Nel
1668 lo stagno di Val è artificialmente creato grazie ad una barriera su questo
fiume. L'acqua deve attraversare la depressione dello stagno
degli Svizzeri
attraverso un sifone in ghisa per risalire sul piano di Satory e
ricongiungersi alla Grotta
di Teti.
Per
risolvere una volta per tutte il problema dell'alimentazione delle fontane,
Pierre-Paul Riquet, il creatore del Canal du
Midi, suggerisce di condurre la
Loira a Versailles attraverso un canale. |
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Il
Re presta un orecchio attento a questa proposta e "un
contratto di 2.400.000 lire è sul punto di essere sottoscritto, quando
Colbert, prudente, incarica l'abate Jean Picard, astronomo e geodesiano membro
della Accademia Reale delle Scienze, di effettuare un calcolo di livello della
pendenza"
spiega Jean Siaud, coautore di una sintesi limpida sui lavori di pianificazione
idraulica a Versailles (1).
"Picard, che
ha messo a punto un livellamento di una precisione estrema pari a 1 cm/Km,
quando il margine di errore di calcolo dei precedenti strumenti si avvicinavano
a 10m/km, dimostra che il livello della Loira dove Riquet pensava di poterla
catturare e convogliare, era più basso di quello di Versailles ... (cosa
che comportava un progetto vano, perche non si poteva sfruttare la pendenza del
terrreno per apportare acqua al castello dalla Loira)".
Il
progetto irrealizzabile cade nell'acqua. Preoccupato di suscitare la delusione
in Colbert, il sapiente abate esamina gli ambienti circostanti di Versailles e
scopre che gli stagni situati sui piani di Trappes e di Bois d'Arcy, nella zona
sud del dominio Reale, sono più alti dei serbatoi di Versailles, e che l'acqua
di questi stagni scorre attraverso due gole nella vallata della Biévre. Queste
due gole sono barricate da delle alzate di terra al fine di formare due stagni
artificiali destinati a raccogliere le acque piovane della regionre, le quali
sono instradate fino a Versailles da un acquedotto di un chilometro e mezzo di
lunghezza che costeggia e poi attraversa la collina di
Satory. Nel
1678, le fontane
possono alla fine funzionare tutti i giorni, e questo per parecchie
ore.
Si
era raggiunto un netto progresso, ma ciò non impedisce a Colbert l'anno
successivo di ordinare a Thomas Gobert, intendente delel costruzioni del Re, la
costruzione di un altro "reticolo
gravitario",
cioè una rete utilizzante solo il peso dell'acqua. Tra le vallate della Biévre
e dell'Yvette, si trova in effetti un piano strapiombante di una ventina di
metri verso la corte del castello di Versailles. "Da
dove l'idea di Colbert di convogliare i rigoli delle acque piovane cadenti su
questo piano che presenta una depressione al suo centro, e di raggrupparle in
una corona di stagni scavati in questa depressione"
dice Jean Siaud.
Appena
detto e quasi appena fatto: Gobert sistema gli stagni di Saclay, di Pré-cols,
d'Orsigny,del Trou-Salé e di Villiers. L'acqua si concentra attraverso la
vallata della Biévre al livello di Buc, prendendo in prestito un sifone formato
da due tubature in ghisa. Ma "la
pressione dell'acqua esercitata nelle tubature in fondo alla valle riesce a
superare la resistenza delle giunture di piombo e di cuoio"
- ritiene Daniella Malnair.
"Per
rimediare a questo problema, il potere ordina la costruzione, tra il 1683 ed il
1684, di un acquedotto a due piani e 19 arcate lungo 585 metri ed alto 45
metri".
L'acqua
avanza ormai da questa costruzione, imponendosi fino al quadrato di Saclay,
prima di gettarsi nelle riserve del Parco dei cervi (ancora chiamato
"riserva Gobert" di una capacità di 45.000 metri cubi), al sud-est
del castello.
Problema:
questa rosa di "stagni inferiori". come indica il suo nome, non può
che alimentare i bacini posti sotto le aiuole del castello. Nel 1684, il sogno di
Versailles senza soste animata dalle acque esige la creazione di un terzo
sistema di gravitazione per alimentare le fontane, poste nella parte
superiore del dominio. Louvois, che ha appena preso il posto di Colbert, affida
questa rogna al matematico, fisico ed astronomo Philippe de la Hire, allievo di
Picard. Nuovi stagni artificiali nella sommità dell'area che si estende da
Trappe a Maintenon, nella vallata dell'Eure, vedono la luce. Allo stesso modo,
60 chilometri di rigagnoli sono scavati per
convogliare tutta questa acqua verso un fiume di 20 km di lunghezza,
parzialmente sotterraneo, tra il punto più elevato della rete, lo stagno de la
Tour (177 metri di altezza), vicino a Rambouillet, e i serbatoi di Montbauron.
Nel 1668, le reti inferiori e superiori si riuniscono appontando acqua
attraverso il canale di Guyancourt.
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La Fontana
dell'Obelisco - Versailles |
L'insieme
delle reti gravitazionali, ahimè, si rivela nettamente insufficiente per
assicurare l'approvigionamento permanente di un parco le cui fontane, con i migliori
effetti acquatici, rende insaziabile. Una volta ancora,
bisogna andare a cercare i preziosi liquidi altrove. A mali estremi, estremi
rimedi. Fin dal 1680, Luigi XIV ingiunge agli "esperti
nelle cose idrauliche"
di
"far risalire la Senna fino a Versailles".
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Il
barone Arnold de Ville si fa carico di soddisfare il progetto Reale.
Conoscendo
nel suo paese una macchina capace di sollevare l'acqua di 50 metri, chiede ad un
artigiano carpentiere , chiamato Rennequin
Sualem, di preparare una
progettazione. Un prototipo in scala della suddetta macchina è testata, con
successo, a Saint-Germain-en-Laye.
Il cantiere, titanico, viene aviato nel 1681.
Obiettivo: far risalire l'acqua della Senna di pià di 160 metri di altezza! |
Il Barone Arnold de Ville |
"Una
barriera viene costruita tra Port-Marly e Bezons, in modo che un canale limitato
da una barriera che arrestava la velocità dell'acqua
- dice Daniella Malnar. Una
caduta d'acqua di 2 metri fa girare 14 ruote di 12 metri di diametro, che
azionano in continuazione una serie di pompe su tre stadi su una rete di canali
percorrenti 700 m di collina. L'acquedotto di oouveciennes, costruito da Mansart
e ungo 643 metri, riceve questa acua e la conbduce fino alle riserve delle Deux
Portes".
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La Macchina di Marly |
La
macchina rivoluzionaria, la cui costruzione ha mobilitato 1.800 operai e che
promette di convogliare 6.000 metri cubi di acqua per giorno, viene inaugurata
da Luigi XIV° il
13 Giugno 1684.
Il suo buon funzionamento estasia tutta la Corte. Un entusiasmo, comunque,
presto deluso. Le bacchette, gli ingranaggi, le bielle, ed altre manovelle di
questo "mostro" di 800 tonnellate di acciaio e anche di piombo,
17.000 tonnellate di ferro e circa 100.000 di legno, si consumano e si
rompono, a causa degli attriti.
Malgrado
le manutenzioni quotidiane che una squadra di carpentieri, fabbri, asfaltatori
e idraulici effettuate su questo colossale e rumoroso oggetto, "senza
ombra di dubbio il più complesso del XVII° secolo"
- osserva Jean Siaud - pompa sempre meno acqua. Rapidamente, la Fragile
macchina di Marly
non fornì che 3.200 metri cubi per giorno, ben lontani dai 5.000 metri cubi
dei primi giorni....
Un
rendimento deludente che non faceva tuttavia affondare la speranza di vedere
l'acqua colare dalle fontane a flotti a Versailles per alimentare tutti i suoi
canali, i bacini, le cascate e i 1.400 getti d'acqua del parco.
Quale
poteva essere la soluzione miracolosa per ottenre 50.000 metri cubi di acqua
per giorno?
Far
confluire le acque del fiume Eure!
Monsieur
de la Hire aveva confermato la fattibilità del progetto. Vauban riceve
l'ordine da Louvois di scavare un canale di circa 80 Km, a cielo aperto e di
pendenza regolare dai 14 ai 17 cm per km, tra Pontgouin, non lontano da
Chartres, e lo stagno de la Tour, già collegato agli stagni superiori.
Il
cantiere, che inizia nel 1685, impiega circa 30.000 uomini. Per attraversare
le vallate di Berchères e di Maintenon, Louvois decide la costruzione di un
acquedotto di più di 17 km, comprendendo tre livelli di arcate e culminante
in altezza per 72 metri. Era un progetto faraonico ridimensionato, poichè si
opta alla fine per due acquedotti con misure più ragionevoli.: uno di 1.000
metri per attraversare l'Eure a Berchères, l'altro
di 5.000 metri a Maintenon, di cui rimane qualche troncone divorato dalla
vegetazione.
Ma
i lavori vengono interrotti nella primavera del 1688, per due ragioni: la
morte di 6.000 uomini di febbri malariche nel 1687, sul cantiere e soprattutto
l'inizio della terribile guerra
di Nove anni che obbliga Luigi XIV a mettersi in battaglia contro le
armate della Lega d'Asburgo.
Alla
fine delle ostilità, nel 1697, Louvois è morto e le finanze sono a terra. I
lavori, che sarebbero costati 9 milioni di lire, non riprenderanno mai.
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Volte di alcuni
serbatoi sotterranei di Versailles |
Per
calcolare la relazione fra l'altezza dei serbatoi e l'altezza dei getti,
verificare il livello dell'acqua negli stessi serbatoi, pulirli e
impermeabilizzare le loro volte, sostenere circa 30 km di canali che seguono
il tracciato dei viali e che attraversano le aiuole evitando accuratamente i
boschetti (dove gli interventi di manutenzione sarebbero stati dificili),
riparare le murature dei bacini, supervisionare il funzionamento delle fontane
durante il passaggio del Re... una dozzina di "garçons
fontainiers (ragazzi-fontanieri)"
sono indaffaratissimi.
Mancando l'acqua per azionare contemporaneamente tutti
i getti, questo personale si dedica ad un gioco sofisticato di apertura e
chiusura dei condotti a seconda del tragitto seguito dal visitatore del
giardino, armati di una chiave fatta a lira per aprire e chiudere le valvole e
di fischietti per comunicare fra loro.
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I
Garçons Fontainiers usavano
abiti che mimetizzavano nel giradino |
A
partire dal 1670, le condutture in piombo, uniti fra loro da rondelle di cuoio
e di resina o da delle saldature a cucchiaio a coste, cedono progressivamente
il posto alle tubature in ferro, abbastanza resistenti ma meno costose. Non ci
sono piccole economie tuttavia, dal momento che gestire un parco i cui getti
d'acqua consumano 6.300 metri cubi di acqua per ora avrebbe inghiottito più
di un terzo del budget globale del cantiere di Versailles.
(1)
Trois siécles
d'eau à Versailles pour le château et pour la ville
- de Jean Siaud et Pierre Desnos. Association des Riverains Etats-Unis Pershing,
2009.
A
cura di
Arsace
da Versailles
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