La Corte della Duchessa
Feste e Cospirazioni
Louis Auguste de Bourbon, Duc du Maine era sto allevato dalla Marchesa de Maintenon, sposa morganatica del Re Sole. Egli era un uomo saggio e sapiente, ed era stato maritato dal Re stesso nel 1692 a Louise Bénédicte de Bourbon Condé, principessa di sangue, chiamata, proprio in ragione della sua piccola statura, "la bambolina di sangue" da Mademoiselle de Nantes, sua cognata.
La Duchessa de Maine non era priva tuttavia di fascino seduttivo, avendo il carattere impetuoso dei Condé; divorata dall'ambizione, era felice di constatare che una delle preoccupazioni principali di Luigi XIV° era quella di sistemare i suoi figli naturali. Alla fine del Grande Regno, la famiglia reale era colpita da una serie di lutti consecutivi, e la duchessa du Maine si ritrovò, con gran gioia, sempre più vicina ad essere colei che sarebbe salita al Trono col marito.
Il Re Sole affidò al Duca du Maine il compito di vegliare sulla educazione del piccolo futuro Luigi XV° e lo investì del comando delle Truppe della Casa del Re. Nel frattempo la Duchessa du Maine fece risistemare parecchi appartamenti nel Castello di Sceaux.
I cortigiani che disertavano Versailles, ammiravano molto il famoso "gabinetto d'aventurines, dove erano rappresentati parecchie persone mascherate come scimmie; erano quelle che componevano la corte di Madame la Duchessa du Maine" scrisse Rose Delaunay nelle sue memorie.
Nella parte nord-ovest della proprietà , la Duchessa fece costruire dall'architetto Jacques de La Guepiére, il padiglione de la Ménagerie, offrendo una vasto panorama sulla campagna circostante.
La Duchessa du Maine, Louise Bénédicte de Bourbon Condé
Protettrice delle arti, delle letteratura e delle scienze, la Duchessa si circondava di una corte: grane e piccola nobiltà, prelati, ufficiali, scrittori, fra cui Fontenelle e Voltaire, artisti, magistrati, e dilettanti che si sforzavano di compiacerla.
La lezione di Astronomia (Nicolas de Malézieu e la Duchessa du Maine) dipinto da François de Troy
Nicolas de Malézieu, suo cancelliere e il vecchio precettore di suo marito, membro dell'Accademia francese e dell'Accademia delle scienze, si trasformò in istrione per divertire l'insonne Duchessa. Lei progettò molte distrazioni notturne, denominate "Les Galéres du bel esprit": al prezzo talvolta di dure fatiche, talenti e vivacità di spirito si affrontavano nelle commedie, creazioni musicali, piccoli versi, sciarade e giochi d'azzardo.
"La sua Corte era ammaliante - dirà Voltaire - vi si divertiva tanto quanto ci si annoiava a Versailles: lei amava ogni divertimento, per il suo spirito, per la sua immaginazione, e per la sua fantasia: non si poteva rovinare suo marito più allegramente."
Più tardi Voltaire disse: "Mettetemi sempre ai piedi di Madame la Duchessa du Maine. E' un'anima predestinata, lei amerà la commedia fino all'ultimo momento; e, quando lei sarà malata, io vi consiglio di rappresentare qualche bel pezzo teatrale, invece dell'estrema unzione. Si muore come si è vissuti..."
Questi divertimenti letterari e musicali presero progressivamente delle forme via via più complesse fino a divenire fra il 1714 ed il 1715, degli spettacoli onorevoli, chiamati "Les Grandes Nuits".
Il Tema della Grande festa data nel mese di Maggio 1715 fu intitolata "Il buon gusto rifugiato a Sceaux".
Il Duca di Saint Simon scrive: "Sceaux, era più che mai il teatro delle follie della Duchessa du Maine, della vergogna, dell'imbarazzo, della rovina di suo marito per l'immensità delle sue spese, e lo spettacolo della Corte e della città che vi abbondava e se la rideva.
Tutti i sogni ambiziosi della Duchessa du Maine svanirono dopo la morte di Luigi XIV: il potere cadde nelle mani del Duca d'Orleans, che tolse tutti i privilegi al Duca du Maine. Per dispetto, la "Cospirazione di Cellamare", degna del Teatro di Sceaux, è fomentata dall'istigazione della indignata e vendicativa Duchessa du Maine. Lei aveva per scopo di piazzare Filippo V, Re di Spagna, nipote di Luigi XIV°, sul Trono di Francia. Il Reggente farà cessare questa cospirazione d'operetta inviando il Duca e la Duchessa in prigione.
Le feste continuarono negli anni 1720, ma con meno fasto.
A cura di
Arsace da Versailles