(Bologna, 1723 – Stoccolma, 25 ottobre 1795)  

 

Una contesa nella Accademia Filarmonica di Bologna

Francesco Antonio Uttini

1748

All’Accademia Filarmonica durante il periodo barocco, uno dei momenti più importanti era l'annuale designazione di un nuovo "Principe". 

Gli Statuti del 1721 stilavano dettagliatamente le modalità di nomina: il nome del nuovo Principe doveva essere estratto a sorte fra quelli di tutti i Compositori a pieno titolo, residenti in Bologna e membri della Classe dei Compositori da almeno due anni. 

Tutti i nomi dovevano essere “imborsati” ossia inseriti in una specifica borsa, e controllati pubblicamente ad uno ad uno, prima dell’estrazione ufficiale, in modo da garantire la regolarità e non incorrere in contestazioni.

Nel corso della vita dell'Accademia, sebbene fossero ben scritte le regole, non mancarono casi di conflitti ed irregolarità: ed appunto uno degli esempi più interessanti è rappresentato dall’estrazione a Principe di Francesco Antonio Uttini nell’anno 1748. 

Secondo i registri accademici, Uttini era dapprima stato inglobato nell’Accademia come "Suonatore" il 26 marzo 1743; poi, il 22 ottobre del medesimo anno, era poi stato ammesso nella classe dei "Compositori". 

In data 11 gennaio 1748, i Verbali delle sedute accademiche annotano succintamente la sua estrazione a Principe:

“…. Si è fatta l’estrazione del nuovo Principe per l’Anno 1748, e ne è sortito il Sig.r Francesco Antonio Uttini, il quale per essere assente da Bologna si è avvisato, mediante la trasmissione del Biglietto”.

Tuttavia dopo due mesi, i Verbali del 21 marzo 1748 riportano una contestazione di irregolarità di tale procedura promossa da un altro prestigioso Accademico, Antonio Bernacchi: nella sua protesta, il musico sosteneva che il suo nome era stato rimosso dalla Borsa dei Principi, e che quindi l’estrazione di Uttini non doveva considerarsi ammissibile.

Antonio Maria Bernacchi - caricatura Ghezzi

“… perciò li SS.ri Congregati avuto sopra di ciò maturo discorso hanno fatto il rincontro nella Borsa de’ Principi, per vedere, se in realtà manca il nome, e cognome di d.o Sig.r Bernacchi, e trovatosi in effetto mancarvi, hanno determinato, che si sospendi il dare il possesso al Principe nuovamente estratto, e intanto non potendosi l’affare risolversi istantaneamente, hanno pregato a volere essere sopra di ciò Assonti li Ss.ri dottore Luca Sgargi e Domenico Maria Monti, il Sig.r D. Giuseppe Malcontenti e Sig.r Angiolo Caroli, ad effetto d’indagare la causa di tale mancanza del nome di detto Sig.r Bernacchi, cosa credutasi da tutti successa per un puro sbaglio, e nell’istesso tempo per ritrovare ripiego, acciò le convenienze di ognuno restino salve, e non succedino per tal causa disapori, e disturbi nell’Accademia”

Alcuni giorni dopo, il 4 Aprile, gli Assonti presentarono sull'argomento una relazione, che fu discussa pubblicamente, da cui risultava che per certo il nome di Bernacchi mancava nella Borsa dei Principi; per questo motivo, la nomina di Uttini a Principe fu proclamata nulla. 

Pier Giuseppe Sandoni

Tuttavia la diatriba era tutt’altro che finita, giacchè nel frattempo un altro Accademico, Pier Giuseppe Sandoni, aveva presentato all’Accademia una “Protesta Giudiciale”, asserendo invece la regolarità dell’estrazione di Uttini e contestando quindi la veridicità della protesta di Bernacchi. 

Da tutti questi documenti si avverte ovviamente la presenza di fazioni e di lotte interne, cosa che era tutt’altro che nuova nella storia dell’Accademia.

In data 26 Aprile, i Verbali attestano la notizia del pacifico scioglimento della controversia:

“Il Sig.r Giacomo M. A. Uttini, padre del Sig.r Francesco Antonio Uttini, ha espressamente rinunziato in nome di detto suo figlio alla lite per di lui parte intentata contro l’Accademia…. lo che stante è rimasto luogo di poter procedere all’estrazione nuova del Principe….si è ritrovato esser stato estratto in Principe nuovo il Sig.r Antonio Bernacchi.”

Questa volta, a differenza di altri casi pregressi in cui egli era fuori Bologna e quindi impossibilitato ad assumere l’incarico, Bernacchi accettò immediatamente il Principato. 

Quanto ad Uttini, la rinuncia non gli impedì di prendere le redini del Principato: a distanza di alcuni anni, nel 1751, fu Principe e senza contestazioni: un altro capitolo nella storia della vita dell’Accademia si sarebbe concluso tranquillamente. 

Si presenta in prima assoluta in tempi moderni, 

eseguita il 02 Giugno presso l'Associazione Cembalistica Bolognese

Esecuzione in Prima Mondiale

protetta da Copyright

Stoccolma 1756

 

 

 

 

Per il ciclo "MANI SULLA TASTIERA DEL CEMBALO"

Video della Sonata

presso Associazione Cembalistica Bolognese

Francesco Antonio Baldassare Uttini è stato un compositore e maestro di cappella italiano, impegnato soprattutto in Svezia.

Studiò musica nella città natale  con Padre Martini, Giacomo Antonio Perti e Pietro Giuseppe Sandoni e nel 1743 diventò membro dell'Accademia Filarmonica di Bologna. Regina svedese Lovisa Ulrika

Nello stesso anno debuttò a Genova come operista con il dramma metastasiano Alessandro nelle Indie

Nei seguenti dieci anni mise in scena diverse opere, soprattutto serie, con le quali raggiunse una discreta fama. 

Nel 1752 entrò come compositore stabile nella compagnia teatrale dei Mingotti (della quale faceva parte la sua futura moglie, la cantante Rosa Scarlatti (1727-75)), con la quale nel 1755 si recò in Svezia su invito della Regina svedese Lovisa Ulrika.

Appena giunto nel paese scandinavo, Uttini scrisse l'opera Il Re pastore per il nuovo teatro di Drottningholm e compose un concerto per flauto e alcune sonate per clavicembalo. 

In seguito la compagnia teatrale della quale faceva parte si sciolse e quindi decise di rimanere a lavorare al servizio della corte svedese come kapellmästare (maestro di cappella). 

In questo periodo compose soprattutto opere  italiane, lavori strumentali da camera, sinfonie e cantate. 

Nel 1772, su commissione del Sovrano Gustavo III di Svezia, musicò e rappresentò la prima opera in lingua svedese, Thetis och Pelée, la quale riscosse un notevole successo, tant'è che venne ripresa anche l'anno successivo. Re Gustavo III di Svezia

Seguirono altri lavori, tra i quali Birger Jarl och Mechtilde (1774) e Aline, drottning uti Golconda (1776). 

Nel 1778 si ritirò dall'ambiente musicale, in quanto altri compositori come Johann Gottlieb Naumann si erano affermati. 

Nel 1781 diventò membro della congregazione cattolica di Stoccolma e nel 1788 smise di comporre e sposò in seconde nozze la cantante Sophia Liljegren (1765-95).

I primi lavori di Uttini presentano le caratteristiche dell'opera seria del quel periodo. 

Dal 1766 le sue opere si arricchiscono di accompagnamenti orchestrali e coloriture. 

Le sue sinfonie presentano influenze della scuola di Mannheim e i suoi lavori da camera sono composti in stile galante.

 

Il compositore Uttini

LA GIUDITTA (libretto di Abate Odace, 1742, Bologna)

LA PASSIONE DI GESU' (libretto di Pietro Metastasio, 1776, Stoccolma)

FESTIVITA' DEL SANTISSIMO NATALE (1765 ca.)

MUSICA FUNEBRE PER ADOLPHUS FREDRIK (1771)

MUSICA PER L'INCORONAZIONE DI GUSTAVO III (1773)

MUSICA PER LA CONSACRAZIONE DELLA ADOLF FREDRIKS KYRKA (1774)

Ouverture da "Aline, drottning uti Golconda"

Entr'acte da "Aline, drottning uti Golconda" 

 

Missa Brevis (1783)

Vari mottetti

Te Deum in si maggiore

Varie cantate

16 arie

5 sinfonie

Concerto per flauto

Altri lavori orchestrali

6 sonate per clavicembalo

6 sonate per 2 violini e basso (opera 1, 1768, Londra)

Sinfonia in G Major

3 sonate per 2 violini e violoncello obbligato

6 sonate per 2 violini e clavicembalo obbligato

Sonata e minuetto per 2 violini, viola e basso

Balletto da "Thetis och Pelée"

 

Duetto finale da "Thetis och Pelée"

 

Aria di Thetis da "Thetis och Pelée"

 

Balletto dei Venti da da "Thetis och Pelée"

A cura di

Il Principe del Cembalo - Rodelinda da Versailles

Arsace da Versailles - Faustina da Versailles

Arbace - Alessandro - Andrea - Carla

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