Il Reggente era allora occupato in un progetto interno: Il sistema di Law. Per rilanciare l’economia instabile, un finanziere scozzese John Law, proponeva l’idea di una carta-moneta, convertibile in oro ed in argento.
La ricchezza – lui teorizzava – risiede nel commercio, ed il commercio dipende da una moneta abbondante e da un credito facile. Il reggente fu sedotto da tale idea. Nel Dicembre 1718, la banca generale di Law divenne banca Reale. Essa emise un nuovo tipo di carta-moneta, la livre papier. I primi tagli fecero la loro apparizione all’inizio del 1719. Contemporaneamente, la Compagnia d’Occidente, creata per l’impresa finanziaria per sfruttare le ricchezze della Louisiana, si trasformò in Compagnia delle Indie e si fece concedere quasi il monopolio del commercio marittimo francese. Un geniale colpo d’audacia. Gli
aumenti di capitale si moltiplicarono: si acquistavano delle azioni con la
carta-moneta. La Compagnia prestò del denaro allo Stato e si vide conferire la
gestione delle ricevute generali (imposte dirette per intendersi).
Così, tutto l’apparato fiscale del Regno passò dalle mani di
uffici contabili in quelle dello scozzese e della sua tentacolare impresa. Si assistette inizialmente ad un periodo di estrema euforia. Biglietti di banca, azioni al portatore della Compagnia delle Indie, titoli di rendita circolavano di mano in mano. Gli affitti sfolgoravano; delle fortune colossali di costruivano in qualche ora. Il famoso gobbo della strada
Quincampoix prestava la sua schiena come uno scrittoio agli agenti d’affari di
fretta…. Durante l’estate, Law divenne Controllore Generale, poi
sovrintendente delle Finanze. Egli fuse l’amminisrazione della Banca e della
Compagnia delle Indie. L’argento, l’oro, i biglietti, i titoli circolavano con
una incredibile facilità. Gli agricoltori pagavano i loro contratti di
locazione, i commercianti onoravano i loro contratti, le manifatture
prosperavano e gli speziali stranieri venivano ad investire in Francia.
Nel Gennaio 1720, bruscamente, la fiducia in questo sistema
si fermò. Si iniziò a ri-cambiare la carta-moneta con l’oro e l’argento, con le
pietre preziose, beni di lusso, beni immobili ….. Bisognò prendere delle misure
drastiche, dare corso forzato ai biglietti di banca che si stavano svalutando, limitare
i ritiri, la conversione… tutto inutile! La crisi accelerò la sua progressione. Il Duca di Bourbon ed il Principe Conti ritirarono delle enormi quantità d’oro e d’argento. Il 17 Luglio 1720, una rivolta nella strada Vivienne, fece una dozzina di morti.
Philippe fu costretto a porre fine in ottobre al sistema Law. Law se ne andò, spogliato di tutte le sue cariche, d’Argenson
fu congedato, il cancelliere d’Aguesseau ritornò agli affari. L’ordine fu severamente ristabilito. Lo scacco di tale sistema ritardò sicuramente l’avvento del credito e di un sistema bancario efficace. Ma al momento il Reggente era riuscito ad alleggerire
il Debito dello Stato (2,2 miliardi di livre nel 1715; 1,5 nel 1723).
L'inflazione non fu così
vertiginosa come si è detto. Egli ebbe gli stessi effetti keynesiani. Il
commercio si era sviluppato, la Luisiana era stata colonizzata. In Francia,
numerosi terreni incolti erano stati rimessi in produzione.
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