecchio nemico Augusto II, Stanislas ritornò in Polonia per farsi eleggere Re una volta ancora.

Questo secondo tentativo, che fallì più velocemente del primo, diede luogo ad un conflitto europeo, il cui regolamento fece unire il destino di Stanislas a quello della Lorena.

I progetti matrimoniali di Francesco III, spinsero Luigi XV ad esigere l’abbandono dei Ducati lorenesi, in modo che suo suocero potesse regnare in modo simbolico: così facendo si aveva una riannessione finale alla Francia della Lorena. Il periodo di Stanislas era concepito da Versailles come un arco di tempo in cui i lorenesi si sarebbero abituati ad esser francesi.

La Toscana fu promessa a Francesco III (qui sotto) in cambio della sua accondiscendenza alle disposizioni della Francia.

Il progetto si concretizzò nel 1736 con il matrimonio nel febbraio del Duca di Lorena che accettò, colla clausola di rinuncia ai suoi stati, e con la firma del nuovo Duca fantoccio, ossia Stanislas, suocero del Re di Francia.

Il desiderio di operare una riunione dei ducati al Regno, aveva spinto infatti i ministri francesi a voler piazzare sul trono della Lorena un Duca di transizione che potesse preparare i Lorenesi ad una riunione progressiva. Il candidato perfetto fu Stanislas Leszsynski, Re di Polonia, due volte decaduto e suocero di Luigi XV.

Il potere limitato dal nuovo Duca fu definito dalla Dichiarazione di Meudon, in cui egli si impegna a rinunciare “agli imbarazzanti accordi che riguardavano l’amministrazione delle finanze e redditi dei Ducati di Bar e di Lorena”.

Antoin-Martin Chaumont de la Galaiziére (in ginocchio) creato cancelliere da Stanislas

Il vero potere fu affidato al cancelliere Antoin-Martin Chaumont de la Galaiziére, suocero del controllore generale della finanze Philibert Ory, che assolverà le funzioni di intendente del Re di Francia e diventerà ben presto impopolare a causa della sua politica fiscale.

“Signore toglietevi le vostre giarrettiere per strangolare la Galaiziére” cantava qualcuno nelle vie di Nancy.

Quanto al potere militare, esso fu affidato nelle mani del Maresciallo di Belle-Isle, governatore delle Province dei Tre-Vescovi.

L’antico Re di Polonia e nuovo Duca di Lorena fece così il suo ingresso a Luneville il 3 aprile 1737.

Luneville era già stata scoperta da Stanislas quando di recò a Deux-Ponts. A quel tempo secondo una sua abitudine, viaggiò sotto falso nome, il conte di Cronstein, e dovette vendere ad un usuraio qualche gioiello perché era in uno stato di bisogno. Il Duca Leopold ne fu informato e,  generoso come sapeva essere, ordinò di farli restituire al loro proprietario aumentati del loro prezzo in argento.

Il Palazzo di Luneville di Stanislas

Il Duca comunque conservò il suo titolo di Re, e quindi fece ammobiliare una sala del trono, e il gran gabinetto dell’appartamento di Parata.

La rappresentazione del suo potere si ridusse soprattutto a dei simboli, perché l’etichetta non era costrittiva.

La cassa di 2 milioni di livree, che riceveva ogni anno da suo genero Luigi XV, gli permise di condurre una vita di Corte degna del suo rango. Il Re di Polonia fece così costruire ed abbellire un certo numero di castelli come Chanteheux, Commercy, Einville, La Malgrange e Jolivet.

Il Castello di Commercy

Ereditando il castello alla morte della vedova vedova di Leopold, Stanislas ne fece rimaneggiare il parco dedicandolo all'acqua: le fontane piramidali, colonne d'acqua, persiane d'acqua... La facciata del castello si affacciava al bacino di Nettuno, circondato da larghi fossati che conducevano attraverso il Grand Canal al padiglione Reale, detto "Castello d'Acqua", posto nella riva della Meuse a 550 metri più in là.

Il Castello di Einville-au-Jard

Situato a qualche chilometro da Luneville, Einville era un antico relais di caccia del Duca Leopold. Stanislas lo fece ingrandire e sviluppare, abbellendo inoltre i giardini esistenti. Vi fece ugualmente costruire il Padiglione della Tabagia, un piccolo belvedere di legno dove il Re amava ritirarsi per fumare la pipa.

Il Castello della Malgrange, vista dal Giardino des Gulottes

La proprietà della Malgrange comprendeva già una residenza incompleta che risaliva al tempo di Leopold. Al suo arrivo, Stanislas la fede radere al suolo e incaricò Emmanuel Héré di costruire una nuova dimora. La facciata degli appartamenti Ducali fu ricoperta da quadrati di ceramica blu e bianchi evocando i paesi mediterranei e l'Oriente, e il giardino detto "des Goulottes" fu creato, composto da piccoli ruscelli incrocianti la torba da una parte e dall'altra da un viale di cascatine e di getti d'acqua.

Il Castello Reale di Chanteheux

Costruito all'inizio degli anni 1740, il Castello di Chanteheux era situato nell'asse centrale del Castello di Luneville a qualche minuto di carrozza e serviva per dei soggiorni temporanei, per incontri mondani e per dei concerti. Il Re vi aveva installato il suo atelier di Pitture. Chanteheux aveva ugualmente una funzione di fattoria; le due torri alle estremità ospitava delle colombe.

Il Castello di Jolivet

Sotto una apparente bonomia, le casate civile e militare di Stanislas raggruppavano parecchie centinaia di persone: si contavano circa 160 soggetti alla fine del Regno. Alla sommità si trovava un prossimo di Stanislas, François Maximilien de Tenczyn-Ossolinski, fatto da poco Duca e nominato grande cerimoniere della casa del Re.

Altri compatrioti occupavano delle cariche importanti, come il Barone de Meszek, grande maresciallo di palazzo, e il Conte Zaluski, grande cappellano.

Se la nobiltà lorenese esitava un tempo fra la fedeltà a Francesco III e l’adesione al nuovo regime, finì per esser ben rappresentata a Luneville.

La progenitura di Marc de Beauvau-Craon, padre di 20 bambini, andava a formare grandi signori e galanti marchese nell’entourage di Stanislas.

Una Corte gioiosa e cosmopolita occupò di nuovo il Palazzo delle rive della Vezouze. Stanislas lì intratteneva per i piaceri.

Solo la Regina Catherine Opalinska (qui sopra) gettò uno sguardo critico sulla vita quando la si conduceva a Luneville, di cui ne soffriva il clima. Ci voleva un po’ per assorbirne il clima, ma non fu mai soddisfatta di stare in Lorena, rimpiangendo la sua cara Polonia. La truppa dei commedianti diretta da Maiziere e i 60 musicisti di Louis-Maurice de la Pierre incantavano le serate. Nell'ambito musicale poi incontriamo Charles Alexandre Jollage, quale cembalista alla Corte di Luneville.

Il giorno, la caccia, le passeggiate ed i giochi animavano il quotidiano dei cortigiani, che si divertivano in facezie, talvolta leste, di Bébé (qui sotto,  alias Nicolas Ferry, col ritratto del Duca di Lorena), il nano di Stanislas.

“Dappertutto feste e libertà” ecco in due parole lo spirito di Luneville, riassunto da Voltaire, uno degli ospiti più coccolati con la sua dolce amica Emilie du Chatelet (qui sotto). Il loro soggiorno dal 1748 al 1749 segnò senza dubbio l’apogeo della Corte Lorenese.

A Luneville, Stanislas ricevette oltre Voltaire anche Montesquieu i quali scoprirono meravigliati nei giardini l’insieme delle piccole fabbriche immaginate da Stanislas, in un gusto a volte cinese e a volte turco per il quale il Re di Polonia si mostrava un innovatore.

Vi si trovava così le Kiosque, le Tréfle (qui sopra), le Rocher con gli automi e altri padiglioni dove ci si andava per rilassarsi, ascoltare musica, dipingere o fumare.

Nancy conobbe ugualmente importanti rimaneggiamenti urbani in cui traspariva la volontà del Re di Polonia di “attrarre” la capitale verso il nuovo sovrano. E’ il caso della bellissima Place Royale, l’attuale Place Stanislas, realizzata fra il 1752 ed il 1755 da Emmanuel Héré, che operò alla fine l’unione tra la vecchia città e la Città –Nuova.

Place Royale a Nancy

Resa celebre per le cancellate di Jean Lamour, venne consacrata a Luigi XV, la cui statua, realizzata dagli scultori Guibal e Cyfflé, ornava il centro. La Gloria del Re era ugualmente richiamata dall’Arco di Trionfo che conduce verso la Piazza de la Carriére e celebrava il Re, “terrore dei suoi nemici, artigiano dei trattati, gloria ed amore del suo popolo”.

Nel prolungamento fu edificato il Palazzo della Nouvelle Intendence, destinato ad alloggiare degnamente Chaumont de a Galaizière, il rappresentante del Re di Francia.

All’inizio, due grandi ritratti di Luigi XV e di Maria Leszczynska (qui sotto) si posero uno di fronte all’altro nel salone centrale del Primo piano.

Héré realizzò ugualmente la Piazza Saint-Stanislas, ribattezzata nel 1756 Piazza dell’Alleanza, per celebrare il trattato di unione firmato da Luigi XV e l’Imperatrice Maria Teresa.

La Piazza Stanislas oggi

 

Stanislas accoglieva volentieri pensatori e sapienti, ma apprezzava più ancora le visite della sua famiglia.

Ogni anno egli stesso si recava a Versailles.

Nel settembre 1744, egli ebbe la gioia di ricevere tutti i suoi nipoti e la sua cara figlia, accompagnata dal Re suo marito.

Luneville brillò con tutte le sue bellezze e fuochi d'artificio un’ultima volta in onore delle sue nipoti, Mesdames Adelaide e Victoire, che Stanislas riempì di divertimenti nel 1761 e 1762.

 

Il 5 Febbraio 1766, Stanislas si ritrovò solo nella sua camera a Luneville dove chiese che lo si lasciasse a pregare.

Quando egli si avvicinò al caminetto per posarvi la sua pipa, la sua vestaglia da camera prese fuoco. Il Re in panico, traballò e cadde al suolo prima che i domestici lo trovassero qualche minuto dopo, gravemente bruciato.

I medici si presentarono al suo capezzale, e tentarono di curare le ferite. Rinvenuto, il Re comprese sulla sua sorte e il suo stato si aggravò e 2 settimane più tardi, ricevette gli ultimi sacramenti dalle mani del suo cappellano il Cardinale Choiseul-Beaupré (qui sotto).

 Il 23 febbraio Stanislas rese il suo ultimo respiro all’età di 89 anni. Si procedette allora all’autopsia del monarca, poi all’imbalsamazione.

Le sue interiora furono deposte nella Chiesa Saint-Jacques de Luneville, (qui sotto altare maggiore con organo e angelo) il Corpo ed il Cuore furono  presentati in una cappella ardente al Castello dove i Lorena vennero a rendere il loro ultimo omaggio al defunto Duca.

Poi nella notte fra il 3 e 4 marzo, il convoglio funebre lasciò Luneville e raggiunse Notre-Dame-de-Bonsecours a Nancy, ultima dimora dell’ultimo Duca di Lorena.

Fin dal giorno dopo la morte di Stanislas, il cancelliere La Galaiziére annunciò alla corte sovrana la riunione dei Ducati alla Francia, che sarebbe stata concretizzata alla fine del mese di febbraio con delle lettere patenti del Re che stipulavano:

“Noi prendiamo attualmente e realmente possesso del Ducato di Lorena, terre, feudi e signorie, diritti e redditi che ne dipendono senza alcuna eccezione, per possederli in tutta sovranità”.

Se  l’amministrazione messa in campo dal cancelliere perdurava anche dopo la morte di Stanislas, suo genero, il Re Luigi XV giudicò tuttavia che tutte le residenze del Re di Polonia fossero troppo costose da mantenere e fu presa la decisione di distruggerne una gran parte.

La mobilia di Stanislas fu venduta, Chanteheux, La Malgrange e Einville sparirono, Luneville e Commercy furono affidate alle armate.

Decorazioni della Piazza principale di Nancy 

Tuttavia la riunione dei Ducati alla Francia si realizzò senza urti, grazie alla longevità di Stanislas che aveva favorito una profonda assimilazione:  i lorenesi divennero dunque ufficialmente ciò che furono in realtà già da 30 anni: i sudditi del Re di Francia... e Luneville in questo progetto irradiante fu centrale... già Luneville città che vide i natali di un compositore, Charles-Antoine Campion, oggi praticamente dimenticato, ma che andiamo ora a riscoprire e non solo con una cronistoria....

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