2013,
anno del centenario dalla nascita di André Le Nôtre: i giardini più
prestigiosi e legati al genio del Giardiniere del Re sono in
subbuglio. Manutenzioni,
riparazioni, rimessa a nuovo, statue levate, aiuole potare, terrazze
rifatte, dorature ripristinate, fontane rimesse in funzione.
Tutta
la Francia celebra il genio che fu al servizio del Re Sole. Ci si accorge
di ciò dal punto più prestigioso frutto del suo ingegno, i Giardini
della Reggia di Versailles: Latona, la fontana di Latona, la Fontana che
per eccellenza è il più sbalorditivo dono che un figlio avesse potuto
fare alla madre... la Regina Anna d'Austria, nell'estate 2013 non c'è
più: solo un triste e sconsolato foro, ruderi e terre poco potate e prive
delle solete corone floreali....
Il
Bacino di Latona era obbligato a subire un restauro: Di colori cangianti e lisci all'origine, i marmi di
decorazione sono oggi sbiaditi e spezzati in parecchi punti, vittime dei problemi di impermeabilità di cui soffrono le vasche
del bacino. Essi sono stati stato deposti nella primavera 2013 e trasportati al laboratorio di
restauro del marmo. Ciò permetterà parallelamente ai muratori di consolidare il loro sistema di fissaggio e di
ripristinare l'impermeabilità delle vasche del bacino. I marmi saranno
riposizionati risalito sulla vasca di Latona all'inizio del 2014.
L'Asse
principale dei Giardini di Versailles nell'estate del 2013 sono mutilati
di uno dei gioielli più affascinati dei Giardini, e non si può che stare
mortificati alla visione. Ma è per una buona causa: ripristinare
l'originario splendore di una
fontana che la Granja de Sant'Ildefonso, creata da Filippo
V, non fa che imitare/copiare pedissequamente. La Francia è in opera per
riportare alla luce, con restauri, manutenzioni delle tubature,
eliminazioni di muffe, pulizie di fondo della vasca, dorature delle statue
l'antico splendore della Fontana al momento della sua presentazione ai
visitatori. Le stesse aiuole del Parterre di Latona sono mute, spente, ed i fiori
non celebrano più l'amata da Giove .....assente.....
I
fontanieri di Versailles, oggi sono raggruppati in 15 persone, di cui 8
fontanieri col titolo, intrattengono e restaurano la rete idraulica estremamente sofisticata composta al 80% di
ghisa ed al 20% di piombo.
Su
una distesa di 30 ettari, 55 bacini e fontane, più di 600 getti d'acqua e
35 km di canali, di cui il 60% risalgono al XVII° secolo, funzionano oggi
ancora come al tempo di Luigi XIV.
Nel
2013, fedeli alla grande tradizione delle aiuole di ricamo, i giardinieri
hanno reso il Parterre di Latona l'aspetto che André Le Nôtre gli aveva
dato all'origine. Seguendo così il piano di restauro iniziato dopo la
tremenda tempesta del 26 Dicembre 1999, il cui obiettivo è di
ripristinare il giardino di Luigi XIV al suo apogeo nel 17oo.
All'inizio
del XIX° secolo, il Parterre di Le Notre aveva lasciato il posto a 2
grandi prati bordati da gruppi di fiori. I giardinieri l'hanno
ripristinato al loro stato alla fine del XVII° secolo, quando era
costituita da prato ricamato. Per il Parterre di Latona nello specifico André Le
Nôtre aveva scelto dei motivi di piccole palme adornate di volute ed
arabeschi.
Il
marmo bianco di Latona viene messo a riparo.
Lo
sfavillio frequente delle acque ha molto alterato l'insieme dei decori
marmorei del bacino. Il gruppo originale scolpito alla sommità, "Latona
e i suoi figli", essendo
stato rovinato da un atto di vandalismo. è stato messo al riparo nel 1989
e rimpiazzato da una copia in polvere di marmo.
Sotto
i marmi il piombo: i marmi che decorano la parte emergente del bacino sono
stati considerevolmente danneggiati per dei problemi di perdite che si
sono aggravate col passare del tempo. Fin dalla primavera del 2013, questi
marmi di ornamentazione sono stati smontati e dati ai restauratori. Questo
permetterà di riprendere completamente il dispositivo di impermeabilità
delle diverse vasche del bacino. Per fare ciò, i muratori ricorrono allo
stesso materiale precedente, il piombo. Essi miglioreranno questo
dispositivo che aveva sottovalutato i problemi legati alle dilatazioni del
materiale, realizzando delle tavole di piombo piegate, spesse un mezzo
centimetro, che essi apposero dopo tra le vasche e i marmi di
ornamentazione.
Le
operazioni di restauro del metallo rivestono un carattere molto delicato
al Bacino di Latona, di fatto per l'importanza dei motivi in rilievo, come
le scaglie delle tartarughe, l'epidermide delle zampe delle lucertole o
ancora le pieghe dei vestiti dei paesani. I completamenti delle scaglie e
delle dita mancanti saranno eseguite in piombo fuso in uno stampo, con
saldatura in loco, rifinita con la scultura e cesellatura di dettaglio.
Comunque
con l'eccezione del gruppo "Latona
e i suoi figli", l'insieme
del decoro scolpito del Bacino di Latona è stato eseguito in piombo
dorato nel XVII secolo. Paesani, ranocchi, lucertole e tartarughe
passeranno tutti sotto le sapienti mani dei restauratori di metalli prima
di esser inviati ai doratori per il tocco finale del restauro. La doratura
a foglia d'oro inizierà con lo strato di mistura: è quella che permette
alla foglia d'oro d'aderire al supporto.
Le foglie d'oro devono esser
poste qualche ora dopo questo strato di mistura. Per la posa delle foglie
d'oro, i doratori utilizzeranno gli stessi attrezzi che vi erano nel XVII°
secolo: coltello per dorare, cuscino, paletta per dorare. Per la
sessantina di sculture in piombo dorato del Bacino di Latona, i doratori
sul metallo utilizzeranno la tecnica tradizionale e durevole della
doratura a foglia d'oro.
Le sculture devono comunque come si è accennato
esser trattare da dei restauratori di metalli, operazione questa che sarà
effettuata nella primavera del 2014.
A
cura di
Arsace
da Versailles e Faustina da Versailles
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