Testo della
Cantata 8a
Recitativo
I
Ed
ecco infine, oh Dio
con
qual legge tiranna
a
penar mi condanna del bell'idolo mio l'aspro rigore.
Ed
ecco dell'empio amore
dove
conduce il lusinghiero inganno:
prima
alletta la gioia
ma
poscia in un momento
s'invola
ogni contento
e
nel misero sen resta l'affanno.
Aria
I
Congiurati
ecco i miei danni
fato
amore e crudeltà
Empio
fato ch'al mio vivere
a
penar sempre condanni
crudo
amor nume implacabile
che
non curi la mia fe'
crudeltà
d'un volto amabile
che
al mio duol nieghi mercè
contro
me se vol tutti amati
siete
chi di voi la vincerà?
Recitativo
II
Pene
rigide pene
deh
men crudeli almeno
pur
un momento sol nel sen cessate
che
se voi più spietate
infierite
a' miei danni
tra
tanti affanni
questo
misero core
cadrà
oppresso dal duolo
vittima
infausta d'un tiranno Amore.
Aria
II
Spietato
Arciero
troppo
severo
è
il rigore del tuo stral se già mi trova ricetto
dentro
un petto
tosto
fa piaga mortal.
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