Il Bacino di Apollo Questa fontana doveva essere particolarmente cara a Luigi XIV che a partire dal 1661 aveva instaurato saldamente il suo potere personale richiamandosi al “diritto divino” e scegliendo il sole come emblema. Pertanto doveva vedere con occhio lusinghiero il figlio di Giove e di Latona, Apollo, dio della luce, delle arti e delle lettere, il più bello e il più gentile di tutti gli dei dell’Olimpo che guidava il carro del sole: il Re sole, appunto. Posto all'estremità del Viale Reale, circondato da mezza circonferenza di Statue, si presenta nella sua Maestà il Bacino, già creato sotto il Regno di Luigi XIII°, nel 1639. Bacino del Carro di Apollo visto da un viale alberato secondario a Destra del Viale Reale Sotto l'egida del Re Sole nel 1671, dopo una prima trasformazione che lo vedeva col nome del Bacino dei Cigni, fu trasformato nel Bacino del Carro di Apollo.
Questo
straordinario gruppo scultoreo in bronzo dorato, opera di Jean
Baptiste Tuby (1635 – 1700) seguendo il disegno di Lebrun, troneggiava
al centro del bacino che misura 110 metri nel punto più largo. Si tratta di un Magnifico gruppo in
piombo, che rappresenta il Dio del Sole e delle Arti, che fuoriesce dalle Acque,
gestendo un Carro trainato da 4 focosi cavalli, attorniati da Tritoni e Delfini
che si sfiatano con le loro buccine per annunciare il sorgere del sole. Non a caso Apollo è posto in una direzione che sembra opporsi alle regole naturali, emergendo ad Ovest per dirigersi verso Est, dove appunto si trova il Palazzo di Versailles, dimora del Re Sole. Da una stradina laterale destra, in fondo al viale alberato il Bacino del Carro di Apollo
La fontana è molto suggestiva nei giorni dei Grandes Eaux, quando tutti i getti sono in funzione. Dietro la fontana di Apollo si estende il Gran Canale, scavato al tempo di Luigi XIV, per la cui sistemazione occorse una decina di anni. Questo magnifico specchio d’acqua, con una superficie di 23 ettari, fu animato in passato da numerosi intrattenimenti e quando la Serenissima donò alcune gondole per una festa, nel 1687, si trasformò in un insolito ambiente veneziano.
A cura di Arsace da Versailles |