(Arpino, 1684 - Napoli, post 1745)

 

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           Una recente scoperta archivistica compiuta dall’illustre musicologo Giancarlo Rostirolla, getta nuova luce sugli anni di esordio della carriera artistica di Domenico Gizzi. Secondo questi preziosi dati, il musico fu ammesso il 27 gennaio 1705, come Cantore Soprano, nella Cappella Giulia in Vaticano al posto del dimissionario Alessio Paolotti, con un salario di 5 scudi romani al mese (1). Questa insigne corale, riformata da Papa Giulio II nel 1513 e diretta per molti anni da Giovanni Pierluigi da Palestrina, discendeva da una delle famose Scholae Cantorum istituite da San Gregorio Magno Papa e prestava servizio nella Patriarcale Basilica di San Pietro in Vaticano nelle Sante Messe, i Vespri e le Lodi.

Cappella Giulia - particolare

Domenico Gizzi lasciò la Cappella Giulia il 31 maggio 1706, per recarsi a Napoli, dove il mese successivo assunse l’ufficio di Musico Soprano presso la Real Cappella (2).

Queste notizie d’archivio inducono a formulare una nuova ipotesi sugli anni di formazione del musico. Infatti, Domenico potrebbe aver ricevuto l’educazione musicale nell’ambiente romano, proprio su indicazione del suo primo maestro arpinate, Marco Tullio Angelio, che non a caso era stato uno degli allievi di Giacomo Carissimi.  

Per singolare coincidenza, in quegli anni anche Alessandro Scarlatti risiedeva a Roma e la contestuale presenza nella Città Eterna del maestro e del suo allievo potrebbe in qualche modo accreditare nuovamente la versione della tradizione, secondo cui Domenico Gizzi avrebbe avuto come amato maestro Alessandro Scarlatti, non a Napoli, ma a Roma!

In ogni caso, il periodo romano fu molto importante per Domenico, che ebbe modo di apprezzare alcune personalità di fama europea, come Arcangelo Corelli, Giuseppe Ottavio Pitoni e Bernardo Pasquini, che dominavano la scena musicale in quegli anni.

           Sempre il Prof. Rostirolla, ha rinvenuto notizie sull’aggregazione di Domenico Gizzi fra i Musici della “Congregazione di Santa Cecilia”, una delle più prestigiose istituzioni musicali italiane, che aveva sede nella Chiesa di San Carlo ai Catinari, officiata dai Barnabiti e su cui esercitava il suo prestigioso patrocinio il Cardinale Pietro Ottoboni. Infatti, nel grande registro compilato a metà dell’Ottocento dal benemerito Segretario dell’Accademia di Santa Cecilia, Luigi Rossi, il musico risulta aggregato alla Congregazione ceciliana, nell’anno 1724 (3).

 

1) Biblioteca Apostolica Vaticana, Cappella Giulia, n. 173 (1697-1712), cc. 43-58.

 

2) Idem.

 

3) Archivio Storico dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, stato nominativo generale, pos. 1479

 Vai a 12 - Catalogo delle Opere in cui Gizzi era interprete

A cura di

Il Principe del Cembalo - Rodelinda da Versailles

Arsace da Vesailles - Faustina da Versailles

Arbace - Alessandro - Andrea & Carla

Un enorme grazie a

Avvocato Stefano Gizzi

Nei restauri, ancora in corso, con Stefano Gizzi, hanno collaborato e si ringraziano:

1) il Maestro Ebanista COLOMBO VERRELLI, che ha restaurato le porte, ne ha realizzato di nuove sempre secondo lo stile dell'epoca, ha restaurato alcuni mobili fra cui lo scrittoio del Musico Domenico Gizzi ridotto in cattivo stato.

Scrittoio originale di Domenico Gizzi - restaurato dal maestro Maestro Ebanista COLOMBO VERRELLI

2) il Maestro FRANCESCO BARTOLI, pittore e decoratore, per la scelta dei colori, la definizione degli stessi con le tonalità assolutamente dell'epoca e l'arredamento delle sale con materiali, carte e stucchi, rigorosamente d'epoca.

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