Una
contesa nella Accademia Filarmonica di Bologna
1748
All’Accademia
Filarmonica durante il periodo barocco, uno dei momenti più
importanti era l'annuale designazione di un nuovo "Principe".
Gli
Statuti del 1721 stilavano dettagliatamente le modalità di
nomina: il nome del nuovo Principe doveva essere estratto a
sorte fra quelli di tutti i Compositori a pieno titolo,
residenti in Bologna e membri della Classe dei Compositori da
almeno due anni.
Tutti
i nomi dovevano essere “imborsati”
ossia inseriti in una specifica borsa, e controllati
pubblicamente ad uno ad uno, prima dell’estrazione
ufficiale, in modo da garantire la regolarità e non incorrere
in contestazioni.
Nel
corso della vita dell'Accademia, sebbene fossero ben scritte
le regole, non mancarono casi di conflitti ed irregolarità:
ed appunto uno degli esempi più interessanti è rappresentato
dall’estrazione a Principe di Francesco
Antonio Uttini nell’anno 1748.
Secondo
i registri accademici, Uttini era dapprima stato inglobato nell’Accademia
come "Suonatore"
il 26 marzo 1743; poi, il 22 ottobre del medesimo anno, era
poi stato ammesso nella classe dei "Compositori".
In
data 11 gennaio 1748, i Verbali delle sedute accademiche
annotano succintamente la sua estrazione a Principe:
“….
Si è fatta l’estrazione del nuovo Principe per l’Anno
1748, e ne è sortito il Sig.r Francesco Antonio Uttini, il
quale per essere assente da Bologna si è avvisato, mediante
la trasmissione del Biglietto”.
Tuttavia
dopo due mesi, i Verbali del 21 marzo 1748 riportano una
contestazione di irregolarità di tale procedura promossa da
un altro prestigioso Accademico, Antonio
Bernacchi: nella sua protesta, il musico
sosteneva che il suo nome era stato rimosso dalla Borsa
dei Principi, e che quindi l’estrazione di Uttini non
doveva considerarsi ammissibile.
“…
perciò li SS.ri Congregati avuto sopra di ciò maturo
discorso hanno fatto il rincontro nella Borsa de’
Principi, per vedere, se in realtà manca il nome, e
cognome di d.o Sig.r Bernacchi, e trovatosi in effetto
mancarvi, hanno determinato, che si sospendi il dare
il possesso al Principe nuovamente estratto, e intanto
non potendosi l’affare risolversi istantaneamente,
hanno pregato a volere essere sopra di ciò Assonti li
Ss.ri dottore Luca Sgargi e Domenico Maria Monti, il
Sig.r D. Giuseppe Malcontenti e Sig.r Angiolo Caroli,
ad effetto d’indagare la causa di tale mancanza del
nome di detto Sig.r Bernacchi, cosa credutasi da tutti
successa per un puro sbaglio, e nell’istesso tempo
per ritrovare ripiego, acciò le convenienze di ognuno
restino salve, e non succedino per tal causa disapori,
e disturbi nell’Accademia”
Alcuni
giorni dopo, il 4 Aprile, gli Assonti
presentarono sull'argomento una relazione, che fu discussa
pubblicamente, da cui risultava che per certo il nome di
Bernacchi mancava nella Borsa dei
Principi; per questo motivo, la nomina di Uttini a
Principe fu proclamata nulla.
Tuttavia
la diatriba era tutt’altro che finita, giacchè nel
frattempo un altro Accademico, Pier
Giuseppe Sandoni, aveva presentato
all’Accademia una “Protesta
Giudiciale”, asserendo invece la
regolarità dell’estrazione di Uttini e contestando
quindi la veridicità della protesta di Bernacchi.
Da
tutti questi documenti si avverte ovviamente la
presenza di fazioni e di lotte interne, cosa che era
tutt’altro che nuova nella storia dell’Accademia.
In
data 26 Aprile, i Verbali attestano la notizia del pacifico
scioglimento della controversia:
“Il
Sig.r Giacomo M. A. Uttini, padre del Sig.r Francesco Antonio
Uttini, ha espressamente rinunziato in nome di detto suo
figlio alla lite per di lui parte intentata contro
l’Accademia…. lo che stante è rimasto luogo di poter
procedere all’estrazione nuova del Principe….si è
ritrovato esser stato estratto in Principe nuovo il Sig.r
Antonio Bernacchi.”
Questa
volta, a differenza di altri casi pregressi in cui egli era
fuori Bologna e quindi impossibilitato ad assumere
l’incarico, Bernacchi accettò immediatamente il
Principato.
Quanto
ad Uttini, la rinuncia non gli impedì di prendere le redini
del Principato: a distanza di alcuni anni, nel 1751, fu
Principe e senza contestazioni: un altro capitolo nella storia
della vita dell’Accademia si sarebbe concluso
tranquillamente.
Si
presenta in prima assoluta in tempi moderni,
eseguita
il 02 Giugno presso l'Associazione
Cembalistica Bolognese
Esecuzione
in Prima Mondiale
protetta
da Copyright
Stoccolma
1756
Per
il ciclo "MANI SULLA
TASTIERA DEL CEMBALO"
Video
della Sonata
presso
Associazione Cembalistica Bolognese
Francesco Antonio Baldassare Uttini
è stato un compositore e maestro di cappella italiano, impegnato soprattutto in
Svezia.
Nello stesso anno debuttò a Genova come operista con il dramma metastasiano
Alessandro nelle Indie.
Nei seguenti dieci anni mise in scena diverse opere, soprattutto serie, con le quali raggiunse una discreta fama.
Nel 1752 entrò come compositore stabile nella compagnia teatrale dei Mingotti (della quale faceva parte la sua futura moglie, la cantante
Rosa Scarlatti (1727-75)), con la quale nel 1755 si recò in Svezia su invito della
Regina svedese Lovisa Ulrika.
Appena giunto nel paese scandinavo, Uttini scrisse l'opera
Il Re pastore per il nuovo teatro di Drottningholm e compose un concerto per flauto e alcune sonate per clavicembalo.
In seguito la compagnia teatrale della quale faceva parte si sciolse e quindi decise di rimanere a lavorare al servizio della corte svedese come kapellmästare (maestro di cappella).
In questo periodo compose soprattutto opere
italiane, lavori strumentali da camera, sinfonie e cantate.
Nel 1772, su commissione del Sovrano Gustavo III di
Svezia, musicò e rappresentò la prima opera in lingua svedese, Thetis och Pelée, la quale riscosse un notevole successo, tant'è che venne ripresa anche l'anno successivo.
Seguirono altri lavori, tra i quali
Birger Jarl och Mechtilde (1774) e
Aline, drottning uti Golconda (1776).
Nel 1778 si ritirò dall'ambiente musicale, in quanto altri compositori come
Johann Gottlieb Naumann si erano affermati.
Nel 1781 diventò membro della congregazione cattolica di Stoccolma e nel 1788 smise di comporre e sposò in seconde nozze la cantante
Sophia Liljegren
(1765-95).
I primi lavori di Uttini presentano le caratteristiche dell'opera seria del quel periodo.
Dal 1766 le sue opere si arricchiscono di accompagnamenti orchestrali e coloriture.
Le sue sinfonie presentano influenze della scuola di Mannheim e i suoi lavori da camera sono composti in stile galante.
LA
GIUDITTA (libretto di Abate Odace, 1742, Bologna)
LA
PASSIONE DI GESU' (libretto di Pietro
Metastasio, 1776, Stoccolma)
FESTIVITA'
DEL SANTISSIMO NATALE (1765 ca.)
MUSICA
FUNEBRE PER ADOLPHUS FREDRIK (1771)
MUSICA
PER L'INCORONAZIONE DI GUSTAVO III (1773)
MUSICA
PER LA CONSACRAZIONE DELLA ADOLF FREDRIKS KYRKA (1774)
Ouverture
da "Aline, drottning uti Golconda"
Entr'acte
da "Aline, drottning uti Golconda"
Missa
Brevis (1783)
Vari
mottetti
Te
Deum in si maggiore
Varie
cantate
16
arie
5
sinfonie
Concerto
per flauto
Altri
lavori orchestrali
6
sonate per clavicembalo
6
sonate per 2 violini e basso (opera 1, 1768, Londra)