La “Maison des Champs”
Colbert, sovrintendente delle Costruzioni dal 1664, ha una posizione tale da poter dare consigli ed ottenere i progetti dei migliori architetti ed artisti del suo tempo: i fratelli Charles e Claude Perrault, Louis e François Le Vau ed anche Antoine Le Pautre. E’ difficile però poter risalire al contributo specifico di ognuno nella realizzazione del dominio di Sceaux.
Il nuovo castello presenta un corpo centrale, dove sono conservati alcuni degli elementi del castello di Gesvres, affiancato da due potenti padiglioni. Le coperture, distinte per ogni elemento, danno un aspetto obsoleto a questa dimora, ed in effetti al tempo, la vista dei mattoni rossi è elemento proprio dello stile di Luigi XIII: Vaux-Le-Vicomte invece appariva all'epoca enormemente all'avanguardia e con uno stile innovativo che lasciò sbalorditi (Versailles non esisteva ancora).
Asse di visuale del Gran Canal nei giardini del dominio di Sceaux
Due lunghe ali al piano terra, sono ognuna, terminate da un padiglione. A nord gli uffici e la portineria; a Sud l'Aranceto e la cappella, la cui cupola, dipinta da Charles Le Brun, accoglie Il Battesimo di Cristo, gruppo scultoreo, in marmo, di Jean-Baptiste Tuby.
L'avancorpo centrale della costruzione si orna di un largo frontone triangolare dove spicca la statua di Minerva, opera dello scultore Girardon.
A nord est della dimora, il Padiglione dell'Aurora innalza la sua armoniosa facciata davanti al giardino ortofrutticolo creato da Jean de la Quintinie, già poi ideatore de Le Potager du Roi a Versailles. Qualche volta, Colbert qui intratteneva consiglio dei ministri oppure vi installava il suo gabinetto di lavoro. Nell'ottobre del 1677, vi ricevette l'Accademie française.
Del padiglione dell'Aurora (foto sopra) esiste una acquaforte di Nicolas Perelle, che apparve nell'interessante libro "Les Delices de Versailles et des maisons Royales" di Jombert datata 1766. Il Padiglione, all'inizio era al confine, circondato dalla campagna. All'interno fra i dipinti di Charles Le Brun, si possono citare l'Aurore e l'Eté ou Le Signe de la Vierge.
A sud-est del dominio esisteva il Padiglione dei Quattro Venti Giunone, anche esso affrescato da Charles Le Brun con soggetto Giunone che ordina ad Iris di scatenare i Venti per bloccare la flotta di Enea: oggi il padiglione è distrutto.
Nei pressi del Padiglione dell'Aurora, una testimonianza per il Compositore Mouret
Gi ingrandimenti del castello sono rapidamente condotti e vengono apprezzati nel 1677 da Luigi Filippo d'Orleans, fratello del Re Sole.
Poi Colbert ricevette il Re e la Corte nel Luglio 1677. Il Re ammirò Sceaux con le sue belle pianificazioni del terreno, tuttavia i maestri d'opera hanno temperato il loro zelo: i fasti del castello di Vaux avevano infatti decretato la disgrazia di Nicolas Fouquet nel 1661. La planimetria a forma di U della costruzione era non di moda, lontana dallo sfavillio di Vaux e lasciava intravedere una installazione più antica dei Colbert in questo sito: ed in effetti non era una costruzione ex novo: Sceaux aveva una storia antecedente all'arrivo di Colbert nel dominio.
A cura di
Arsace da Versailles